Psichiatri, psicoterapeuti, psicologi, psicoanalisti. Per una persona che vuole solo stare meglio, orientarsi tra le diverse figure professionali e forme di cura può risultare problematico e stressante. Questo approfondimento è una breve guida per orientarsi nel mondo dei servizi psicologici.
Ogni psicoterapeuta si ritrova, prima o poi a confrontarsi con la domanda: “Che cos’è la psicoterapia?”.
Rispondere non è facile come potrebbe sembrare.
I professionisti del settore, ad esempio, si dividono rispetto al modo di intendere il processo terapeutico. Con la diffusione di decine di teorie e tecniche diverse negli ultimi cinquant’anni, ad esempio, le divergenze tra approcci sono aumentate, mostrandosi, in certi casi, addirittura inconciliabili.
Cercare di omologare la soggettività umana ad un approccio unico, d’altra parte, appare più un’utopia che una reale possibilità.
Allora quale definizione legittima potremmo dare di psicoterapia?
Differenze e punti in comune nella definizione di psicoterapia
Anche se il dialogo tra le varie scuole di pensiero è scarso, ciò non impedisce di definire cosa sia la psicoterapia? Alcune riflessioni, ad esempio, vengono già condivise da orientamenti diversi. La prima di queste riguarda il setting.
Che cosa si intende per setting?
Il setting è il contesto, inteso sia come realtà tangibile (le sedie, un tavolo, un divanetto ecc.) che come spazio relazionale, necessario affinché si possa fare psicoterapia e far sì che qualcosa possa accadere.
Per fare psicoterapia è necessario – come ha sostenuto lo psicoanalista Wilfred Bion – che ci sia una stanza (reale o analogica) e che ci siano almeno due persone, ovvero un terapeuta e un paziente.
Se uno qualsiasi di questi elementi dovesse venire a mancare non potrebbe esserci psicoterapia.
Chi può offrire una terapia
Psichiatri
La psichiatria è una specializzazione medica, quindi i laureati in medicina possono decidere di affrontare questa specialistica. In questi anni di lavoro e formazione, imparano ad essere dei farmacologi e quindi a prescrivere i farmaci più adatti a una specifica situazione clinica. Inoltre, ottengono la possibilità, qualora lo volessero, di esercitare come psicoterapeuti. Alcuni psichiatri psicoterapeuti decidono in parallelo di svolgere una formazione esterna alla specializzazione per migliorare le proprie competenze in una disciplina complessa come la psicoterapia.
Psicoterapeuti
Psicologi e psicologhe che hanno svolto una formazione post-laurea di 4 o 5 anni e discusso una tesi finale possono dirsi psicoterapeuti ed esercitare la psicoterapia.
Gli psicologi non possono fare psicoterapia
La psicologia è una laurea magistrale. Si definisce psicologo colui che ha inoltre superato l’esame di stato e che in questo modo si è iscritto all’ordine degli psicologi. Uno psicologo, in ambito clinico, può svolgere consulenze per decidere a quale professionista è più adatto inviare un paziente, o altre consulenze generaliste. In alternativa, uno psicologo può svolgere dei brevi percorsi di orientamento.
E la psicoanalisi?
Oggi giorno (per complicare ancora di più le cose) tendono a definirsi psicoanalisti coloro che hanno svolto specializzazioni diverse. Ad esempio, esistono gli psicoanalisti junghiani (da Carl Gustav Jung padre di questo approccio); gli psicoanalisti lacaniani (da Jacques Lacan) e altri.
Qual è il ruolo del paziente nella terapia?
Le domande che le persone si pongono più spesso prima di iniziare una terapia sono:
– dovrei iniziare un percorso di terapia?
– come trovare un terapeuta adatto a me?
– come capire quale orientamento teorico è il migliore per me?
Spesso, quesiti posti in questo modo, sottintendono una tendenza problematica evidente nella nostra società, quella di ritenere che la psicoterapia sia una cosa per “matti”. L’equivalenza però forse dovrebbe andare nella direzione opposta. Essendo la psicoterapia uno strumento di cura, il sano è colui che la fa e non certo il contrario.
I motivi per cui più spesso le persone si rivolgono ai terapeuti riguardano l’ansia in diverse gradazioni, sintomi depressivi, psicosomatici o un rapporto particolare con il cibo. Oppure, il desiderio da parte della persona di voler star meglio e soffrire meno.
In che modo una terapia può essere utile
Spesso le persone ricercano la psicoterapia quando la sofferenza raggiunge apici difficili da gestire. In alcuni casi, quando la tematica riportata è un disagio acuto ed emergente (attacchi di panico invalidanti, ansia elevata, gestione di relazioni familiari problematiche) risulta utile anche un lavoro più rapido. Anche se è difficile fare ipotesi precise e generalizzabili sulle tempistiche.
Un fattore che si conosce e che ha valore scientifico è che una relazione terapeutica funzionante sembra agire da antinfiammatorio. Come quando si ha del mal di schiena e si prende una pastiglia per far diminuire l’infiammazione locale.
Quando chiedere una psicoterapia
Qualsiasi persona in qualsiasi momento può, se vuole, richiedere una psicoterapia o una psicoanalisi. E questo per il tempo che vorrà, se si troverà bene e con l’obiettivo di approfondire i propri desideri, le proprie inclinazioni, la propria unicità.
Dunque, l’analisi e la psicoterapia cominciano nel momento in cui viene chiesto al compagno di viaggio, il paziente, di comunicare tutto ciò che gli passa per la mente, con tutte le complessità e i paradossi che questo comporta.
Dove fare psicoterapia
Esistono moltissimi liberi professionisti che esercitano la professione di psicoterapeuta o psicoanalista. Trovare il terapeuta giusto da soli può essere complicato. Inoltre, anche i prezzi variano molto a seconda dei professionisti. Il Santagostino ha elaborato una soluzione a questi problemi: dopo un primo colloquio di orientamento la persona viene inviata al terapeuta più adatto e può iniziare un percorso di terapia a prezzi contenuti.
Questo è un modo per normalizzare il fatto di andare in psicoterapia nella nostra società.