Alcolismo

L'alcolismo è un grave disturbo da consumo eccessivo di alcol che può cronicizzarsi in dipendenza, causando un incremento della tolleranza e manifestazioni di astinenza.

Alcolismo

L’alcolismo è un consumo problematico dell’alcol, che può evolvere in patologia cronica.

Un prolungato abuso di alcol può portare infatti a sviluppare una dipendenza, con tutti i rischi che ne derivano.

In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza sulle cause e le conseguenze dell’abuso di alcol, sulle implicazioni della dipendenza e sulle possibili terapie per affrontarla.

Che cos’è l’alcolismo?

Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), l’alcolismo è l’uso problematico di alcol. Uso che si può tradurre in dipendenza e che nel lungo periodo può avere esito fatale. 

Quando si considera alcolismo?

Esistono due tipologie di abuso alcolico:

  • l’abuso acuto, che consiste nell’ingerire una grande quantità di alcol in una singola occasione
  • l’abuso cronico, ovvero l’abitudine di consumare eccessive dosi di alcol in modo costante nel tempo.

Si tratta di due approcci distinti, ma che comportano entrambi pesanti implicazioni sulla salute.

La quantità di alcol consumata giornalmente definisce diverse categorie di bevitori. Quando si iniziano a superare i limiti raccomandati si parla di alcolismo, la fase più avanzata e insidiosa dell’abuso di alcol.

Chi soffre di alcolismo affronta una dipendenza incontrollabile che va oltre l’ubriachezza occasionale. Tale dipendenza causa l’incapacità in chi ne soffre di gestire il rapporto con l’alcol in modo sano e di astenersi dal consumarlo.

Alcolismo: quali sono i sintomi

Una persona ha una dipendenza da alcol quando presenta almeno due degli undici sintomi indicati dal DSM-5, che si protraggono per un periodo di tempo di almeno un anno.

La lista dei sintomi associabili alla dipendenza da alcol comprende:

  • un consumo di alcol che supera in tempo e in quantità quelle che sono le intenzioni del soggetto
  • ripetuti tentativi non andati a buon fine di smettere di bere o ridurre le quantità, a fronte di un desiderio costante di consumare alcol
  • incapacità di pensare ad altro che non sia il bere
  • craving, ossia un impellente e incontrollabile bisogno di assumere alcol
  • problemi a gestire i rapporti sociali, il lavoro o la scuola a causa dell’abuso di alcol e delle conseguenze che comporta (hangover ad esempio)
  • incapacità di smettere di bere nonostante questo comporti continui problemi sociali
  • rinuncia ad attività anche importanti per potersi dedicare esclusivamente al consumo di alcol
  • consumo di alcol anche in situazioni in cui si può mettere a rischio la propria incolumità o quella degli altri
  • abuso di alcol anche dopo che sono comparsi disturbi di tipo sociale o psicologici associabili proprio al consumo di alcolici
  • aumento delle quantità consumate per raggiungere l’effetto desiderato, a fronte di un aumento della tolleranza alcolica
  • tipici sintomi dell’astinenza e comportamenti finalizzati a combatterli.

Dipendenza da alcol: il test 

Per sapere in autonomia, e in tempi rapidi, se si è dipendenti da alcol è possibile avvalersi del test Alcohol Use Disorders Identification Test (AUDIT) sviluppato dall’Organizzazione mondiale della sanità OMS. Il questionario aiuta a capire se:

  • il consumo di alcol è associabile a un fattore di rischio per la salute
  • è eccessivo
  • corrisponde a una dipendenza da alcol.

Per farlo, prende in considerazione due parametri:

  • quantità del consumo
  • frequenza del consumo.

Il test si compone di dieci domande: con le prime tre (quantità, frequenza e occasioni in cui viene consumato) è già possibile identificare una dipendenza da alcol. Ogni domanda assegna un determinato punteggio. Ad esempio, alla prima domanda sulla frequenza del consumo di bevande alcoliche si va da un minimo di zero punti (nessun consumo) a un massimo di quattro per un consumo pari o superiore a quattro volte la settimana.

