Psichiatria

Come ridurre lo stress da lavoro correlato

Per stress lavoro correlato s'intende una particolare forma di stress legata all'ambito lavorativo. Insorge quando i carichi di lavoro sono superiori alla capacità della persona di farvi fronte.

Come ridurre lo stress da lavoro correlato

Lo stress lavoro correlato è una condizione molto diffusa e si verifica quando le richieste e le pressioni sul posto di lavoro superano le risorse e le capacità di una persona di gestirle.

Si sviluppa a partire da varie possibili fonti. Una di queste, per esempio, è stata la pandemia, che ha caricato i lavoratori – e le donne in particolare – di nuove difficoltà da affrontare.

Lo stress lavoro correlato può avere conseguenze significative sulla salute mentale e fisica, influenzando il benessere complessivo dell’individuo e compromettendo la qualità, non solo del lavoro, ma della vita in generale. Per questo, è importante riconoscere e affrontare in maniera adeguata questa forma di stress e individuare gli strumenti adatti per gestirla.

Cos’è lo stress lavoro correlato?

Lo stress lavoro correlato emerge quando le richieste dell’ambiente lavorativo superano la capacità dei lavoratori di farvi fronte. Se avere obiettivi sfidanti è un elemento importante per sentirsi stimolati sul lavoro, quando le pressioni diventano eccessive e prolungate nel tempo il lavoratore può percepire di non avere sufficienti risorse per farvi fronte.

Si tratta di una risposta fisiologica e psicologica del corpo alle sfide e alle tensioni presenti nell’ambiente di lavoro. Le cause possono variare, includendo:

  • carichi di lavoro eccessivi
  • scadenze serrate
  • mancanza di controllo sulle proprie responsabilità
  • conflitti interpersonali
  • l’incapacità di bilanciare la vita professionale con quella personale.

Tutto questo può generare diversi effetti negativi sul benessere psicofisico della persona.

Come si dimostra lo stress da lavoro? Sintomi e segni

Per rilevare lo stress lavoro correlato è importante porre attenzione all’emergere di quattro tipologie di sintomi:

  • emotivi: ansia, irritabilità, umore instabile, stanchezza, problemi con i colleghi, introversione e assenteismo 
  • cognitivi: difficoltà di concentrazione, problemi nel ricordare informazioni, fatica a imparare cose nuove, difficoltà a prendere decisioni e frequenti pensieri negativi
  • comportamentali: aggressività, nervosismo, errori frequenti, stili di vita non salutari come alimentazione scorretta, abuso di alcolici, tabacco o droghe, maggiore trascuratezza
  • fisiologici: aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, iperventilazione.

Conoscere queste tipiche manifestazioni dello stress lavoro correlato può essere utile per intervenire in modo tempestivo ed evitare di arrivare al burnout, ovvero l’esaurimento psicofisico legato al lavoro.

Qual è la differenza tra burnout e stress lavoro correlato?

Non è sempre facile ravvisare la differenza tra lo stress lavoro correlato e il burnout dal momento che le due condizioni si manifestano in modo molto simile con:

  • sensazione di stanchezza
  • stati d’ansia
  • manifestazioni psicosomatiche come mal di testa, insonnia e disturbi intestinali, variazioni nell’alimentazione
  • tendenza a chiudersi in se stessi (dato che la stanchezza porta a evitare l’interazione sociale). 

In entrambe le condizioni, è possibile sperimentare nervosismo e irritabilità accentuati, reagendo in modo sproporzionato persino a situazioni insignificanti.

Tuttavia, è possibile dire che lo stress è una reazione momentanea che può rientrare nella norma abbastanza facilmente. Il burnout, invece, è una condizione che con il tempo tende a cronicizzarsi, alternando il benessere psicofisico della persona. In altre parole, il burnout, di fatto, è una forma di stress da lavoro correlato che si è cronicizzata.

Quali sono le cause dello stress lavoro correlato?

Lo stress lavoro correlato ha origine da situazioni lavorative che mettono a rischio il benessere e la salute dell’individuo. Le maggiori fonti di stress lavoro correlato sono riconducibili a sette categorie:

  • aspetti temporali della giornata di lavoro e delle mansioni
  • contenuto dell’attività lavorativa
  • qualità delle relazioni con i colleghi
  • rapporti con i superiori
  • cultura organizzativa
  • gestione del cambiamento
  • sviluppo di carriera.

