Psichiatria

Assertività: perché impararla e come svilupparla

L'assertività, l'affermare sé stessi, è il giusto mezzo tra un atteggiamento passivo e l'aggressività. Non è una dote innata, ma può essere sviluppata con adeguati esercizi.

Assertività: perché impararla e come svilupparla

L’assertività è un comportamento comunicativo che si basa sulla capacità di esprimere i propri pensieri, sentimenti, opinioni e bisogni in modo chiaro, diretto e rispettoso, senza aggressività o passività.

Essere assertivi richiede fiducia in se stessi, empatia verso gli altri e la capacità di gestire le emozioni in modo appropriato. È una competenza sociale importante che può migliorare la comunicazione interpersonale e la qualità delle relazioni.

In questo articolo, analizzeremo i tratti distintivi dell’assertività, i suoi benefici e come questo stile comunicativo può essere applicato sia nel contesto lavorativo che in quello amoroso. Illustreremo inoltre come esercitare la critica assertiva e forniremo alcuni esempi di situazioni reali in cui migliorare questa competenza sociale.

Cos’è l’assertività?

La parola assertività viene dal latino “asserere” e vuol dire alla lettera: esprimere un’affermazione, un’asserzione, o anche un’argomentazione.

Il termine assertiveness è stato tuttavia introdotto per la prima volta in medicina da Joseph Wolpe, nel 1959. Lo psichiatra sudafricano adottò questa parola per indicare la capacità di un soggetto di esprimere in totale libertà e rispetto i propri sentimenti, così da avere un comportamento sano e non inibito.

Per capire se un individuo sia assertivo o meno,  bisogna quindi analizzare il suo stile comunicativo attraverso queste 5 capacità fondamentali:

  • abilità di riconoscere le proprie emozioni, siano esse rabbia, tristezza o gioia;
  • capacità di condividere e raccontare i propri sentimenti e le proprie emozioni;
  • grande consapevolezza dei propri diritti, difendendoli e mostrando un grande rispetto per sé e per gli altri;
  • apprezzamento di sé e del prossimo, così da dirigersi verso una comunicazione funzionale e di tipo costruttivo;
  • tendenza all’autorealizzazione, mostrando le idee chiare e rimanendo fedeli ai propri obiettivi.

Queste azioni vengono poste in essere nella totale assenza di senso di colpa o di vergogna e senza che il soggetto tema il giudizio altrui o che, peggio ancora, esprima paura nell’esporsi.

Chi è la persona assertiva?

Per definizione la persona assertiva, come approfondiremo a breve, non si identifica né col comportamento passivo, né con il comportamento aggressivo. Non esercita alcuna forma di violenza ai danni degli altri, sa dire di no e non tollera di essere oggetto passivo di violenza altrui.

Si tratta inoltre di una persona empatica, che accoglie i punti di vista diversi dal proprio e non è contraria alla possibilità di cambiare opinione. Non giudica e non si dimostra possessiva, al contrario di chi esercita uno stile di comunicazione aggressivo, che tende invece a scaricare le colpe, a non rispettare gli spazi altrui e ad alzare il tono della voce.

Essere assertivi significa dunque:

  • agire con proattività, prendendo l’iniziativa nella piena responsabilità delle proprie azioni;
  • agire con responsabilità, piazzando consapevolmente il proprio locus of control non all’esterno, ma all’interno di sé;
  • affermare sé stessi, accettando la propria unicità senza preoccuparsi costantemente del giudizio altrui;
  • esercitare comprensione, cercando di capire le cause e le circostanze dei pensieri e delle azioni altrui, sospendendo il proprio giudizio ed evitando di etichettare chi si ha davanti.

Chi adotta uno stile assertivo?

Le persone che adottano uno stile assertivo sono generalmente quelle che hanno una buona consapevolezza di sé stesse e delle proprie emozioni. Sono in grado di esprimere i propri pensieri e sentimenti in modo chiaro e diretto, senza essere aggressivi o sottomessi.

