L’adolescenza: cos’è davvero, quando inizia e quando finisce

L'adolescenza è una fase cruciale del ciclo di vita. Ecco alcune linee guida per capirla

L’adolescenza: cos’è davvero, quando inizia e quando finisce

Quando inizia l’adolescenza e quando finisce? Cosa significa essere un adolescente? Che cosa accade nella mente e nel corpo di ragazze e ragazzi? Cosa possono fare i genitori? L’articolo risponde a queste domande, e fornisce alcune linee guida per questa complessa fase di vita.

Il termine “adolescenza” ha origine dal latino adolescere, ovvero “crescere, svilupparsi, diventare adulto”. L’adolescenza è un periodo di transizione dall’infanzia verso l’età adulta, periodo dell’età evolutiva durante il quale i ragazzi attraversano numerosi cambiamenti nel corpo e nella mente, acquisiscono nuovi ruoli e responsabilità all’interno del contesto sociale e si trovano a dover strutturare una propria identità unica.

ASCOLTA “VIA MORANDO 9” – IL NOSTRO PODCAST SULLE RELAZIONI

Che cos’è l’adolescenza?

Per convenzione si considera l’adolescenza il periodo inteso tra i 10 e i 18 anni e, a seconda delle fonti, il range di riferimento varia sino a riguardare l’arco compreso tra i 9 e 26 anni. L’organismo inizia a rilasciare gli ormoni che trasformeranno il corpo, prende avvio il periodo di sviluppo puberale, l’adolescenza ha quindi inizio.

Ci sono comunque alcune differenze tra maschi e femmine. Questi cambiamenti corporei iniziano in media tra i 10 e i 12 anni per le femmine, mentre si verificano nei maschi tra i 12 e i 14 anni. Per le femmine l’esordio è segnato dal menarca (la prima mestruazione), il quale è un importante indicatore della pubertà fisiologica. La maturità puberale non arriva a compimento con il menarca, ma può richiedere fisiologicamente altri 2 o 3 anni dopo la prima mestruazione.

Nei maschi invece la pubertà inizia intorno a 11 anni e mezzo – ma con una grande variabilità tra gli individui – con segni come aumento del volume testicolare, crescita dei peli sul pube, sulle ascelle e sul volto, cambiamenti nella voce e nella statura.

E quando finisce?

Sulla fine dell’adolescenza sembra esserci meno accordo. Per alcuni, l’adolescenza finisce verso i 19 anni, poco dopo il compimento della maggiore età. Secondo altri invece l’adolescenza si protrarrebbe fino ai 25 anni circa, per lasciare quindi spazio alla fase del cosiddetto giovane adulto.

Lo sviluppo fisico in effetti non si arresta in modo improvviso a 18 anni e le trasformazioni sociali, insieme a una maggiore aspettativa di vita, hanno posticipato l’ingresso nell’età adulta e nel mondo del lavoro, dilatando anche la fase adolescenziale.

Quali sono i tre grandi cambiamenti che si verificano durante l’adolescenza?

Alexa C. Curtis ha definito l’adolescenza, in un suo contributo per la rivista Journal of Adolescent and Family Health, come un concetto dinamico, in costante evoluzione, meglio comprensibile se si considerano tre dimensioni specifiche:

  • biologica
  • psicologica
  • socio-culturale.

Sull’adolescenza sono stati versati fiumi d’inchiostro, e questa vastità di contenuti e pubblicazioni riflette la ricchezza e la complessità dei temi affrontati per questo delicato e fondamentale periodo di transizione. Questo articolo cerca di fissare alcuni concetti in merito all’adolescenza, e passa in rassegna le sfide di questa fase della vita.

Il Centro Medico Santagostino fornisce, inoltre, un servizio di consulenza psicologica specifico per adolescenti e genitori, ed è possibile prenotare un primo colloquio.

Diventare grandi: corpo e sessualità

Altro tema fondamentale di questa fase dell’età evolutiva riguarda il corpo che, in adolescenza più che in altre fasi di vita, è uno strumento, e come tale viene utilizzato a volte per esprimere emozioni intense. Per l’adolescente, l’attacco al corpo può diventare un modo di gestire e comunicare stati d’animo ed emozioni complesse. Gesti di autolesionismo, abbuffate di cibo o di alcol e condotte anoressiche possono rappresentare un modo per far fronte a vissuti troppo intensi e travolgenti e rappresentano, in definitiva, una richiesta di aiuto.

Oltre a questo aspetto c’è una nuova dimensione, quella della sessualità. Il corpo dell’adolescente vive una nuova realtà, fatta di trasformazioni e stati di eccitazione non sempre vissuti positivamente. Il fisico sessualizzato mette l’adolescente di fronte a nuove sfide tra cui l’idea di generatività, oltre alle responsabilità che la cosa comporta.

Se poi si pensa, per esempio, alle componenti di impulsività tipiche dell’età puberale, l’aspetto della sessualità risulta particolarmente delicato. L’agire prima di riflettere comporta per l’adolescente il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Risulta dunque estremamente importante educare gli adolescenti alla sessualità, senza tabù. Per altri versanti, l’adolescente può andare incontro al ritiro sociale.