Nuove fonti di stress lavoro correlato

Oltre alle categorie appena citate, negli ultimi anni – e in particolare durante la pandemia – sono emerse con maggiore evidenza nuove fonti di stress collegate all’ambito lavorativo. Vediamo quali sono.

Insicurezza e precarietà

Alla fine degli anni ‘80, i teorici della leadership Warren Bennis e Burt Nanus coniarono l’acronimo VUCA, dai termini:

  • Volatility (volatilità)
  • Uncertainty (incertezza)
  • Complexity (complessità)
  • Ambiguity (ambiguità).

Il termine indica che viviamo in ambienti caratterizzati da un’elevata complessità, in cui non sempre siamo in controllo del nostro destino.

La pandemia ha reso di nuovo attuale questo concetto, mostrandoci un mondo incontrollabile e complesso. Questa incertezza si è riversata anche sull’economia, gettando i lavoratori in uno stato di precarietà e vulnerabilità. Oggi sono soprattutto i più giovani, non ancora inseriti nel mondo del lavoro, a guardare al futuro con ansia. Persone di ogni età, comunque, sono state colpite dalla situazione di emergenza

Isolamento sociale

Le relazioni con i colleghi erano e rimangono una delle maggiori fonti di stress. Inoltre, la pandemia ha introdotto alcune differenze. Mentre il lavoro da casa ha mozzato un bisogno fondamentale di interazione, il rischio di contrarre il virus ha aumentato l’ansia legata al lavoro in presenza. È fondamentale mantenere e sviluppare legami e relazioni interpersonali, poiché le relazioni rappresentano un fattore di protezione potentissimo contro stress e depressione

Resistenza al cambiamento, tecnologia e smart working

Nonostante gli svariati aspetti positivi dello smart working, adattarsi al cambiamento non è mai un processo immediato. Ognuno di noi vive – in misura diversa – una certa resistenza al cambiamento che a volte rende diffidenti verso la tecnologia.

La sperimentazione forzata del lavoro da casa e la necessità di utilizzare la tecnologia come unico mezzo di contatto, hanno condotto i lavoratori di “vecchia generazione” verso una nuova sfida in cui lo stress gioca un ruolo molto importante.

Work Life (Im)balance

Secondo un’indagine di Randstad del 2023, il work life balance (ovvero il bilancio tra la vita lavorativa e la vita privata) è l’aspetto più considerato nella ricerca di lavoro. Possiamo quindi capire come questo fattore rappresenti anche una delle maggiori fonti di stress lavoro correlato. 

Se da un lato il lavoro in smart working ha dimostrato i suoi indubbi vantaggi, dall’altro non sono mancati gli effetti collaterali. Su tutti, il mancato rispetto del diritto alla disconnessione. Diamo valore al tempo libero, intraprendendo delle attività che ci permettono di “staccare la testa” rivolte al nostro benessere.

Sedentarietà

Mente e corpo sono collegati: il malessere dell’uno si riflette nell’altra e viceversa. Lo stress, ad esempio, non si manifesta solo a livello mentale, ma anche fisico. Non potendo uscire di casa, l’attività fisica del lavoratore si appiattisce, con conseguenze negative sullo stato psicofisico. 

Possiamo riconoscere quindi tra i nuovi fattori di stress anche la sedentarietà e l’assunzione di posture scorrette nel corso della giornata lavorativa. Tutto ciò ha ricadute dirette su stress e produttività del lavoratore.

Stress lavoro correlato e Gender Gap

È stato ampiamente riconosciuto come le differenze di genere siano una delle determinanti che influiscono in maggiore misura sul fenomeno dello stress lavoro correlato. Il lavoro domestico, in aggiunta a quello extradomestico, espone la donna a una doppia giornata lavorativa e quindi a un rischio più elevato di sviluppare stress da lavoro (double burden). 

Inoltre, una ricerca commissionata da LinkedIn mostra come la pandemia abbia giocato un ruolo rilevante nello sviluppo professionale delle donne, che per il 45 per cento dei casi confermano che “la loro carriera è stata rallentata o messa in standby dell’inizio della pandemia per le maggiori responsabilità a casa”, rivelando la maggiore vulnerabilità della carriera femminile rispetto a quella maschile.