Ecco alcuni esempi di persone che tendono ad adottare uno stile assertivo:

  1. Individui sicuri di sé: le persone che hanno fiducia nelle proprie capacità e opinioni tendono ad essere assertive nel comunicare ciò che pensano o sentono.
  2. Leader efficaci: i buoni leader sono spesso assertivi nel guidare il gruppo e prendere decisioni. Sanno ascoltare gli altri ma non esitano a esprimere le proprie idee.
  3. Persone empatiche: chi mostra empatia verso gli altri e rispetta i loro punti di vista può comunicare in modo assertivo senza ferire gli altri.
  4. Professionisti assertivi: nell’ambito lavorativo, le persone assertive sono capaci di esprimere le proprie opinioni, negoziare salari o condizioni di lavoro e affrontare situazioni difficili in modo diplomatico.
  5. Persone in grado di gestire i conflitti: chi ha abilità nel gestire i conflitti è in grado di comunicare in modo assertivo per risolvere le divergenze e trovare soluzioni a compromesso.
  6. Individui che sanno dire “no”: le persone assertive sanno dire “no” in modo rispettoso quando non desiderano o non possono soddisfare le richieste altrui.

In sostanza, chiunque sviluppi abilità di comunicazione efficaci e una sana autostima può adottare uno stile assertivo nella gestione delle relazioni interpersonali. L’assertività è una competenza sociale che può essere appresa e sviluppata con la pratica e l’impegno.

Quali sono i quattro stili comunicativi?

Come già anticipato, esistono diversi stili di comunicazione: c’è lo

  • stile aggressivo
  • lo stile passivo
  • lo stile passivo-aggressivo
  • e, appunto, uno stile assertivo.

Stile aggressivo

Chi comunica con uno stile aggressivo esprime i propri pensieri e desideri in modo dominante, autoritario e spesso offensivo, senza curarsi dei bisogni degli altri.

Stile passivo

Chi comunica in uno stile passivo, invece, implica evita completamente di esprimere i propri bisogni, cedendo spesso alle richieste altrui, senza difendere i propri diritti o le proprie opinioni.

Stile passivo-aggressivo

Lo stile comunicativo passivo-aggressivo è ovviamente una combinazione dei due stili precedenti. Le persone che adottano questo stile possono sembrare passive superficialmente, ma esprimere rancore e ostilità in modo indiretto o subdolo, utilizzando per esempio il sarcasmo e il silenzio per comunicare il proprio dissenso o disagio.

Lo stile comunicativo assertivo è generalmente considerato il più sano e costruttivo, poiché promuove la comunicazione aperta, il rispetto reciproco e la soluzione dei problemi in modo collaborativo. Gli altri stili possono infatti spesso portare a incomprensioni, conflitti e relazioni danneggiate.

È importante notare che ogni persona può utilizzare diversi stili comunicativi a seconda della situazione e delle persone coinvolte. Non è detto, infatti, che un individuo non cambi il proprio stile comunicazione a seconda del periodo o delle situazioni mostrandosi, ad esempio, assertivo a lavoro possiamo e vivere in preda al dilemma del porcospino di Schopenhauer nelle relazioni affettive.

Benefici della comunicazione assertiva

La comunicazione assertiva porta con sé numerosi benefici sia per l’individuo che per le relazioni interpersonali. Alcuni dei principali benefici della comunicazione assertiva includono:

  • minore stress e ansia;
  • migliore espressione di sé e aumento dell’autostima;
  • migliore gestione del tempo;
  • risoluzioni dei conflitti;
  • migliori relazioni interpersonali;
  • maggiore autoconsapevolezza. 

In sintesi, la comunicazione assertiva porta a una maggiore autenticità, chiarezza e rispetto nelle interazioni umane, contribuendo a migliorare la qualità delle relazioni personali e professionali e a favorire uno sviluppo individuale più sano e consapevole.

Come comunicare con linguaggio assertivo

Il linguaggio assertivo non è una dote innata. Da bambini, assorbiamo parte del contesto e degli stili di comportamento dei caregiver, siano essi figure genitoriali, a diversi gradi di parentela, o tutori legali.

Una migliore comunicazione in famiglia, sempre, sarebbe quindi una condizione ideale per imparare ad essere assertivi. Per chi sia stato inibito nei propri slanci comunicativi ed emotivi può infatti risultare difficile esprimersi in un contesto dinamicamente, e funzionalmente, assertivo.

