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Relazioni tossiche: come uscirne?

Come accorgersi che un rapporto di coppia si sta trasformando in una relazione tossica e ci sta danneggiando? Ecco come riconoscere i segnali e trovare la forza di chiudere la relazione.

Relazioni tossiche: come uscirne?

Che cos’è una relazione tossica? Come possiamo riconoscere di essere coinvolti in una relazione che ci sta facendo del male o addirittura ci mette in pericolo?

Capita a volte di sentirsi incastrati in una relazione. Si sa da tempo che il rapporto non funziona più, eppure lo si porta avanti, con conseguenze disastrose per l’autostima e il benessere personale.

Ma le relazioni tossiche prosciugano le energie e fanno sentire senza via d’uscita. Risulta importante allora conoscerne i segnali e, se ci si rende conto di vivere in una relazione tossica, sapere come uscirne.

Relazione tossica, cos’è?

Cadere nella trappola di una relazione tossica è più facile di quanto sembri. Si tratta di relazioni d’amore che all’inizio sembrano funzionare bene. Spesso le due persone si sentono affini, simili e quasi fatte l’una per l’altra.

In realtà queste relazioni funzionano bene solo all’apparenza. Spesso danno l’impressione di essere forti perché l’intreccio dei meccanismi patologici dei due è molto saldo, ma con il passare del tempo la relazione inizia a minare il benessere della persona in vari modi: emotivamente, psicologicamente e, a volte, persino fisicamente.

Ne sono un esempio il sadismo e il masochismo, o la relazione tra un narcisista e una persona insicura. Sono relazioni in cui vige un’asimmetria di potere e responsabilità, dove la sofferenza è strettamente legata al piacere.
Nel contesto di una relazione tossica, si possono sperimentare una mancanza di sostegno reciproco, mancanza di comprensione, umiliazione o continui conflitti e attacchi. È una relazione competitiva, priva di rispetto e di coesione.

Nonostante ciò, riconoscere i segnali d’allarme è piuttosto difficile, poiché molte volte risultano evidenti per gli altri, ma sfuggono a chi è coinvolto direttamente.

Il Santagostino realizza Via Morando 9, un podcast che parla di relazioni.

Quali sono i tipi di relazione tossica?

Le relazioni tossiche possono nascere sulla base di alcuni schemi, o pattern di comportamento:

  • relazione sado-masochistica. Secondo lo psicologo americano Emmanuel Hammer il masochista è un depresso che spera ancora, e nella sua infanzia ha imparato che la sofferenza è il prezzo da pagare per la relazione. I suoi genitori erano assenti o intervenivano solo quando lui stava male o era in pericolo, e il bambino impara che soffrendo abbastanza ottiene interessamento
  • dipendenza affettiva, quando non si riesce a fare a meno di un’altra persona e tutte le proprie energie sono investite nella relazione, escludendo le altre amicizie. Entrambi i partner sono co-dipendenti, oppure il partner sfruttatore è un o una narcisista che alimenta la propria autostima e soddisfa i propri bisogni appoggiandosi sulla parte dipendente della coppia
  • lotta di potere, quando c’è la tendenza di entrambi i membri ad assumere un ruolo dominante. I continui conflitti spesso celano vissuti depressivi latenti, e lo scopo dei conflitti è attribuire all’altro le responsabilità della pessima situazione. Questo tipo di relazione tossica è molto frequente nelle famiglie in cui i genitori hanno deciso di stare insieme per i figli
  • innamorarsi della persona sbagliata, quando tutte le proprie energie sono rivolte verso una persona che in realtà non è disponibile, oppure non fa per noi. Queste relazioni possono durare anche tanto perché la persona innamorata spera di poter cambiare sé stesso oppure l’altro. Più spesso avviene che l’altro si disinteressa o si approfitta di questi sentimenti, creando dinamiche tossiche.

Come riconoscere una relazione tossica?

I segnali di una relazione tossica possono essere:

  • violenza fisica. Il primo indiscutibile segnale. Quando si verifica, è bene uscire il prima possibile dalla relazione, cercando aiuto. Nessun tipo di amore include la violenza che non va scambiata per passione
  • violenza verbale e manipolazione. Spesso la rabbia si manifesta sotto forma di svalutazioni, sarcasmo, offese. Il partner diventa una sorta di bullo, che gioca sui punti deboli dell’altro e cerca di indurre nella vittima un continuo senso di colpa
  • litigiosità. Non ci si ascolta, l’unico scopo di ogni discussione diventa smontare l’altro. Non c’è interesse a incontrarsi in un terreno comune in cui trovare maggiore serenità, si cerca solo di ferire
  • repentini cambiamenti di ruolo. In una relazione tossica è tipico avventurarsi continuamente sui lati del triangolo drammatico, cioè di scambiarsi ripetutamente i ruoli di Vittima, Salvatore e Persecutore. Si ha la sensazione di infilarsi in conflitti sempre uguali, con stesse dinamiche e stesse sgradevoli sensazioni
  • bassa energia e fatica. Le relazioni tossiche comportano un grande investimento in termini di energia mentale. Si pensa di continuo alla relazione e a come comportarsi, continuando a rimuginare e preoccupandosi molto per sé e per le reazioni dell’altro
  • ansia, quando si deve incontrare l’altra persona. Le persone tossiche sono molto brave a creare pretesti per litigare e a individuare e colpire i punti deboli dei loro avversari
  • bassa autostima, conseguenza della svalutazione continua e delle difficoltà che ci si trova ad affrontare ogni giorno nella relazione. Il carnefice inoltre impedisce alla vittima di crescere e di essere autonoma.

