Sul comodino della camera c’è una piccola bambola con un vestito bianco. Per molti si tratta di oggetto innocuo e grazioso, per chi soffre di pediofobia è invece fonte di paura intensa.
Nei bambini, si risolve attraverso esposizione graduale e rassicurazioni, affrontando la paura con pazienza e gioco. Negli adulti, la terapia dell’esposizione e la ristrutturazione cognitiva aiutano a ridurre l’ansia, cambiando i pensieri disfunzionali legati alle bambole. In entrambi i casi, il supporto emotivo e la comprensione sono essenziali per superare la fobia.
Cos’è la pediofobia
La pediofobia è una forma specifica di fobia caratterizzata da una paura intensa e irrazionale verso le bambole od oggetti che le rappresentano, come manichini e automi. Questa fobia particolare non riguarda solo le bambole inquietanti o dall’aspetto spaventoso, al contrario può estendersi anche a quelle dall’apparenza comune. Chi ne soffre prova un forte disagio alla loro vista o anche solo al pensiero della loro presenza. La pediofobia è distinta da altre fobie perché il timore è diretto verso oggetti inanimati che, per la maggior parte delle persone, sono associati all’infanzia o al gioco. Questa reazione fobica è spesso intensa e influenza la vita di chi ne è colpito, portandolo ad evitare situazioni in cui potrebbero essere presenti tali oggetti.
Cosa causa la pediofobia?
Le cause della pediofobia possono essere varie e spesso si sviluppano a partire da esperienze individuali. Ma perchè viene la paura delle bambole? Una delle spiegazioni più comuni riguarda l’influenza dei media. Film, serie TV o racconti dell’orrore che coinvolgono bambole possono indurre una paura persistente, soprattutto quando l’esperienza avviene durante l’infanzia. L’aspetto spesso inquietante delle bambole, soprattutto quelle dall’apparenza realistica ma con espressioni fisse, può attivare una reazione di disagio nota come “effetto dell’uncanny valley“. Questo fenomeno si verifica quando un oggetto assomiglia molto a un essere umano, ma non abbastanza da essere percepito come tale, creando una sensazione disturbante.
Un’altra possibile causa è legata a esperienze traumatiche. Un evento negativo associato alle bambole, come un incidente durante l’infanzia, può portare allo sviluppo di una fobia. Anche le influenze culturali e familiari giocano un ruolo: genitori o persone vicine che manifestano paure simili possono inconsapevolmente trasmetterle ai più piccoli.
Come superare la pediofobia?
La pediofobia, come tutte le fobie specifiche, è classificata nel DSM-5 tra i disturbi d’ansia. Le persone che ne soffrono sperimentano una paura intensa e irrazionale verso le bambole, spesso accompagnata da una forte risposta di ansia. Superare questa fobia richiede un approccio terapeutico che miri a ridurre gradualmente la reazione di paura.
Un trattamento efficace delle fobie è la terapia dell’esposizione. Questa tecnica consiste nell’affrontare lo stimolo fobico, in questo caso le bambole, in maniera progressiva e controllata. L’esposizione inizia con immagini o rappresentazioni meno spaventose e, col tempo, porta il soggetto a confrontarsi direttamente con l’oggetto della sua paura. Questo processo permette di desensibilizzare gradualmente la persona, riducendo l’intensità della sua reazione ansiosa.
Oltre alla terapia dell’esposizione è fondamentale indagare le cause profonde della pediofobia. Riconoscere l’origine della paura, come un trauma infantile o influenze esterne, può aiutare a modificare i pensieri legati a quell’evento. Le tecniche cognitive, come la ristrutturazione cognitiva, permettono di sostituire pensieri disfunzionali con interpretazioni più razionali, riducendo il potere che l’evento traumatico o le associazioni negative hanno sulla mente.
In ultima segnaliamo che la tecnologia ha indubbiamente spalancato la strada a nuove frontiere terapeutiche. Una tecnica particolarmente promettente è quella di curare le fobie con la realtà virtuale. Si tratta di metodi simili all’esposizione graduale: simulazioni verosimili realizzate ad-hoc, con il vantaggio di poter essere avviate ed interrotte in qualsiasi momento.
Come far superare la pediofobia nei bambini?
Nel paragrafo precedente abbiamo visto come trattare la pediofobia negli adulti, ma è importante ricordare che questa fobia spesso esordisce durante l’infanzia. Affrontare la paura fin da subito può prevenire che il disturbo si radichi e influenzi negativamente la crescita del bambino. Intervenire tempestivamente, infatti, permette di risolvere il problema prima che si protragga nel tempo.
Cosa fare per aiutare un bambino a superare la pediofobia
Ecco alcuni passaggi utili per aiutare un bambino a superare la pediofobia:
- Fatti raccontare cosa lo spaventa: chiedi al bambino di descrivere cosa lo terrorizza nelle bambole. Capire cosa genera la paura, che si tratti dell’aspetto, del movimento o di qualche ricordo, è il primo passo per affrontarla.
- Rassicuralo che la paura è infondata: aiutalo a distinguere tra realtà e fantasia. Spiega in modo semplice e rassicurante che le bambole sono oggetti inanimati e che non possono fargli del male.
- Affiancalo nell’esposizione progressiva: come per gli adulti, anche nei bambini è utile un’esposizione graduale alla fonte della fobia. Inizia con bambole meno realistiche o con immagini, e poi aumenta lentamente la vicinanza all’oggetto. L’importante è non forzare mai il bambino, ma rispettare i suoi tempi.
- Usa il gioco per diminuire la paura: trasforma la bambola in qualcosa di divertente o creativo. Giocare insieme, magari facendo attività come travestirla o inventare storie, può aiutare a ridurre la paura.
- Mostra comprensione e pazienza: la fobia può generare molta ansia nel bambino. È essenziale ascoltare i suoi sentimenti senza giudizio e lodare i suoi progressi, anche i più piccoli.
Cosa non fare per aiutare un bambino con la pediofobia
Mentre cerchi di aiutare il bambino a superare la pediofobia, è altrettanto importante evitare alcuni comportamenti che potrebbero peggiorare la situazione:
- Non forzarlo all’esposizione: se il bambino non si sente pronto, non obbligarlo a stare vicino a una bambola. La forzatura potrebbe aumentare la sua ansia.
- Non minimizzare la sua paura: evita di dire frasi come “Non c’è nulla da temere” senza ascoltare prima i suoi sentimenti. Questo potrebbe farlo sentire incompreso.
- Non ridicolizzare la fobia: la paura è reale per lui, quindi deriderlo o sminuirlo potrebbe danneggiare la sua autostima e rallentare i progressi.
(25 Settembre 2024)