L’autorevolezza in psicologia: perché conta e come si costruisce

Scopri l'importanza dell'autorevolezza in psicologia e come puoi svilupparla nelle tue relazioni, in particolare con i bambini, e quali sono le differenze con l’autoritarismo.

L’autorevolezza in psicologia: perché conta e come si costruisce

Nel mondo della psicologia, l’autorevolezza è un tema affascinante e spesso frainteso. Ma cosa significa davvero essere una persona autorevole? E come si distingue questo concetto dall’autoritarismo? 

In un’epoca in cui la comunicazione è più importante che mai, sviluppare un’autorevolezza autentica può fare la differenza, anche nelle relazioni con i bambini e i figli. In questo articolo, esploreremo il significato dell’autorevolezza, le sue differenze con l’autoritarismo, e come possiamo apprenderne le competenze per esprimerci in modo efficace.

Cosa significa essere una persona autorevole?

Essere autorevoli non significa semplicemente avere un titolo di studio o una posizione di potere, è piuttosto una questione di come ci relazioniamo agli altri. Una persona autorevole è quella che ispira fiducia e rispetto, creando un ambiente in cui gli altri si sentono al sicuro nel condividere idee e sentimenti. Immagina un insegnante che non solo riesce a trasmettere la sua conoscenza, ma che riesce anche a far appassionare gli studenti. O un genitore che guida i propri figli con fermezza e affetto, piuttosto che con la paura. L’autorevolezza è un equilibrio tra competenza e umanità, in cui l’ascolto attivo gioca un ruolo fondamentale.

Per dirlo in maniera semplice: essere autorevoli non significa imporre la propria volontà, ma guadagnarsi la fiducia e il rispetto degli altri. Un leader autorevole è una persona che guida e motiva, creando un ambiente in cui le persone si sentono valorizzate e coinvolte. L’autorevolezza si costruisce nel tempo, attraverso azioni coerenti e una comunicazione efficace.

Che differenza c’è tra autorevole e autoritario?

Spesso questi due termini vengono confusi, ma le differenze sono sostanziali: autorevolezza e autoritarismo non sono due facce della stessa medaglia. L’autorità si basa sulla paura, sull’obbedienza e sulla sottomissione. Chi è autoritario spesso usa frasi come “Perché lo dico io” o “Fallo e basta”. 

Dall’altro lato, l’autorevolezza promuove il rispetto reciproco, incoraggiando il dialogo e la comprensione. Per dirlo con un’immagine molto vivida: chi è autorevole è come un faro che illumina la strada, mentre una persona autoritaria è come un tiranno che impone la sua direzione.

Come si acquisisce autorevolezza?

L’autorevolezza non è un dono innato, ma una competenza che si può sviluppare con l’esercizio. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Sviluppa le tue competenze. Quando padroneggi davvero bene un determinato campo ti sentirai sicuro o sicura e le persone tenderanno a fidarsi di te in modo naturale.
  • Autenticità come parola chiave. Mostrati per quello che sei, senza fingere e senza nascondere le tue debolezze: tutti ne hanno, anche i leader.
  • Ascolta gli altri. Dimostra interesse per le opinioni degli altri e valorizza i loro contributi.
  • Comunica in modo chiaro e assertivo. Esprimi le tue idee in modo semplice ma deciso, senza mai ricorrere all’aggressività.
  • Prenditi cura delle persone vicine a te. Costruisci relazioni solide e basate sulla fiducia.
  • Sii coerente. Le tue azioni devono sempre essere in linea con le tue parole. Come si dice in questi casi, quello che fai tu dovrebbe essere un esempio per tutti.

Come parlare con autorevolezza?

La comunicazione è uno degli strumenti più potenti per esercitare l’autorevolezza. Come dicevamo prima, parlare con autorevolezza non implica alzare la voce o usare termini complessi. Al contrario, è una questione di limpidità e sicurezza. Ecco alcuni consigli:

  • Trova la tua voce. Una voce ferma e sicura che tranquilla e serena trasmette autorevolezza.
  • Utilizza un linguaggio positivo. Frasi come “Capisco il tuo punto di vista, ma…” possono fare una grande differenza nel modo in cui vieni percepita o percepito.
  • Mantieni la calma. Anche nei momenti di tensione, mantenere un tono di voce calmo e controllato comunica un’intenzione precisa. Le persone tendono a seguire chi mostra sicurezza e compostezza.
  • Guarda negli occhi i tuoi interlocutori. Il contatto visivo è fondamentale per instaurare una connessione.
  • Utilizza un linguaggio del corpo aperto e rilassato. Evita gesti nervosi o posture chiuse.
  • Coinvolgi i tuoi interlocutori. Fai domande e invita gli altri a partecipare alla conversazione. Questo non solo aiuta a costruire rapporti, ma fa anche sentire gli altri parte della discussione.

L’autorevolezza genitoriale: un equilibrio delicato

Essere un genitore autorevole richiede un delicato equilibrio tra fermezza e affetto. Da un lato, è fondamentale stabilire regole chiare e coerenti per fornire ai bambini un senso di sicurezza e struttura. Dall’altro, è altrettanto importante coltivare un rapporto basato sull’empatia, sulla comprensione e sull’ascolto attivo.

Educare con fermezza e con amore significa:

  • Stabilire limiti chiari. Definire delle regole aiuta i bambini a comprendere cosa è atteso da loro e a sentirsi sicuri nell’ambiente familiare..
  • Validare le emozioni. Riconoscere e validare le emozioni dei bambini, anche quelle negative, li aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé.
  • Essere coerenti. È fondamentale mantenere le promesse e applicare le conseguenze in modo equo e coerente.
  • Comunicare in modo assertivo. Esprimere le proprie aspettative in modo chiaro e deciso, senza urlare o sminuire i bambini.
  • Essere un modello. I bambini imparano osservando i comportamenti dei genitori. È importante essere un modello positivo di rispetto, responsabilità e empatia.
  • Celebrare i successi: Valorizzare i successi dei bambini, anche i più piccoli, li incoraggia a perseverare e a credere nelle proprie capacità.

La relazione genitore-figlia o figlio è il fondamento dell’educazione. Un rapporto basato sulla fiducia, sul rispetto reciproco e sull’affetto è il terreno fertile per lo sviluppo di un’autorevolezza sana e duratura.