Una volta compilato il test, analizzando il punteggio ottenuto, si potrà avere un quadro abbastanza chiaro sulla propria dipendenza:

  • con un punteggio compreso tra 0 e 8, non c’è alcuna criticità o problema da segnalare
  • un punteggio tra 8 e 14 identifica una situazione di rischio che consiglierebbe di rivolgersi al proprio medico
  • un punteggio superiore a 15 corrisponde a una dipendenza che impone il consulto tempestivo di uno specialista.

Alcolismo: cause

Tra le cause all’origine di questo disturbo esistono fattori di rischio di tipo genetico, psicologico e sociale che possono aumentare le probabilità di sviluppare una condizione di dipendenza.

Familiarità

Uno dei fattori possibili è la familiarità, ossia la predisposizione genetica a sviluppare dipendenza. Soggetti con genitori che hanno una dipendenza dall’alcol avrebbero il 30% di probabilità in più rispetto alla popolazione generale di “ereditare” e sviluppare una forma di alcolismo. Bere eccessivamente fin dall’adolescenza faciliterebbe l’espressione dei geni associati al rischio di sviluppare una dipendenza.

Cause psicologiche

Tra i fattori di rischio ci sono anche ragioni di tipo psicologico, dal momento che l’alcol, in virtù delle sue proprietà psicoattive, può essere utilizzato impropriamente come rimedio per disturbi dell’umore come l’ansia, forme di depressione e stati di stress elevati.

Non vanno poi tralasciate esperienze traumatiche che possono portare a sviluppare forme di dipendenza, compresa la dipendenza da alcol. I comportamenti di abuso, in questi casi, possono essere scongiurati seguendo opportune terapie farmacologiche sotto la supervisione di uno specialista e/o avviando un percorso psicoterapeutico per cercare di identificare e trattare la causa della dipendenza.

Contesto sociale

Sviluppare i sintomi della dipendenza da alcol nel tempo può essere dovuto infine al contesto sociale in cui si vive, caratterizzato da determinate pressioni che possono spingere a consumare alcol. Esempi di contesti sociali a rischio sono gruppi di pari o famiglie problematici.

Una dinamica simile può instaurarsi durante l’adolescenza, un periodo cruciale per lo sviluppo della propria identità e del senso di appartenenza sociale. In questo contesto l’alcol viene spesso visto dai giovani, vulnerabili per natura, come uno strumento per alleviare l’ansia, avere maggiore sicurezza ed essere più disinibiti.

Gli adolescenti, frequentemente influenzati dai modelli sociali, non riescono a valutare pienamente le conseguenze del consumo e ciò che inizialmente può risultare gratificante nell’alcol potrebbe, nel corso del tempo, trasformarsi in una condizione di alcolismo.

Una modalità di consumo alcolico che sta destando sempre più preoccupazione è il cosiddetto binge drinking, ovvero un’abbuffata alcolica in cui si consumano cinque o più bevande alcoliche in poco tempo. Questo fenomeno coinvolge un significativo numero di ragazzi e ragazze, in fasce d’età sempre più precoci.

Quali sono gli effetti dell’alcol?

Gli effetti dell’alcol impattano sulla persona in modo grave e a diversi livelli, da quello fisico fino a quello mentale e psicologico.

Conseguenze sulla salute fisica

I danni fisici riguardano principalmente il sistema nervoso e il fegato, che aumentano la predisposizione a sviluppare disturbi.

Da un punto di vista cerebrale, possono manifestarsi:

  • deficit di attenzione e concentrazione
  • disturbi della memoria. Tra questi merita una menzione la sindrome di Korsakov, oggi conosciuta come “disturbo anamnestico da alcol”. Si tratta di uno dei danni più gravi, che comporta severi deficit della memoria e, in particolare per quel che riguarda i ricordi recenti: il soggetto dimentica contesti, situazioni e persone anche conosciute da pochissimi minuti. Può inoltre costruirsi ricordi inesistenti per sopperire ai vuoti di memoria causati dalla sindrome. La tempestività della diagnosi è fondamentale per evitare che i danni cerebrali diventino irreversibili
  • difficoltà nelle capacità di problem solving
  • danni organici, anche irreversibili, visibili con strumenti di neuroimaging.