Il cervello dell’adolescente

Ognuno dei livelli sopracitati – biologico, psicologico e socio-culturale – è interconnesso. L’aspetto ormonale influenza per esempio il piano fisico il quale agisce sul vissuto psicologico e di identità, e in conclusione si determina un impatto sulle modalità di stare nel gruppo di pari, nel contesto sociale, in famiglia. In adolescenza sono probabili comportamenti impulsivi, che a loro volta possono determinare problemi, e vari cambiamenti nel modo di essere e di presentarsi agli altri.

L’impulsività è dovuta al dinamismo di questo periodo della vita. La maturazione delle aree cerebrali avviene infatti con tempi non omogenei e differenziati. La maturazione delle aree prefrontali, deputate al controllo degli impulsi e all’inibizione dei comportamenti, avviene nel cervello degli adolescenti più tardi rispetto alle altre aree.

La ricerca dell’identità

Il tema dell’identità è fondamentale e include la ricerca della propria dimensione e indipendenza, della propria verità, dei gusti e delle preferenze, al confine tra quanto appreso in famiglia nell’infanzia e chi si decide di diventare, in autonomia. L’adolescente è per definizione tra il non più e il non ancora: non è più bambino, asessuale e dipendente dalle figure genitoriali. Ma non è ancora adulto, non è indipendente né pienamente sessualizzato.

La ricerca di un’identità che sia completa e integrata può intercettare traiettorie diverse, e non è detto che si concluda nell’adolescenza. Una simile ricerca dovrebbe poter rispondere chiaramente alla domanda: “Chi sono io?”. Si diventa individui e adulti quando si è in grado di distinguere sé stessi dagli altri, riconoscendo la coesistenza tra quanto assorbito, ereditato dai modelli familiari e della società, e il proprio autentico Sé.

La formazione dell’identità secondo Erikson

Erik Erikson, psicoanalista tedesco, è lo studioso che maggiormente si è occupato di questo tema. Per Erikson, il tentativo di definire sé stessi è una tappa imprescindibile della vita di ognuno di noi, ed è necessario coniugare esplorazione e impegno per raggiungere un’identità completa. Bisogna allora sperimentare più modi di essere e comportarsi, diversi valori e passioni e definire sé stessi scegliendo solo alcune delle possibilità sperimentate, sviluppando grazie ad esse la propria identità.

La strada per diventare sé stessi è insomma un percorso obbligato e non esente da avversità. È importante dunque che gli adolescenti siano sostenuti e supportati in questo percorso. Anche per questa ragione è prevista una terapia specifica per l’età dell’adolescenza.

L’adolescente in famiglia

L’adolescente intraprende un percorso di individuazione che implica una quota di fisiologico distacco e allontanamento dai modelli familiari. Quanto trasmesso dalla famiglia nelle fasi precedenti, i valori e gli insegnamenti, è in parte interiorizzato e in parte posto in discussione.

Comincia a prevalere il gruppo dei pari rispetto alla famiglia. I gruppi amicali diventano il punto di riferimento e confronto principale, e in questo contesto vengono ricercati approvazione e consenso. L’adolescente oscilla tra distacco e appartenenza rispetto alla famiglia. Uno dei compiti evolutivi, sia per la famiglia che per l’adolescente, diventa ora la negoziazione di nuove regole e confini, cosa che può introdurre una certa conflittualità nel sistema familiare.

Se da una parte le ragazze e i ragazzi cercano una nuova autonomia e una maggiore indipendenza, dall’altra hanno ancora bisogno di percepire un porto sicuro cui ritornare, in cui “riprendere fiato” e ritrovare sicurezze di fronte al complicato ingresso nel mondo adulto. Per approfondire queste tematiche, il Centro Medico Santagostino ha realizzato il digital book gratuito intitolato Adolescenti – Tra il non più e il non ancora.

L’adolescente nel gruppo

Il gruppo dei pari permette all’adolescente la sperimentazione necessaria a stabilizzare una propria solida identità, e fornisce un nuovo senso di affiliazione e di appartenenza diverso da quello familiare. Nel gruppo infatti l’adolescente deve negoziare la propria appartenenza, dovendosi adattare, in questo modo si allena alla relazione con l’altro, si mettere in gioco in un contesto in cui l’accettazione non è scontata né garantita a priori.

In conclusione, l’adolescenza è un periodo molto dinamico, di trasformazione e di crescita. Diventa importante allora conoscere e riconoscere sviluppi fisiologici e sviluppi patologici. In questo modo si possono affrontare serenamente le possibili crisi di questo periodo di vita, le sue tappe e i suoi compiti evolutivi. Così da crescere insieme in modo maturo e consapevole.

I cambiamenti fisici e psicologici e le trasformazioni fisiche, nei figli adolescenti, possono mettere a dura prova un periodo delicato della vita di tutti noi. Per questa ragione, all’interno del servizio specialistico di Psicologia e Psicoterapia del Santagostino, l’équipe Adolescenti incontra dalla prima visita sia il giovane che i genitori. Prenota un primo colloquio.