Lo psicodramma: un intervento curativo tra psicoterapia e teatro

Un modo attivo di fare psicoterapia che va oltre l’uso della parola

Lo psicodramma: un intervento curativo tra psicoterapia e teatro

Lo psicodramma è una tecnica di espressione di sé volta a elaborare pensieri, emozioni e ricordi significativi. Scopriamo di cosa si tratta e come può essere utile in psicoterapia

La psicoterapia viene da tempo riconosciuta come la cura della parola. Nonostante questo, la psicologia dispone di molti altri strumenti di intervento. Uno di questi è lo psicodramma.

Che cos’è lo psicodramma?

Nato dal lavoro dello psichiatra romeno Jacob Levi Moreno negli anni venti, attraverso la commistione di teatro e psicologia, lo psicodramma si è strutturato nel tempo come metodo di intervento non solo in psicoterapia, ma anche in ambito sociale, educativo e formativo.
Anche se la parola psicodramma richiama la tragedia e la sofferenza, il termine in questo caso assume un’altra valenza, ovvero quella di “azione” (come d’altra parte indica la stessa etimologia del termine “dramma”). Lo psicodramma può essere quindi descritto come “psiche in azione”, e si dimostra utile in contesti anche diversi dalla psicoterapia.
Si tratta di un approccio teorico e un metodo di lavoro che si applica principalmente con i gruppi, ma che può essere applicato anche in percorsi individuali.

Come funziona?

La rappresentazione teatrale e l’azione scenica sono il metodo principale di espressione e comprensione delle proprie emozioni e sentimenti. La persona viene invitata a proporre un proprio tema e a dargli una forma concreta nello studio di psicoterapia. Si possono rappresentare eventi, sogni, relazioni, parti di sé, ricordi, fantasie, desideri… In altre parole, la persona è chiamata a mettere in scena quello che è presente nel proprio mondo interno. Il protagonista coinvolge le altre persone del gruppo nella rappresentazione, chiamandole a “incarnare” i contenuti significativi e ad agire seguendo le sue indicazioni con la guida del terapeuta.

Nello spazio protetto della terapia è possibile rappresentare, ad esempio, una scena familiare e mettersi nei panni delle persone che popolano la propria vita interiore. La comprensione del rapporto con loro, l’osservazione e la rievocazione dei sentimenti che suscita pronunciare le loro parole e compiere i loro gesti permette un aumento della consapevolezza di sé e di ciò che accade in questi rapporti.

Allo stesso modo, permettendo agli altri di imitarci e rimanendo in osservazione, è possibile guardare sfaccettature di noi stessi in rapporto con gli altri e comprendere meglio quali elementi creano sofferenza e disagio.

A cosa serve?

Lo psicodramma è un modo di fare psicoterapia che stimola l’espressione di Sé e dei propri contenuti interiori (emozioni, ricordi, ecc.) con l’obiettivo di permettere alla persona di comprendere il significato dei propri (eventuali) sintomi e del proprio comportamento. In altre parole, mettendo in scena questi temi personali si stimola l’intuizione e la consapevolezza dei propri sentimenti ed emozioni. Inoltre, con questa tecnica è possibile rendere la persona consapevole di eventi significativi o conflittuali e di aspetti traumatici ancora non elaborati.

La comprensione profonda di sé e delle proprie relazioni è il motore di cambiamento su cui si basa lo psicodramma. Il lavoro sulla consapevolezza personale è il punto di partenza che permette una trasformazione di comportamenti stereotipati (cioè sempre uguali) e disfunzionali. L’obiettivo è quello di “cambiare copione”, ovvero modificare gli schemi che caratterizzano alcune relazioni della persona e sostituirle con modalità relazionali più sincere e più autentiche.

Perché è utile in psicoterapia?

Quando il conduttore del gruppo propone attività inattese, i partecipanti devono mobilitare alcune risorse dentro di sé. Il gioco della rappresentazione promuove in primo luogo lo sviluppo della spontaneità e l’attivazione della creatività delle persone. La spontaneità, in particolare, è un elemento centrale nella teoria dello psicodramma. Questa consiste in uno stato di attivazione dell’individuo nel quale è possibile sperimentare nuove soluzioni ai problemi. In altre parole, la spontaneità è l’energia che permette di superare i propri schemi mentali ripetitivi e disfunzionali.

Lo psicodramma aiuta anche a stare in gruppo

Il gruppo ha una funzione importante in questo metodo terapeutico. Lo psicodramma ha infatti alcune regole specifiche che favoriscono principi come:

  • la simmetria tra le persone (ognuno è importante quanto gli altri, tutti sono alla pari)
  • la circolarità delle comunicazioni (ogni persona ha il suo spazio nel gruppo per esprimere sé stesso nel modo in cui si sente di farlo)
  • il sostegno reciproco (per elaborare le emozioni intense che emergono dal lavoro)
  • l’espressione della verità soggettiva e l’assenza di giudizio.

Lo psicodramma è il contesto per lo sviluppo di competenze sociali e relazionali, ed è impostato per essere un luogo sicuro.

Alcune tecniche utilizzate nello psicodramma

Il metodo dello psicodramma include varie tecniche, tutte finalizzate a rappresentare il proprio mondo interno nello spazio di psicoterapia.

Un esempio di tecnica è quella detta della “sedia vuota”: se c’è qualcosa di importante da dire a una persona e non si riesce a farlo, nello spazio protetto della psicoterapia si può sperimentare la comunicazione parlando a una sedia, sulla quale immaginiamo la persona alla quale si vorrebbe dire qualcosa. Vivendo questa esperienza si pone l’attenzione sugli aspetti che creano disagio, favorendo una maggiore consapevolezza.

Un altro esempio di tecnica utilizzata è chiamata “inversione di ruolo”. In poche parole, con questo compito si interpreta un’altra persona, muovendosi e parlando come lei. L’inversione di ruolo si utilizza per esplorare sentimenti e relazioni con persone importanti per noi che “abitano” il nostro mondo interiore. La persona è chiamata a utilizzare immaginazione e fantasia, risorse che si utilizzano nell’infanzia, ad esempio quando si gioca a impersonare personaggi di fantasia. Questa tecnica è molto utile perché permette di sperimentare punti di vista differenti sulle situazioni vissute. Inoltre, rende le persone consapevoli dei propri schemi di comportamento e delle emozioni associate.

Infine, come esempio significativo delle tecniche psicodrammatiche è importante citare la tecnica chiamata “doppio”. Il doppio si utilizza quando la persona fatica a trovare le parole per esprimersi. Gli altri partecipanti del gruppo – o il terapeuta stesso – appoggiano una mano sulla spalla della persona e, assumendo il suo punto di vista, cercano di spiegare ciò che questa non riesce a dire. Ciò permette a chi si esprime con fatica di dare voce ai propri vissuti, e allo stesso tempo di sperimentare una profonda comprensione empatica.