Le costellazioni familiari possono essere definite uno strumento di esplorazione e rappresentazione della propria storia familiare attraverso l’esperienza del gruppo, utilizzato per integrare processi di crescita ed espansione del sé e porre l’attenzione su una “domanda di aiuto” che nel qui ed ora sembra influenzare negativamente i processi di autorealizzazione. Ce ne parla in questo articolo la dottoressa Rossella Bencivenga, psicoterapeuta di Santagostino Psiche.
Se (e direi solo se) il “costellatore” ovvero il facilitatore dell’ attività è un operatore olistico con competenze psicoterapeutiche esso può essere definito uno strumento terapeutico, spesso elettivo nella terapia sistemico-relazionale.
Il padre della tecnica Bert Hellinger negli anni 90 descrive poeticamente ma anche efficacemente le costellazioni familiari come una risposta ad una domanda su ci spesso la psicologia ingenua e non si interroga ovvero: “Come mai mentre la storia dell’umanità sembra evolvere come se non ci fossero ostacoli ai processi della scienza e della tecnica, assistiamo umanamente ad un impoverimento delle relazioni, dello sviluppo affettivo, delle catastrofi e aumentano guerre e le paure dell’uomo?” La risposta sembra essere che le ali ci sono, ma: “senza radici non si vola!” (B.Ulsamer,2000).
L’approccio fenomenologico che guida la pratica delle costellazioni familiari individua la famiglia e la storia familiare come il terreno in cui siamo radicati, da cui siamo influenzati e da cui a livello transgenerazionale, come per ogni altra eredità, ciò che si trasmette e si tramanda attraverso le generazioni influenza la forza, l’adeguatezza e la capacità di crescita dei membri. Per cui sino a quando non si ri-conoscono le radici e si riparano e/o si rinforza la linfa vitale che permette una crescita sana “le ali che ci stanno spuntando resteranno deboli” e bloccheranno o devieranno la nostra realizzazione.
Seguendo tale approccio quindi i processi psicologici disfunzionali sono radicati nelle dinamiche e nei legami del sistema familiare che ci appartengono e che definiscono la nostra crescita psicologica, anche se sconosciuti ed inconsci, e condizionano la nostra vita.
Attraverso le costellazioni familiari, si cerca di rivelare e quindi di riparare queste dinamiche nascoste e spesso sconosciute attraverso la rappresentazione del gruppo.
Perché scegliere di partecipare ad un sessione di Costellazione familiare?
Chi sceglie di partecipare ad una sessione di costellazioni familiari deve essere consapevole che sceglie non solo di permettersi e permettere l’accesso ad una domanda di aiuto “straordinaria” ma che si rende disponibile ad essere strumento cognitivo, emotivo e relazionale di risposte che giungono, spesso inaspettatamente, attraverso la disponibilità ad aprirsi all’ascolto di sé stesso e dell’altro attraverso lo spazio del gruppo e la guida del costellatore.
L’accesso ad una costellazione può essere motivata dalla necessità di rispondere ad una domanda specifica o tematica ma di fatto si realizza attraverso la possibilità di svelare quello che Hellinger definisce il “copione personale” ereditato dal passato, ovvero le caratteristiche che stiamo ripetendo nella storia di chi ci ha preceduto.
La coscienza familiare tende a infatti compensare i traumi vissuti lungo le generazioni attraverso i discendenti, finché questi prendono consapevolezza di ciò che è avvenuto dietro di loro e lo possono finalmente lasciar andare. I ruoli della rappresentazione sono definiti intorno alla domanda d’aiuto di una persona (protagonista) che con l’aiuto di un terapeuta (facilitatore), sceglie i partecipanti (detti rappresentanti) per interpretare vari membri della sua famiglia. Coloro che assistono alla rappresentazione osservandola sono detti partecipanti/spettatori e hanno comunque un ruolo attivo nella rappresentazione.
Il costellatore pone ai rappresentanti delle domande, fa ordine tra i ruoli, asseconda nuove posizioni nello spazio, finché tutti percepiscono una condizione di positivo cambiamento. Indipendentemente dalla posizione dei membri, la cui scelta è causale e non casuale, la costellazione è utile a tutti, a prescindere dal ruolo che si riveste e nello spazio della rappresentazione e ci si trova a comprendere profondamente alcuni aspetti della propria vita.
Durante la sessione, i rappresentanti possono muoversi o esprimere emozioni che credono di sentire da parte dei membri della famiglia che stanno rappresentando, esplicitando rivelazioni e cambiamenti nella percezione del problema iniziale.
L’esperienza delle costellazioni familiari permette un’osservazione consapevole delle interazioni che guidano le persone ad attivare nuove intuizioni sulle dinamiche di cui i soggetti sono “prigionieri” ed “irretiti” e trovare nuove vie per risolverli.
La sessione di costellazioni familiari può durare da 40 minuti sino a due ore. Il facilitatore può intervenire per aiutare a concludere la sessione se le emozioni diventano troppo intense o se la situazione sembra non evolversi.
