Psichiatria

Indecisione, cosa c’è dietro e come combatterla

Le persone indecise temono lo scenario che si potrebbe configurare facendo una determinata scelta e preferiscono rimanere in una sorta di limbo piuttosto che prendere una decisione

Indecisione, cosa c’è dietro e come combatterla

L’incapacità di scegliere, di prendere una strada e percorrerla con tutte le conseguenze che ciò comporta si chiama indecisione e può essere un grande limite per le persone in ogni aspetto della loro vita.

L’indecisione può essere accompagnata o meno anche da una generale difficoltà a portare a termine i propri compiti, con un conseguente senso di insoddisfazione che, sul lungo termine, può tradursi in qualcosa di più grave.

In questo articolo cercheremo di tracciare il profilo di una persona cronicamente indecisa, le possibili cause di un comportamento di questo tipo e alcuni consigli su come provare a superare una simile condizione di stallo.

Chi è una persona indecisa?

L’indecisione è un tratto tipico di chi ha molti dubbi su quale sia il modo migliore di comportarsi. La persona indecisa ha paura di accettare le conseguenze delle sue scelte, preferendo rimanere in una sorta di limbo.

L’indecisione può essere una caratteristica peculiare delle persone perfezioniste, che sono perennemente insoddisfatte dei risultati raggiunti e, ancor prima, delle decisioni da cui essi derivano.

Un’indecisione particolarmente marcata è una possibile manifestazione di persone insicure e fortemente ansiose. Tratti, questi, in comune anche con chi soffre del disturbo ossessivo compulsivo o del disturbo dipendente di personalità.

Per rimanere nella propria comfort zone, poi, le persone indecise tendono a procrastinare continuamente. Si arriva al paradosso che l’unica decisione presa è quella di non decidere, anche se potrebbe sembrare un comportamento inconsapevole. 

Inoltre, anche nel caso in cui una decisione venga presa, questa ha natura provvisoria e reversibile. Consente sempre un certo margine di manovra che evita alla persona di impegnarsi davvero in qualcosa.

A cosa è dovuta l’indecisione?

L’indecisione non è solo un tratto della personalità, ma può anche essere la manifestazione, anche se meno frequente, di un disturbo psicopatologico come una sindrome depressiva o l’ansia

Quando è una caratteristica della personalità, l’indecisione può essere associata alla bassa autostima, che rende l’indeciso o l’indecisa incapaci di compiere scelte autonomamente, in particolare se da queste derivano assunzione di rischi e maggiore responsabilità.

Un altro sentimento che alimenta l’indecisione è spesso la paura. L’individuo teme lo scenario che si potrebbe configurare prendendo una determinata decisione. Per questo motivo, evita di fare una scelta che comporterebbe dei rischi.

La paura associata ai potenziali rischi derivanti da una certa scelta è legata a sua volta all’ansia anticipatoria, ossia il disagio provocato dal solo pensiero di affrontare una determinata situazione.

La paura può riguardare anche la possibilità di compiere la scelta sbagliata. Non scegliendo, quindi, si ritiene (erroneamente) di evitare un errore. Prendere una decisione e intraprendere un determinato percorso, agli occhi delle persone indecise, significa anche precludersi tutto un ventaglio di opportunità. Ciò comporta un eccesso di pianificazione da parte dell’individuo che lo spinge a precludersi qualsiasi tipo di esperienza.

Quest’ultima forma di indecisione è diversa dalle altre, in cui si ha paura degli scenari che si potrebbero configurare prendendo una decisione o si teme di fare la scelta sbagliata. In questo caso, infatti, la spinta a non decidere è determinata dalla volontà di non precludersi nulla. Ciò accadrebbe, invece, imboccando una strada ed escludendo, di fatto, le altre.

Cosa fare in caso di indecisione?

L’indecisione va affrontata nel momento in cui ci si rende conto che va a impattare negativamente su diversi aspetti della propria vita. In questo caso può essere opportuno rivolgersi ad uno specialista e intraprendere un percorso in cui provare a individuare le cause che innescano determinati comportamenti

Attraverso un approccio di orientamento cognitivo-comportamentale, ad esempio, il paziente viene aiutato a ritrovare la sicurezza nei propri mezzi e, di conseguenza, l’autostima. Ci si concentra, in particolare, sulla capacità di assumersi delle responsabilità, nel caso specifico, di fare delle scelte.

Per aumentare la sicurezza quando si prende una decisione, è importante raccogliere più informazioni possibili e prendersi del tempo per analizzarle. Nonostante in alcuni casi fare scelte più istintive potrebbe essere ugualmente proficuo.

Si possono aumentare le proprie certezze o comunque acquisire informazioni utili anche parlando con persone che hanno affrontato lo stesso percorso decisionale, esporre loro i propri dubbi in modo chiaro e confrontarsi in maniera assolutamente trasparente.

Ogni esperienza è certamente unica e fa storia a se stessa, ma potrebbe comunque rivelarsi utile per imparare dagli eventuali errori altrui.

Una strategia utile può anche essere quella di distrarsi dalla scelta da fare e tornarci in un momento successivo, con una mente più lucida e le idee più chiare.

Infine, bisogna essere consapevoli che, in ogni campo della vita, si possono correre dei rischi e che rifugiarsi in una campana di vetro non aiuta a crescere. Anzi, comporta l’esatto contrario. 

Prendere decisioni che riteniamo ci possano proteggere da qualsiasi eventuale pericolo può rivelarsi più sbagliato e dannoso di una scelta errata. Farsi guidare dalla paura rischia solo di aumentare le proprie insicurezze. Si finisce, di conseguenza, con l’alimentare un circolo vizioso sempre più difficile da spezzare man mano che passa il tempo.