Aracnofobia, che cos’è e come trattarla

La paura dei ragni è una delle fobie più comuni e diffuse, che può comportare stati d’ansia come attacchi di panico. Può essere superata con psicoterapia, tecniche di rilassamento e nuovi approcci quali Realtà Virtuale e Biofeedback.

Aracnofobia, che cos’è e come trattarla

L’aracnofobia è una fobia specifica che può suscitare, in chi ne soffre, paura, disgusto e anche terrore ed angoscia alla vista di un ragno, o anche solo al suo pensiero.

Questa fobia è particolarmente diffusa e le sue cause sono fatte risalire a vissuti traumatici, a ragioni di tipo evolutivo e culturale. È un fatto, comunque, che la persona aracnofobica può avere una qualità di vita intaccata dalle conseguenze della propria aracnofobia: ansia, panico ed evitamento possono manifestarsi.

Attualmente è possibile curare l’aracnofobia con diverse strategie terapeutiche: terapia cognitivo comportamentale, approccio farmacologico, Realtà Virtuale e biofeedback.

Che cos’è l’aracnofobia?

La paura irrazionale dei ragni è definita in termini scientifici come aracnofobia. Tra le fobie, può essere considerata una delle più diffuse e interessa prevalentemente la popolazione femminile. Il significato del termine si ha grazie alla sua etimologia: fobia, che in greco antico vuol dire paura, e aráchne, che in italiano si traduce con ragno.

L’aracnofobia è una fobia specifica, e nel DSM-5 è presente nella sezione dei disturbi d’ansia. Tipicamente prende avvio tra infanzia e adolescenza e i suoi sintomi possono spaziare tra il fastidio e una paura che può interferire pesantemente sulla qualità di vita della persona. L’aggetto “irrazionale”, infatti indica un tipo di paura che si distingue per spiccata intensità.

Quali sono i sintomi di chi è aracnofobico?

L’aracnofobia può manifestarsi con un’ampia gamma di sintomi. Non è necessario che la fonte della paura sia fisicamente presente, ma per molte persone può essere sufficiente anche solo presentare fotografie o immagini che contengano l’elemento fobico. Nel caso della paura dei ragni, i segnali più comuni e frequenti sono:

L’oggetto che innesca la reazione fobica può arrivare a determinare veri e propri attacchi di panico con tutta la sintomatologia ad essi correlata. Accanto a queste reazioni prevalentemente fisiche, possono manifestarsi anche reazioni di tipo comportamentale quali:

  • evitamento persistente di luoghi o situazioni in potrebbero esserci ragni, con ripercussioni sulla vita quotidiana
  • sovrareazione emotiva alla vista di un ragno, che può portare a comportamenti come urlare, scappare precipitosamente o persino svenire
  • disturbo ossessivo-compulsivo causato dalla paura costante di ragni, con comportamenti ripetitivi o rituali per cercare di evitare il contatto con i ragni.

Quali sono le cause dell’aracnofobia?

Non viene data una sola spiegazione sul perché una persona manifesti questa paura irrazionale verso i ragni. Attualmente sono state proposte tre possibili cause per l’aracnofobia:

  • comportamento innato: stando a studi svolti presso l’Istituto Max Planck, l’aracnofobia può essere interpretata come una paura innata. In estrema sintesi, la conclusione si deve al fatto che persone sottoposte alla vista di ragni, e di serpenti, hanno dimostrato segni di ansia e di tensione come, ad esempio, la dilatazione delle pupille. Dilatazione che non si è manifestata se il soggetto è stato sottoposto alla visione di altre immagini
  • comportamento evolutivo: l’aracnofobia può essere considerata un comportamento evolutivo perché le generazioni precedenti hanno sviluppato naturalmente, appunto nel corso dell’evoluzione, una paura fisiologica e funzionale nei confronti di ragni velenosi, percepiti come pericolo potenzialmente letale
  • traumi: è altrettanto plausibile che questa fobia si sviluppi in una persona in seguito ad un evento traumatico.

Un’ultima spiegazione può essere di tipo prettamente culturale, dal momento che nel mondo ci sono sì culture che vedono nel ragno una fonte di fortuna oppure di salute, o comunque dotato di poteri magici; ma è anche vero che in diverse altre culture, il ragno viene visto come fonte di male.

Aracnofobia: i test

Esistono test valutativi attraverso i quali è possibile avere un quadro abbastanza chiaro della propria condizione e, nello specifico, dell’entità e, di conseguenza, della severità della propria fobia. Naturalmente, tali test non hanno rilevanza diagnostica, in quanto è sempre necessario un colloquio di tipo clinico. Tuttavia, possono aiutare il paziente ad avere maggiori informazioni al riguardo e a valutare se sia necessario o meno rivolgersi ad uno specialista e/o intraprendere un percorso psicoterapeutico.

Solitamente in questi test viene richiesto di descrivere la propria reazione in presenza o alla vista dell’elemento fobico (in questo caso i ragni) e di indicare quali sono le caratteristiche specifiche (zampe, peluria, ecc.) che peggiorano o meno la reazione fobica.

Aracnofobia, come superarla?

Uno degli elementi a cui prestare maggiore attenzione per decidere se rivolgersi o meno allo specialista è la durata delle manifestazioni sintomatologiche. A fronte di comportamenti patologici che si protraggono per oltre sei mesi, sarebbe consigliabile affidarsi al consulto di uno psicologo, perché la paura dei ragni potrebbe essersi trasformata in una paura patologica.

In questo caso, le tipologie di intervento potrebbero essere molteplici:

  • tecniche di rilassamento come la meditazione
  • mindfulness, una pratica che abbina tecnica di meditazione agli elementi teorici della terapia cognitiva

Realtà Virtuale e Biofeedback per superare l'aracnofobia

Tra gli interventi terapeutici più innovativi e recenti per il trattamento delle fobie ci sono quelli che si avvalgono della Realtà Virtuale. L’idea è quella di esporre il soggetto all’elemento fobico in maniera graduale, in un contesto controllato. Tali terapie prevedono anche:

  • addestramento alle tecniche di respirazione diaframmatica
  • training di rilassamento muscolare

Ci sono, infine, le tecniche del biofeedback. Queste prevedono che il soggetto fobico, in seguito ad una specifica preparazione, impari a riconoscere e, quindi, gestire e controllare le reazioni del proprio corpo e della propria mente agli stimoli fobici.

 

 

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