Empowerment, imprimere una direzione alla propria vita

Conoscere le proprie risorse e potenzialità e applicarle nella vita. Sia in ambito personale che professionale. Essere aperti al nuovo e accrescere il proprio potenziale. Questo è l’empowerment.

Empowerment, imprimere una direzione alla propria vita

L’empowerment è il processo attraverso il quale prendiamo, o riprendiamo, il controllo sulla nostra vita personale e professionale. Riuscendo a imprimerle, in modo consapevole, una direzione e degli obiettivi chiari a noi stessi, oltre che ben definiti.

Scopriamo insieme una definizione di empowerment, attingendo sia dalla psicologia che dagli studi sociali. Cerchiamo quindi di conoscerne gli elementi fondanti e in che modo poterlo sviluppare.

Cosa si intende con il termine empowerment?

Il significato di empowerment, in psicologia, risiede nell’avere sia il potere che la forza di intervenire in modo attivo sulla propria vita, in modo tale da apportare cambiamenti ed essere in grado di:

  • gestire le difficoltà
  • determinare un aumento dell’autostima
  • apportare un aumento del benessere.

Il termine empowerment, o self-empowerment, può essere tradotto come processo per acquisire potere, inteso come controllo sulla propria vita, così da prendere decisioni per raggiungere i propri obiettivi, attingere alle proprie risorse ed esprimere al meglio le proprie potenzialità.

Quando è nato questo termine?

Il termine empowerment è nato tra gli anni ’50 e ’60 dello scorso secolo, e va ricondotto agli studi di ambito sociale. Inizialmente indicava la conquista della propria consapevolezza e l’efficace gestione delle scelte e delle azioni.

L’accento veniva posto sul processo attraverso il quale la cittadinanza è in grado di acquisire maggior controllo, benessere e potere attraverso la partecipazione attiva alla vita di comunità.

Quali sono gli elementi dell’empowerment?

Il concetto di empowerment è stato affrontato e sviluppato da diversi studiosi. Per la nostra disamina, prendiamo come riferimento gli studi di Julian Rappaport, psicologo USA, che nel 1981 ha definito l’empowerment come processo attraverso cui gli individui, i gruppi e le comunità riescono ad accrescere il controllo attivo nei confronti della propria esistenza.

Sulla scorta di questa definizione, per Julian Rappaport e Marc A. Zimmerman, l’empowerment consiste nella sviluppata capacità di:

  • attribuirsi le conseguenze delle proprie azioni
  • avere un locus of control interno, nutrendo fiducia
  • avere le competenze che permettano di affrontare e risolvere i problemi.

Dall’empowerment al self-empowerment

Il self-empowerment, sviluppato dallo psicologo Massimo Bruscaglioni, permette di estendere il concetto di crescita consapevole, insieme alla conoscenza e allo sviluppo delle proprie capacità decisionali ed operative, nella vita sociale e anche in ambito aziendale. Il fine è sempre quello di accrescere l’individuo.

Stiamo parlando di un sentimento che ci fa sentire protagonisti nella gestione della nostra esistenza, che è indipendente e si svincola dall’ambiente in cui l’individuo si trova. I tre aspetti del self-empowerment sono:

  • sentirsi protagonisti della propria esistenza
  • miglior uso di risorse e specifiche proprie
  • predisposizione a inedite possibilità, che si sommano al proprio potenziale.

Come sviluppare l’empowerment?

Il processo di empowerment è continuo e richiede costanza, determinazione e un forte desiderio di cambiare e migliorare. L’obiettivo è raggiungere la capacità di assumere il controllo della propria vita, di prendere decisioni autonome e di agire per raggiungere i propri scopi.

Il primo passo per sviluppare l’empowerment personale è identificare le proprie aree di forza e debolezza, così da comprendere meglio sé stessi, capire ciò che si vuole e a definire obiettivi realistici e raggiungibili. Un’altra tecnica utile è quella di rafforzare l’autostima, attraverso la pratica di attività che possono fare sentire bene con sé stessi, come:

  • praticare lo sport
  • dedicarsi all’arte
  • sviluppare di una nuova competenza.

È importante anche cercare di vedere le situazioni difficili come opportunità di crescita e sviluppo, anziché come ostacoli insormontabili. Attraverso la meditazione, la pratica della gratitudine e l’affermazione di sé stessi.

Un’altra abilità fondamentale è la capacità di comunicare in modo efficace, sia a livello personale che professionale. Abilità che implica la capacità di esprimere i propri pensieri in modo chiaro e assertivo, di ascoltare gli altri senza giudicare, di risolvere i conflitti in modo costruttivo.

È importante, poi, cercare di costruire una rete di supporto, attraverso la creazione di relazioni significative con amici, familiari o colleghi. Questi individui possono aiutare a fornire supporto emotivo, incoraggiamento e risorse per raggiungere gli obiettivi.

Come possiamo promuovere l’empowerment della persona?

Promuovere l’empowerment in una persona può essere realizzato attraverso la psicoterapia, con l’obiettivo di aumentare l’autoconsapevolezza e l’autoefficacia della persona.

L’empowerment individuale si basa sulla sensazione di avere il potere di intervenire sulla propria vita, superare i problemi e raggiungere una qualità di vita soddisfacente. La psicoterapia dovrebbe quindi lavorare per ampliare le risorse della persona, in modo da accrescere il suo empowerment.

Il costrutto di empowerment può essere applicato anche in psicologia clinica, aiutando il paziente a recuperare le capacità nei diversi ambiti della vita, superando i limiti e gli schemi che lo separano dalla realizzazione di sé, portando la sua vita ad un miglioramento generale. Il terapeuta in questo caso ha il ruolo di far emergere e sostenere le conoscenze e le competenze già presenti nella persona. Competenze che sono bloccate e inespresse.

Per aumentare l’empowerment a livello individuale, è possibile lavorare sul proprio self-empowerment con esercizi quotidiani che includono:

  • porsi degli obiettivi
  • individuazione delle risorse a disposizione
  • pensare nuove possibilità di stare al mondo, e di azione.

L’obiettivo principale non è soltanto dotare l’individuo degli strumenti che già possedeva, ma di cui non era consapevole. Il fine ultimo è la realizzazione di sé, in un contesto di serenità e felicità per la propria autoaffermazione.