A cosa servono le costellazioni familiari
Le costellazioni familiari servono principalmente a esplorare e risolvere problemi emotivi e relazionali che seppur sembrano riguardare disagi attuali sono radicati in dinamiche più profonde e primitive. Gli obiettivi principali includono:
- rivelare dinamiche nascoste: attraverso la rappresentazione fisica dei membri della famiglia, sia vivi che defunti, emergono dinamiche sottostanti che possono essere difficili da identificare in terapie espressive più tradizionali;
- cambiare prospettiva: vedere altri rappresentare i ruoli della propria famiglia può offrire nuove prospettive e comprensioni, aiutando il partecipante a vedere le questioni da angolazioni diverse e stimolare nuove risorse;
- risolvere blocchi emotivi: la costellazione può aiutare a riconoscere e a lasciar andare vecchi rancori o dolori, liberando il partecipante da schemi emotivi che influenzano negativamente la sua vita;
- promuovere la guarigione: identificando e lavorando attraverso conflitti irrisolti o traumi familiari, le persone possono iniziare un percorso di guarigione personale, migliorando le loro relazioni e la loro qualità di vita;
- incrementare la consapevolezza personale: partecipare a una costellazione familiare può aumentare la consapevolezza di come le dinamiche familiari passate influenzino comportamenti, decisioni e relazioni attuali.
Cosa succede dopo aver fatto le costellazioni familiari?
Dopo una sessione di costellazioni familiari, i partecipanti possono acquisire una maggiore comprensione delle dinamiche familiari passate che influenzano i loro comportamenti attuali, spesso ottenendo nuove prospettive su vecchi problemi. Questo può condurre a una riflessione profonda e all’autoanalisi che può estendersi ben oltre la sessione stessa.
Inoltre, le nuove intuizioni possono portare alla risoluzione di conflitti irrisolti e alla riconciliazione con i membri della famiglia, avviando un processo di guarigione personale che migliora le relazioni e la qualità di vita.
Alcuni partecipanti possono scoprire la necessità di ulteriori sedute per approfondire o risolvere completamente le questioni emerse. L’effetto della sessione può essere duraturo e può influenzare positivamente la capacità del partecipante di gestire le sfide future, sebbene in alcuni casi possa essere necessario cercare supporto professionale aggiuntivo per elaborare pienamente le esperienze vissute.
Pro e contro delle costellazioni familiari
L’affidamento ad un tipo di intervento e ad uno strumento come la costellazione familiare porta con sé molti interrogativi, resistenze e pregiudizi, poiché l’esperienza ha caratteristiche spesso poco esperite nella cultura psicologica anche dello stesso settore.
Seppur esso sembra essere positivamente percepito da chi ne fa esperienza diretta è molto complesso da narrare, così come spesso è molto difficile comprendere quanto il “potere delle parole” all’interno di contesti di trattamento psicologico più riconosciuti possa essere davvero percepito come “terapeutico”. Tuttavia appare necessario esplicitare che strumenti come le costellazioni devono essere affidati ad una competenza professionale e formativa di grande valore e che il riconoscimento degli effetti dello strumento, sia nel setting individuale che nelle sue possibilità di utilizzo da remoto, devono essere compresi all’interni di processi di cura e/o crescita personale spesso più complessi e integrati.
L’utilizzo delle costellazioni se pur spesso richiesto direttamente dalla persona deve essere sempre clinicamente valutato dal professionista a cui giunge la domanda di aiuto o supporto. Scegliere il momento giusto per approcciare ad un’esperienza di gruppo come la costellazione, seppur non
sempre richiesto dagli operatori che esercitano lo strumento, deve essere maturata e pronta per essere accolta così come deve essere formulata l’analisi della domanda in altri contesti professionali di settore.
Non vi sono particolari controindicazioni quindi se l’intervento è supportato da un’esperienza professionale del facilitatore di valore tecnico e clinico adeguato e ebbene i proponenti del metodo sostengano che la costellazione familiare può offrire intuizioni profonde e “risoluzioni rapide” a problemi altrimenti persistenti, la variabilità degli effetti e le reazioni emotive intense che possono emergere durante le sessioni richiedono una gestione attenta e una selezione accurata del terapeuta ed una capacità di gestire le dinamiche di gruppo su diversi livelli di accesso emotivo e relazionale.
È infatti molto importante chiedere al terapeuta della sua formazione e esperienza, oltre a chiarire i propri obiettivi terapeutici. I partecipanti dovrebbero sentirsi liberi di esprimere confini e comfort durante tutta la sessione.
Quanto costa una seduta di costellazioni familiari?
I costi delle sedute di costellazioni familiari possono variare ampiamente a seconda della durata e del formato (individuale o di gruppo). Generalmente, una sessione può costare da 60 a 150 euro, a seconda del setting e dell’esperienza del facilitatore e durare tra i 50 minuti a alle due/tre ore.
Conclusione
Le costellazioni familiari offrono un approccio straordinario per porre sul proprio palcoscenico di vita la “sindrome degli antenati” ed esplorare aspetti inediti e “segreti” della propria storia genealogica e transgenerazionale. L’esperienza rappresenta una via elettiva rivelatoria di aspetti di sé che non sempre emergono facilmente e sui quali non sempre è possibile rinarrarsi attraversa esperienza emotiva diretta, ma nonostante il fascino della premessa come per qualsiasi forma di approccio alla conoscenza di sè e alla psicoterapia, è importante approcciarsi con apertura ma anche con un sano scetticismo, valutando attentamente i propri bisogni e soprattutto costruendo affidamento e fiducia verso coloro che si offrono come bussola di questo straordinario viaggio tra passato e presente.
(17 Luglio 2024)