L’istrionismo, o disturbo istrionico di personalità, porta il soggetto a cercare spasmodicamente attenzione, anche con modalità comunicative che risultano teatrali, e con una emotività che può apparire esagerata.
Eppure dietro un comportamento istrionico non c’è solo semplice eccentricità, ma si nasconde un significato più profondo, e dolente.
A volte infatti può configurarsi un vero e proprio disturbo di personalità. Come avviene la diagnosi? E quale approccio terapeutico è consigliabile?
Che cosa è l’istrionismo per la psicologia?
Si parla di disturbo istrionico di personalità quando una persona manifesta una ricerca di attenzione continua, e dimostra di avere una emotività fuori norma, che si esplica attraverso comportamenti teatrali ed eccentrici e tentativi reiterati di avere sostegno, approvazione e rassicurazione da parte delle altre persone.
Chi soffre di questo disturbo si caratterizza inoltre per un comportamento estremamente manipolatorio e seduttivo. I tratti di questo disturbo si manifestano solitamente tra adolescenza e prima età adulta.
Cosa vuol dire essere istrionico?
I sintomi dell’istrionismo invadono diversi aspetti della vita di una persona: gli affetti, i rapporti interpersonali e il lavoro. Un istrionico può manifestare una emotività instabile, attraverso reazioni sproporzionate e la tendenza a drammatizzare ogni cosa lo riguardi. Tende poi ad avere relazioni affettive di tipo superficiale.
Chi soffre di disturbo istrionico cerca sempre di attirare l’attenzione su di sé, arrivando a provare disagio se non è al centro dell’attenzione. Gli istrionici possono essere facilmente influenzabili dagli altri e, allo stesso tempo, possono avere atteggiamenti seducenti e avere comportamenti sessuali inappropriati, sempre con l’obiettivo di essere al centro della scena.
Come capire se soffre di istrionismo?
Questo disturbo si ritrova nel cluster B dei disturbi di personalità, secondo il DSM-V, e finora è stato riscontrato in meno del 2% della popolazione generale. Si ha una diagnosi di disturbo istrionico della personalità quando si manifestano almeno cinque delle seguenti condizioni:
- disagio, se non si è al centro dell’attenzione
- interazione provocante o seduttiva in modo improprio
- instabilità, mutevolezza ed espressione delle emozioni poco profonda
- costante uso dell’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé
- vocabolario vago ed impressionistico
- teatralità, drammatizzazione del sé ed espressione emotiva stravagante
- suggestionabilità
- rapporti percepiti con maggiore intimità di quanto non sia realmente.
Importante, ai fini diagnostici, che i sintomi inizino a manifestarsi all’avvio della prima età adulta.
Alcuni soggetti presentano anche il cosiddetto disturbo somatoforme, che si caratterizza per la presenza di uno solo o diversi sintomi fisici di tipo cronico. Disturbi che determinano importanti livelli, ai limiti della sproporzione, di sofferenza, con relativa difficoltà nel compiere azioni quotidiane legate a questi sintomi.
Importanza della diagnosi differenziale
Questo disturbo deve essere passato al vaglio della diagnosi differenziale. Deve quindi essere distinto dal disturbo narcisistico di personalità, in cui la ricerca di attenzione ha come obiettivo primario il sentirsi ammirati, mentre l’istrionico può anche essere accettato in modo meno lusinghiero.
Va distinto poi dal disturbo borderline di personalità, in cui il soggetto tende ad avere una idea di sé negativa, idea che non si presenta necessariamente negativa in un istrionico.
Una diagnosi differenziale va anche svolta rispetto al disturbo dipendente di personalità, per il quale il soggetto cerca attenzione e vicinanza ma, a differenza dell’istrionico, è più sottomesso, inibito e ansioso.
Che tipo di trattamento è previsto?
L’approccio terapeutico che dimostra una particolare utilità è la psicoterapia psicodinamica, che ha come obiettivo il trattamento dei conflitti di fondo del soggetto, comunque mantiene un rapporto con la realtà valido, nonostante le complessità che emergono in ambito relazionale.
La psicoterapia psicodinamica punta a:
- contenere e ridurre il disagio
- elaborare in modo più funzionale il conflitto interno
- diminuire i comportamenti socialmente sgraditi e di tipo disadattivo
- ottenere una individuazione e un rafforzamento dei confini con l’altro da sé
- rielaborare le questioni relative alla dipendenza, all’angoscia dell’abbandono, al bisogno di attenzione.
Anche un approccio cognitivo-comportamentale ha dimostrato efficacia nel trattamento di questo disturbo.
(9 Marzo 2023)