Vediamo dunque insieme alcune strategie di linguaggio e comunicazione assertiva:

  • adottare la prima persona singolare risulta essere una scelta non aggressiva (come potrebbe accadere adottando il tu) e non manipolatoria (quando scegliamo di adottare il noi)
  • usare verbi di opinione, appunto in prima persona singolare. Frasi come: “Io ritengo”, “Io credo”, “Penso che” sono tutti strumenti linguistici che permettono a chi li pronuncia di rimanere centrato sulla espressione di sé e della propria opinione, o stato d’animo
  • aderire ai fatti senza generalizzare, dal momento che l’interlocutore potrebbe percepire la generalizzazione, “Arrivi sempre in ritardo!”, come un’accusa piuttosto che la constatazione di un fatto: “Sono le quattro, avevamo appuntamento alle tre e mezza”
  • esprimere i propri stati d’animo rispetto al comportamento dell’altra persona. In questo modo chi abbiamo di fronte diventa consapevole delle conseguenze delle azioni: “Se mi interrompi non riesco più a parlare”
  • rimanere saldi nella propria opinione. Spesso può essere necessario prepararci, prima di un discorso complesso, delle frasi che rafforzino il nostro obiettivo o il nostro punto di vista: “Ho capito… e voglio chiudere l’abbonamento con il vostro operatore…”, oppure: “Le ripeto, non voglio essere convinto, voglio rescindere il contratto perché è un mio diritto”.

Critica assertiva

Durante una conversazione complessa, possiamo avere anche la necessità di criticare il comportamento che abbiamo subìto senza per questo cadere nella trappola del ricatto o dell’aggressività.

Possiamo quindi esercitare una critica assertiva, costruttiva. Una pratica comunicativa che ci risulterà utile tanto nel lavoro quanto nella vita privata. Per fornire una critica assertiva bisogna quindi:

  • fare riferimento al comportamento, e mai alla persona. “La pasta è scotta”, è una frase preferibile a: “Non sai cucinare”.
  • dichiarare il proprio punto di vista, mettendo da parte ogni facile giudizio su altri. “Sono triste per le parole che hai detto, non me le aspettavo”, va adottata rispetto a: “Sei una persona insensibile ed egoista!”
  • esprimere chiaramente il comportamento che ci aspettiamo. “Vorrei davvero che riuscissi ad ascoltarmi per questi 10 minuti. Per me è importante”
  • esprimere apprezzamento e fiducia su chi abbiamo di fronte e sulle sue capacità: “Ti conosco da anni, mi fido di te e so che sei in grado di fare quanto ti ho chiesto”.

Con questi accorgimenti si mantiene così il dialogo aperto, si favorisce un miglioramento della comunicazione e delle prestazioni e si aumenta la propria e l’altrui autostima.

Come essere assertivi sul posto di lavoro?

Essere assertivi sul posto di lavoro è essenziale per comunicare efficacemente, stabilire confini sani e gestire le relazioni professionali in modo positivo. Seppur richieda pratica e fiducia in sé stessi, apprendere a comunicare in maniera assertiva può contribuire a creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo.

Ecco quindi alcuni suggerimenti su come essere assertivi sul posto di lavoro:

  • Conoscere i propri diritti e obblighi per sapere perfettamente cosa aspettarsi dagli altri e cosa offrire in cambio;
  • Comunicare in modo chiaro e diretto, esprimendo le proprie idee, opinioni e bisogni in modo chiaro e diretto;
  • Ascoltare attivamente, dimostrando interesse e rispetto per ciò che colleghi e superiori hanno da dire;
  • Imparare a dire “no” quando necessario, spiegandone il motivo e offri alternative, se possibile;
  • Dare e ricevere feedback in modo costruttivo e rispettoso;
  • Affrontare i conflitti in modo costruttivo, gestendoli con calma e rispetto e cercando di trovare una soluzione collaborativa;
  • Imparare a negoziare, difendendo nelle trattative o nelle discussioni i propri interessi e cercando un compromesso ragionevole che soddisfi entrambe le parti;
  • Stabilire confini sani, affermando sin da subito limiti e bisogni;
  • Non accettare abusi o comportamenti inappropriati da parte di colleghi o superiori e richiedere il rispetto che si merita;
  • Mantenere la calma, anche quando si affrontano situazioni particolarmente stressanti.