Effetti psicologici, comportamentali e relazionali

Le conseguenze mentali e psicologiche possono abbracciare tutta la sfera individuale e relazionale del soggetto. L’abuso di alcol può ledere il benessere psicologico e alterare progressivamente la personalità dell’individuo compromettendo la stabilità della sfera comportamentale. Può causare per esempio:

  • propensione all’aggressività e violenza
  • tendenza ad allontanarsi dalle proprie responsabilità
  • atteggiamento autodistruttivo
  • negligenza verso la cura della propria persona.

Anche per queste ragioni, mina le relazioni con le persone, parenti e amici.

Sul lungo termine la salute mentale della persona può sfociare in:

Astinenza da alcol

Tra gli effetti della dipendenza alcolica rientra l’astinenza, che nasce nel momento in cui si interrompe bruscamente il consumo.

I sintomi da astinenza si presentano nell’arco di 5-7 giorni successivi all’interruzione dell’assunzione, con la massima intensità che si raggiunge durante il secondo giorno di astinenza. A partire dal quinto giorno, si osserva un significativo miglioramento generale della situazione: i sintomi più gravi tendono a diminuire e l’individuo recupera chiarezza mentale e una percezione accurata dell’ambiente circostante. Con il passare del tempo, i sintomi si attenuano progressivamente, ma ciò non implica che scompaiano del tutto. Per una completa guarigione potrebbero essere necessari mesi, e alcuni danni fisici potrebbero persistere per tutta la vita del paziente.

Una manifestazione di astinenza da alcol è il delirium tremens, un sintomo da non sottovalutare e che va trattato in ambito ospedaliero. La sintomatologia di questa condizione comprende microzoopsie, ossia fenomeni allucinatori di tipo visivo che hanno in piccoli animali i protagonisti delle allucinazioni. Queste ultime possono generare un sentimento di paura intensa.

Il soggetto con delirium tremens può soffrire di disorientamento spazio-temporale, risultare estremamente suggestionabile e manifestare sintomi fisici quali tremori, alterazione del battito cardiaco, sudorazione e febbre.

Come affrontare l’alcolismo

L’alcolismo può essere affrontato con una terapia farmacologica prescritta da uno specialista.

In egual misura la psicoterapia è importante affinché il paziente che soffre di dipendenza da alcol riesca a individuare quelle che sono le cause che lo hanno portato a sviluppare questa condizione.

Il primo passo, quindi, è rendersi conto di avere un problema e, di conseguenza, di aver bisogno di un aiuto e supporto. La maggior parte dei pazienti, infatti, non riconosce i sintomi dell’alcolismo e non avvia un opportuno percorso di riabilitazione (mediamente succede a due alcolisti su tre).

L’approccio deve essere multidisciplinare. Inoltre, è molto importante attuare diverse misure di prevenzione per evitare possibili ricadute, affrontando i problemi psicologici alla base della dipendenza. In caso contrario, infatti, terapia farmacologica e la psicoterapia risulterebbero vane.

L’opportuno percorso riabilitativo a livello psicologico può iniziare una volta risolta la fase acuta della dipendenza. Si può lavorare a questo punto sulle sfere emotive, affettive e cognitive che alimentano la condizione patologica, anche avvalendosi di forme di terapie di gruppo. Quest’ultima si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento della dipendenza.

Tra le terapie più utilizzate si possono citare:

  • l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT), letteralmente terapia di accettazione e impegno, di tipo cognitivo-comportamentale, che sfrutta tecniche di mindfulness e fa parte del gruppo delle cosiddette psicoterapie di terza generazione
  • terapia cognitivo-comportamentale adattate alle dipendenze dal dottor Gordon Alan Marlatt, psicologo clinico americano
  • colloquio motivazionale di Miller e Rollnick
  • “i 12 passi” degli Alcolisti Anonimi.