Psichiatria

Ipomania. Di cosa si tratta e come affrontarla

L'ipomania, che presenta sintomi di minore entità rispetto alla mania, richiede un tempestivo intervento di psichiatra e psicologo, per evitare l'insorgenza di una contropartita depressiva o eventuali scompensi, e per iniziare quanto prima il trattamento adeguato.

Ipomania. Di cosa si tratta e come affrontarla

L’ipomania, che alla lettera può essere tradotta in “mania lieve”, è un disturbo dell’umore che si presenta nel contesto di patologie quali, ad esempio, la ciclotimia e il disturbo bipolare. In altri termini, può essere definita come una elevazione, nel tono dell’umore, persistente.

Il soggetto che soffre di ipomania manifesta un aumento dell’attività psicomotoria, una accelerazione del pensiero, ovvero pensieri rapidi e sfuggenti, anche se in modo più morbido rispetto alla mania propriamente detta. Ma in cosa consiste esattamente l’ipomania? In che modo è possibile affrontarla? Lo spiega la dottoressa Laura Mandelli, specialista in Psicologia Clinica.

Cosa si intende con il termine ipomania?

L’ipomania è un’alterazione dell’usuale tono dell’umore di un individuo. L’ipomania, in particolare, risulta essere caratterizzata da almeno tre dei seguenti sintomi:

  • elevata autostima e senso di grandiosità
  • riduzione del bisogno di dormire
  • logorrea
  • fuga delle idee e accelerazione del pensiero
  • elevata distraibilità
  • aumento delle attività quotidiane, per esempio aumento del tempo lavorato o delle ore di studio, o agitazione psicomotoria
  • partecipazione ad attività rischiose come folli spese eccessive o rischiosi investimenti di capitale.

Non rappresenta un semplice stato di allegria e benessere in risposta ad eventi positivi. Ogni persona ha infatti un proprio usuale tono dell’umore, che può fluttuare in positivo o in negativo in funzione delle circostanze, ma tende comunque a stabilizzarsi rapidamente nel proprio assetto tipico.

L’ipomania, o “mania lieve” ,consiste invece in una modificazione duratura del tono dell’umore, spesso non correlata, oppure eccessiva rispetto alla normale risposta dell’individuo ad eventi esterni positivi.

La diffusione del disagio psichico in Italia

Su di un piano più generale, i dati presenti nell’ultimo Rapporto salute mentale riferibili al 2020, quindi in un arco di tempo che non include le conseguenze del Covid-19, riferiscono di 728.338 italiani con problematiche di salute mentale.

Il numero è stato calcolato sulla base dei pazienti trattati dai servizi specialistici.

Cosa sono gli episodi ipomaniacali?

Gli episodi ipomaniacali sono periodi circoscritti di tempo, da un minimo di tre giorni a svariate settimane, durante il quale l’individuo tipicamente manifesta un umore allegro, si sente più energico, produttivo, sente meno il bisogno di riposare e, talvolta, di alimentarsi.

La persona che soffre di ipomania può essere più loquace, può dimostrare maggiore fiducia nelle proprie capacità e nel futuro. Può inoltre apparire più disinibita, iperattiva e facilmente distraibile. In alcuni casi, invece dell’euforia, la persona può avvertire irritabilità e umore labile.

L’ipomania ha un impatto meno negativo sulla vita quotidiana dell’individuo rispetto alla mania, in cui i sintomi sono più marcati e possono includere sintomi psicotici, tipicamente deliri di grandezza o persecuzione. Tuttavia lo stato di iperattività e disinibizione può portare la persona ad assumere comportamenti sregolati, irresponsabili, come ad esempio spese eccessive, oltre a comportamenti sconvenienti.

In quale contesto clinico si colloca l’ipomania?

Gli episodi ipomaniacali si osservano tipicamente nei disturbi dello spettro bipolare, disturbi che portano gli individui che ne sono affetti a sperimentare alterazioni dell’umore sia in senso depressivo che maniacale-euforico.

Di questi fanno parte:

  • il disturbo bipolare di tipo I, caratterizzato da episodi depressivi maggiori, episodi maniacali, ipomaniacali e misti, ovvero caratterizzati dalla compresenza di sintomi depressivi e maniacali
  • il disturbo bipolare di tipo II, caratterizzato da episodi di depressione maggiore e episodi solo ipomaniacali
  • la ciclotimia, caratterizzata da episodi depressivi di lieve entità ed episodi ipomaniacali.

Episodi di ipomania si possono verificare anche nella schizofrenia e in concomitanza a o come conseguenza dell’abuso di sostanze come alcol, cannabis, cocaina, anfetamine.

Come si effettua una diagnosi di ipomania?

Per avere una diagnosi di ipomania o mania, deve essere presente un periodo di elevazione del tono dell’umore che sia persistente nel tempo e sia anormale per l’individuo in questione, unitamente ad almeno altri tre sintomi sopracitati, per una durata maggiore di tre giorni.

L’ipomania, come altri disturbi dell’umore, deve dimostrare inoltre di essere di una tale gravità che le attività dell’individuo, attività quali lavoro o studio, risultino alterate. Alla stessa maniera, anche le capacità di relazionarsi socialmente dovrebbero risultare alterate.

Come si interviene in caso di episodio ipomaniacale?

In caso di episodio ipomaniacale l’individuo che non abbia effettuato una precedente consultazione medica per una problematica correlata al tono dell’umore, deve tempestivamente rivolgersi al proprio medico curante o ad un medico specialista in psichiatria, al fine di non incorrere in un peggioramento dei sintomi.

Un ulteriore rischio in cui può incorrere un soggetto in stato ipomaniacale è l’insorgenza improvvisa di un profondo stato depressivo; è infatti comune il passaggio da un episodio ipomaniacale ad un episodio depressivo e viceversa. Il trattamento d’elezione è la terapia con farmaci che stabilizzano e regolano il tono dell’umore.

Lo psichiatra deciderà il tipo di terapia in funzione del quadro clinico ed organico di ciascun individuo. Nella maggior parte dei casi per l’ipomania, come per la mania, è inoltre indicato un percorso psicologico che aiuti l’individuo a gestire e superare le fasi di malattia, a riconoscerne i prodromi, i fattori di stress precipitanti e ad apprendere strategie di autoregolazione utili a prevenire gli episodi di malattia.

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