Come essere assertivi in amore?

Anche in amore è fondamentale essere assertivi. Comunicare in maniera assertiva con il proprio partner, infatti, può portare a una maggiore comprensione reciproca, a una migliore comunicazione e a una relazione più soddisfacente per entrambi.

Per mantenere una relazione sana e appagante grazie alla comunicazione assertiva bisogna dunque:

  • Comunicare apertamente, esprimi i propri sentimenti, pensieri e bisogni in modo chiaro e diretto, senza aspettare che il partner “indovini” cosa si sta pensando o sentendo;
  • Ascoltare attivamente mostrando empatia verso i suoi sentimenti e cercando di capirne la prospettiva;
  • Stabilire chiaramente limiti e bisogni nella relazione e rispettare spazi e tempi del partner;
  • Rifiutare con gentilezza proposte o richieste che mettono a disagio, spiegandone il motivo senza essere aggressivo o giudicante;
  • Affrontare i conflitti in modo costruttivo, evitando di reprimere i propri sentimenti o di attaccare il partner;
  • Provare a trovare sempre insieme e con calma una soluzione;
  • Saper dire “ti amo” e mostrare affetto in modo sincero e spontaneo;
  • Esplorare la sessualità in modo reciproco e consensuale, senza fare qualcosa che non si desidera o senza subire pressioni indebite;
  • Non temere il confronto dinanzi a situazioni difficili.

Come migliorare la propria assertività

L’assertività può essere migliorata, sempre. Un primo passo è riconoscere il proprio comportamento e passarlo al vaglio di un diario emotivo (scrivere ha effetti terapeutici).

Sulla pagina, ideale o concreta, di questo diario proviamo a ricordare uno specifico episodio in cui ci siamo comportati in modo aggressivo e passivo: annotiamo i pensieri, le emozioni, i comportamenti adottati domandandoci se avremmo potuto adottare un comportamento più assertivo, e quando esattamente.

Quindi, annotiamo un evento in cui abbiamo adottato un comportamento assertivo, passando sempre in rassegna pensieri, emozioni e comportamenti, cercando di comprendere cosa ci ha permesso di comportarci assertivamente.

È importante ricordare che l’assertività passa anche attraverso il linguaggio non verbale. Pertanto, se si desidera essere assertivi, bisogna non dimenticare di guardare dritto negli occhi, senza fissare, il proprio interlocutore ed esprimersi con tono di voce alto e una pronuncia scandita.

Esercizi di assertività in situazioni reali

Esercitarsi all’assertività è possibile. Nel breve elenco che segue troverete degli spunti per allenare la vostra capacità di comunicare in modo assertivo. 

  • Chiedere indicazioni stradali a uno sconosciuto, senza chiedere scusa, così da imparare a esprimere una necessità senza giustificarsi. Es. “Buongiorno, ho bisogno di una informazione: sa dov’è via…?”;
  • Chiedere indicazioni stradali più complesse, così da chiedere più volte gli snodi per arrivare a destinazione, senza costringere l’altra persona a risponderci a tutti i costi;
  • Richiedere un giorno di ferie, esprimendo chiaramente la propria richiesta a un superiore e spiegando i motivi in modo convincente;
  • Sfidare sé stessi con il cosiddetto esercizio del negozio, che prevede di entrare in una attività commerciale pubblica e chiedere informazioni specifiche su un oggetto che non si intende acquistare. “Buongiorno, vorrei sapere se questo nuovo modello supporta il 5G ed è compatibile con software open source”;
  • Esprimere chiaramente la propria gratitudine per un comportamento che si è apprezzato o il proprio dispiacere per azioni per le quali si è sofferto.

Questi i primi passi per migliorare il proprio benessere, esprimendo bisogni e desideri in un contesto sano e funzionale per entrambi gli interlocutori.