Come vi fa sentire una persona tossica?

Una persona tossica è di base una manipolatrice, sempre pronta ad adottare comportamenti volti a denigrare gli altri. In una relazione di coppia, quando entrano in gioco i sentimenti, è difficile riconoscere e accettare che il proprio partner sia una persona tossica, ma è fondamentale identificare quei segnali negativi che possono avere un impatto significativo sul proprio equilibrio mentale.

Quali sono gli effetti emotivi provocati da un partner tossico?

  • Inadeguatezza: il partner non fa altro che criticare ed evidenziare errori e difetti facendo sentire l’altra persona inadeguata
  • Rabbia e frustrazione: il tossico/a è sempre pronto a infastidire l’altro, facendo provare al proprio compagno/a costanti emozioni negative
  • Insoddisfazione: un partner tossico non si preoccupa dei sentimenti dell’altro. Anzi, tende a calpestare i bisogni e desideri del compagno/a per raggiungere i propri obiettivi e le proprie priorità, provocando così nell’altra persona sentimenti di insoddisfazione e infelicità.
  • senso di colpa: non si assume mai la responsabilità dei problemi e scarica la colpa sull’altro

Come uscire da una simile relazione?

Se vi accorgete di essere finiti nel circolo vizioso delle relazioni tossiche, ci sono alcuni punti che potete seguire:

  • rivedete i comportamenti passati e uscite dal diniego. Quando siete con il vostro partner sentite che il tempo è speso bene e che ne vale la pena? O sentite le vostre energie prosciugate e state con lui/lei solo per senso del dovere?
  • analizzate il presente. Come vi fa sentire la relazione? Quali emozioni prevalgono? Gioia, rabbia, paura, senso di colpa?
  • recuperate le attività sacrificate per la relazione tossica. Quante cose avete messo da parte per difendere questa relazione?
  • cercate persone con atteggiamenti diversi e fate attenzione a non innescare di nuovo il circolo vizioso
  • lavorate sulla parte di voi che collude con questo schema e che vi porta verso relazioni tossiche. La tendenza, per esempio, a dipendere dall’altro o a scegliere partner che vi trattano male. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarvi a fare questo
  • chiedete aiuto. Se la situazione è grave, se il vostro partner vi maltratta o è uno stalker, non esitate a parlarne con qualcuno che possa aiutarvi, o eventualmente ad allertare le forze dell’ordine.

Come trasformare una relazione tossica in una relazione sana?

Non si può dire con certezza se una relazione tossica possa diventare sana. Dipende molto dalle persone coinvolte e dalle loro storie. Vi sono casi in cui una psicoterapia, individuale o di coppia, può essere molto d’aiuto e permette di distendere e sanare il clima relazionale.

Quando è arrivato il momento di separarsi?

Quando il proprio o la propria partner non dimostra né interesse né volontà al cambiamento, rifiuta il confronto, svilisce la possibilità di un percorso terapeutico comune o, peggio ancora, esercita violenza fisica, le dinamiche tossiche possono essere così  insostenibili che la scelta migliore per tutti è porre fine alla relazione.

Il primo passo è accettare la realtà: è importante riconoscere che la relazione è malsana e sta causando sofferenza. E non bisogna colpevolizzarli per questo. La fine di una relazione è spesso il risultato di una serie di problemi più grandi, difficili da gestire.

Se ci si sente infelici, sopraffatti e costantemente ansiosi, è arrivato il momento di ascoltare se stessi e dare priorità alle proprie sensazioni e necessità. Chiudere una relazione malata significa imparare a volersi bene: le persone coinvolte in relazioni tossiche dimenticano cosa significa ricevere amore e rispetto, sia dagli altri che da se stessi. È quindi essenziale agire prima che un amore, che non è amore, minacci la propria serenità.

Quando un legame si interrompe è normale sentirsi svuotati e andare incontro a possibili episodi depressivi. È tuttavia utile sapersi perdonare, accettare tutte le emozioni che inevitabilmente arriveranno, chiudere ogni contatto con l’ex partner e finalmente riprendere ad amarsi.