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Come cambia la sessualità ai tempi del Coronavirus?

Da soli, con il partner, vicini o lontani... Consigli pratici per coltivarla in sicurezza

Come cambia la sessualità ai tempi del Coronavirus?

Parliamo di come i single e le coppie possono mantenere un rapporto sano con la sessualità anche durante la pandemia.

C’è chi durante il lockdown ha ritrovato l’intimità di coppia, chi a causa della convivenza forzata l’ha vista spegnersi e chi per paura del virus ha rinunciato a incontrare nuove persone… Come conciliare desiderio ed eccitazione con ansia e timori in un momento in cui il contatto umano viene sconsigliato o proibito?

In questo articolo le riflessioni e i consigli per coltivare al meglio la sessualità in un momento così delicato.

Società e sesso

Non è la prima volta che la sessualità viene influenzata da avvenimenti contingenti.

Pensiamo ad esempio all’avvento della pillola contraccettiva, che ha consentito di separare il tema del piacere da quello della riproduzione. Oppure alla diffusione dell’HIV negli anni Ottanta, che ha proiettato nuove ombre sull’attività sessuale. O all’arrivo delle app di incontri, che hanno permesso di “accorciare i tempi” del corteggiamento e passare all’atto pratico con maggiore celerità. Le profonde alterazioni dell’emergenza sanitaria di questi mesi hanno avuto un notevole impatto sulla nostra vita e sulle abitudini relazionali. E il Coronavirus ci sta spingendo anche a rivalutare il nostro modo di vivere il sesso e rapportarci con esso.

Le conseguenze della quarantena sul benessere psicologico sono ormai tristemente note. Stress, ansia, sintomi depressivi… Che cosa succede al desiderio in questo scenario?

Quanto incide lo stress

Se si è costretti a una quarantena forzata è possibile andare incontro a diverse reazioni. Ci si può sentire sessualmente frustrati per l’astinenza ma anche molto più eccitati del solito, oppure al contrario sperimentare un’alterazione negativa del desiderio sessuale, che risulta in calo rispetto a un livello pregresso considerato “soggettivamente normale”. 

Durante l’emergenza Coronavirus molte persone possono imbattersi in un “calo della libido” (ovvero della carica erotica), capace di compromettere le diverse fasi della risposta sessuale concatenata, con particolare riferimento all’eccitazione e all’orgasmo. Molto spesso alla base di queste problematiche (desiderio sessuale ipoattivo) sottostanno cause psicologiche e transitorie come lo stress o altri fattori psicologici, in altri casi invece dipende da problemi organici.

Momenti di vita in cui la sessualità viene accantonata sono assolutamente fisiologici. Tuttavia, se avete la sensazione che l’intensità del calo del desiderio non sia giustificata dallo stress, o se il disagio persiste per più di sei mesi può essere utile chiedere un consulto a un sessuologo esperto

Medici e sessuologi valutano la presenza di cause organiche (es. tiroide, effetti collaterali di alcuni farmaci) o psicologiche (es. disturbo depressivo) e in base al bisogno indicano il percorso terapeutico più idoneo.

L’autoerotismo, scelta sicura contro il contagio

Il Dipartimento della Salute di New York ha elencato le condotte più sicure con cui approcciarsi alla sessualità durante un’epidemia. Tra queste, in cima alla classifica si trova l’autoerotismo, dal momento che non espone al contatto con altri soggetti potenzialmente vettori di infezione virale.

L’accortezza di curare l’igiene delle mani e degli eventuali sex toys che vengono utilizzati è poi più che mai importante in un momento di emergenza sanitaria, ma rimane certamente valida in qualsiasi momento della nostra vita.

La masturbazione è una pratica enormemente diffusa, ma anche in questo caso è necessario sottolineare che se una persona non è avvezza all’autoerotismo e non lo ritiene un problema, non è necessario preoccuparsi.

Spesso viviamo la masturbazione come un atto meccanico rubato alla vita frenetica di tutti i giorni, senza dedicare cura e attenzione alle stimolazioni che riserviamo al corpo.

Se si vivono momenti di isolamento forzato può essere interessante e arricchente provare a dedicarsi all’autoerotismo con una prospettiva diversa e più consapevole. Accedere a fantasie, stimoli diversi dal solito (un racconto erotico, ad esempio, rispetto ai più diffusi video), stimolarsi in modo meno vorace e più esplorativo. Come sento il mio corpo? Come il mio desiderio si trasforma in eccitazione? Sento risposte diverse dal solito?

Forse per chi si trova a vivere la quarantena da solo potrà sembrare un ripiego, ma in realtà l’autoerotismo è un buon modo per entrare in contatto con noi stessi e con il partner migliorando l’intesa sessuale.

Rimangono comunque una valida alternativa le chat e gli incontri video se per la persona sono possibilità percorribili a livello pratico ed emotivo.

Coppie separate e sesso a distanza

Le coppie costrette a rimanere separate possono sicuramente avvalersi della pratica dell’autoerotismo, ma ad oggi, molti sfruttano il cosiddetto sesso a distanza. Questa opzione è molto valida anche per i single che non vogliono rischiare di diffondere il contagio con incontri occasionali.

Scambi telefonici, chat o immagini erotiche che sollecitano e sostengono il desiderio del partner consentendo poi di dare spazio alla fisicità nella masturbazione, che può essere vissuta in modo riservato o condiviso (ad esempio tramite videochiamata).

E le coppie che convivono?

La sessualità condivisa è una condotta fortemente a rischio per la diffusione del virus. È stato dimostrato infatti che questo si trasmette in modo principale per via aerea, attraverso tosse e starnuti, ma il contagio può avvenire anche per contatto diretto con muco e saliva. Inoltre, ne sono state trovate tracce nelle feci, considerazione rilevante per la sessualità anale. Meno chiara la presenza in liquido seminale e vaginale.

Per questo motivo, se l’unica attività sessuale esente da rischi è l’autoerotismo, il secondo posto per sicurezza è dato ai rapporti con il proprio partner stabile ed esclusivo (meglio ancora se convivente). È evidente che le considerazioni valide per il rischio generale di infezione siano valide anche per la sessualità: se il partner è sintomatico o se è esposto per necessità a rischio di infezione è essenziale sospendere la sessualità in ogni sua forma, inclusi i baci.

Se vi sono invece le condizioni di sicurezza (comunque non esenti da rischio) la sessualità può divenire un momento piacevole di condivisione e di vicinanza. In ogni caso è necessario subordinare sempre la pratica sessuale a una buona igiene personale.

Come aumentare il benessere psicofisico

Per curare il proprio benessere sessuale – e psicofisico in generale – è importante prendersi cura di sé, della propria qualità di vita e delle relazioni interpersonali.

Le attività che ci aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza del nostro corpo divengono chiavi d’accesso per il piacere fisico e sessuale. Un bagno caldo, un massaggio, esercizio fisico lieve (pilates o yoga) consentono di portare l’attenzione al corpo, sciogliere le tensioni e generare piacere. Per alimentare una sessualità sana è importante insomma coltivare la consapevolezza.

Se i problemi in questo senso persistono può essere infine una buona idea chiedere un consulto con medici o psicologi esperti di sessuologia e/o di psicoterapia della coppia.