Lo stress lavoro correlato si presenta come un rischio nascosto dietro l’angolo della scrivania di ogni lavoratore e lavoratrice. Come abbiamo visto, questa forma di stress non è esente da mutamenti, e assume forme e sembianze diverse in base ai cambiamenti sociali. Questa condizione può incidere sulla salute e al benessere degli individui, per questo è importante attuare interventi di prevenzione, che vedano implicati anche strumenti innovativi e nuove tecnologie.

Dove questi interventi preventivi non siano previsti, una consulenza psicologica può risultare utile per apprendere strategie efficaci di gestione dello stress.

Cosa fare per ridurre lo stress da lavoro correlato?

In generale, le aziende dovrebbero dotarsi di consulenti specializzati, come psicologi del lavoro, per garantire un clima di benessere sul posto di lavoro. Anche il lavoratore, tuttavia, può mettere in atto alcuni accorgimenti utili per gestire e affrontare lo stress lavoro correlato. Vediamo quali.

Prestare attenzione al corpo 

Alcuni segnali possono avvertire che si sta raggiungendo il limite della propria resistenza fisica e mentale. Lo stress da lavoro correlato, ad esempio, potrebbe manifestarsi attraverso una sensazione costante di affaticamento, mancanza di energia e difficoltà a concentrarsi. Se si notano cambiamenti nel sonno, come disturbi del sonno o difficoltà ad addormentarsi, potrebbe essere un segno che il corpo sta cercando di comunicare la necessità di un adeguato riposo.

Evitare che il lavoro diventi un interesse totalizzante

È essenziale evitare di conferire al lavoro un’importanza eccessiva, poiché ciò può accentuare la tensione, le preoccupazioni e le aspettative, esponendo a seri rischi dal punto di vista psico-emotivo in caso di eventuali insuccessi.

Precisione, impegno e puntualità: senza ossessioni

È importante svolgere le proprie attività con precisione, impegno e puntualità, ma senza che queste virtù si trasformino in un’ossessione. Dare sempre il massimo con buona volontà e determinazione è fondamentale, ma è altrettanto essenziale è essere consapevoli che tutti hanno limiti e che sbagliare fa parte delle normali conseguenze del fare le cose. 

Pianificare gli impegni in modo ragionevole e sostenibile

La chiave è fissare obiettivi e pianificare gli impegni in modo ragionevole e sostenibile. Tenere un’agenda giornaliera e settimanale chiara e visibile, prevedendo tempi extra per gestire eventuali imprevisti, può facilitare la gestione delle attività senza eccessive difficoltà.

Essere flessibili

Adottare un atteggiamento flessibile e imparare a riorganizzare rapidamente il lavoro in caso di cambiamenti nelle richieste. Essere mentalmente rigidi può ostacolare la capacità di affrontare nuove situazioni in modo efficace, generando stress e nervosismo superflui.

Prendersi qualche minuto di pausa

Se la mole di lavoro risulta opprimente, è consigliabile interrompere e staccare per qualche minuto la mente dalle attività. A volte, è sufficiente respirare profondamente a occhi chiusi per alcuni minuti. Se possibile, distanziarsi fisicamente dall’attività in corso, magari facendo una breve pausa caffè o una passeggiata, può contribuire a rilassarsi e a riordinare i pensieri.

Essere positivi e consapevoli delle proprie capacità

Fronteggiare compiti impegnativi richiede un atteggiamento positivo e fiducioso. Essere consapevoli delle proprie competenze e potenzialità, ricordando le difficoltà già superate in passato, contribuisce a mantenere alta l’autostima.

Non portare i problemi a casa

Il tempo trascorso a casa deve essere dedicato al relax, al riposo e al recupero delle energie psico-emotive. Parlare costantemente dei problemi incontrati durante la giornata non solo non risolve le difficoltà, ma può contribuire a notti agitate e a un sonno non ristoratore.

Parlare con i colleghi

Condividere preoccupazioni e difficoltà con colleghi di fiducia può essere benefico. Il confronto con gli altri offre nuove prospettive, riduce il senso di solitudine e può aiutare a individuare soluzioni.

Distrarsi nel tempo libero

Nel tempo libero dal lavoro, è importante cercare distrazioni, divertirsi e rilassarsi, sia da soli che in compagnia di persone che favoriscono il benessere. È importante approfittare di ogni opportunità per dedicarsi alle attività preferite, con lo scopo di prendersi cura di sé stessi. A questo scopo, molto utile può essere praticare le tecniche di rilassamento come meditazione, yoga o massaggi.