Non si può cambiare carattere: scusa o verità?

Vediamo come e perché il carattere si evolve con l'età, concentrandoci sulle trasformazioni che avvengono a 30, 40 e 50 anni

Non si può cambiare carattere: scusa o verità?

Cambiare carattere secondo i luoghi comuni è impossibile, ma non è vero. Il percorso della vita umana è segnato da continui cambiamenti, non solo fisici ma anche psicologici.

In questo articolo, esploreremo come e perché il carattere e la personalità di una persona evolvono nel corso dei decenni, con particolare attenzione ai cambiamenti che avvengono a 30, 40 e 50 anni.

Come si forma il carattere secondo le correnti della psicologia

Il concetto di carattere ha suscitato grande interesse nella storia della psicologia, con diverse teorie e modelli che si sono susseguiti nel corso degli anni per spiegare come il carattere si formi ed evolva nel tempo.

Gli studi sul carattere abbracciano una vasta gamma di influenze, dall’ambiente familiare alle interazioni sociali, passando per la genetica e l’esperienza individuale.

Uno dei primi a esplorare sistematicamente la formazione del carattere fu Sigmund Freud. Egli riteneva che le esperienze nelle prime fasi della vita, come il modo in cui si gestiscono conflitti legati a bisogni primari e desideri, plasmino profondamente il carattere.

Erik Erikson, uno psicologo del XX secolo, ha ampliato l’approccio psicoanalitico di Freud introducendo la teoria dello sviluppo psicosociale, secondo cui vi sono otto stadi di sviluppo che una persona attraversa dalla nascita fino alla morte. Ogni stadio è caratterizzato da una specifica crisi che deve essere risolta per sviluppare una certa virtù o tratto di carattere. Per esempio, il successo o il fallimento nella risoluzione di queste crisi può portare rispettivamente a tratti come fiducia o sfiducia, autonomia o vergogna e dubbio.

Carl Jung, un altro gigante della psicologia, ha introdotto il concetto di tipi psicologici, che ha influenzato notevolmente lo studio della personalità e del carattere. Jung identificò varie funzioni psichiche come l’intuizione, la sensazione, il pensiero e il sentimento, che si combinano in diverse modalità per formare diversi tipi psicologici. Secondo Jung, queste disposizioni influenzano come una persona percepisce il mondo e interagisce con esso, contribuendo così alla formazione del carattere.

Diversamente dai teorici psicoanalitici, B.F. Skinner, un comportamentista, sosteneva che il carattere è formato quasi esclusivamente dall’ambiente. Secondo Skinner, le conseguenze delle azioni di una persona (rinforzi positivi o negativi) determinano la probabilità di ripetere tali comportamenti.

Infine, più di recente, le neuroscienze hanno iniziato a esplorare come la biologia del cervello influenzi il carattere e la personalità. Studi sulla neuroplasticità indicano che il cervello può cambiare in risposta a esperienze, suggerendo un’interazione dinamica tra la biologia innata e le esperienze di vita nel formare il carattere.

In sintesi, la formazione del carattere è un processo complesso e multifattoriale. Teorie e ricerche hanno fornito una ricca comprensione di come vari fattori, sia interni che esterni, contribuiscono alla sua evoluzione.

Differenza tra carattere e personalità

La distinzione tra carattere e personalità è un tema centrale nella psicologia, con vari studiosi che hanno proposto differenti modelli e teorie per spiegare le differenze e le interazioni tra questi due aspetti dell’essere umano.

A titolo esemplificativo, possiamo definire così la differenza tra carattere e personalità:

  • carattere: si riferisce all’insieme degli attributi morali ed etici di una persona. Include tratti come l’integrità, la lealtà, la sincerità, e la forza morale. Il carattere è spesso visto come il giudizio qualitativo di una persona basato sulle sue scelte etiche e morali
  • personalità: comprende i modelli di pensiero, le emozioni e i comportamenti che sono relativamente stabili nel tempo. La personalità è la manifestazione esterna di un individuo che include tratti come l’estroversione, il nevroticismo, l’apertura mentale, la coscienziosità e la gradevolezza (secondo la classificazione dei BIG FIVE).

Cambiare carattere da adulti

Essendo, come abbiamo visto, un insieme complesso e multisfaccettato di tratti morali ed etici, il carattere si forma e evolve in risposta a una serie di influenze interne ed esterne. 

Questo processo di evoluzione continua ben oltre l’infanzia e l’adolescenza, manifestandosi in modi significativi nelle diverse fasi dell’età adulta. Di seguito, esaminiamo come il carattere e la personalità tendono a cambiare durante i decenni cruciali della vita di un individuo. Infatti, cambiare carattere è sempre possibile: a volte questo cambiamento avviene in modo inconsapevole, altre volte invece è guidato da una maggiore intenzionalità. 

Come si può cambiare a 30 anni

Il periodo intorno ai 30 anni è spesso un momento di transizione significativa nella vita di un adulto, marcato non solo da una maggiore stabilità e sicurezza nelle scelte di vita ma anche dall’ingresso in nuove sfere di responsabilità e esperienza. Elementi come la genitorialità e altre esperienze tipiche di questa età possono influenzare notevolmente il carattere.

Diventare genitori, ad esempio, è un’esperienza trasformativa che incide profondamente su molte persone in questa fascia d’età. La genitorialità sfida le persone a sviluppare una maggiore pazienza, altruismo e responsabilità. Inoltre, la necessità di guidare e educare un altro essere umano può portare a una riflessione più profonda sui propri valori e principi morali, che a sua volta influenza il carattere. Questo nuovo ruolo spesso cambia priorità e prospettive, enfatizzando tratti come l’empatia e la coscienziosità.

Molti trentenni si trovano a fare i conti con importanti decisioni di carriera che possono includere cambi di lavoro, avanzamenti significativi o persino una riconversione professionale. Queste decisioni possono riflettere o modificare aspetti come l’ambizione, la resilienza e l’apertura al cambiamento. Il successo o le difficoltà incontrate in questo ambito possono inoltre influenzare l’autostima e la visione di sé.

Intorno ai 30 anni, poi, molte persone rivedono o rafforzano le loro relazioni interpersonali, sia amicali che romantiche. Questo può essere un periodo di consolidamento di amicizie a lungo termine o di approfondimento dei legami familiari. Le esperienze positive o negative in queste relazioni possono promuovere lo sviluppo di tratti come l’affidabilità, l’integrità e la lealtà

I 30 anni, infine, sono anche un’opportunità per l’esplorazione personale e lo sviluppo del sé. Viaggi, hobby, e altre forme di espressione personale possono giocare un ruolo importante nel definire chi siamo. Queste esperienze possono ampliare la visione del mondo di una persona, influenzando la sua apertura mentale, creatività e flessibilità.

In sintesi, le esperienze comuni a questa età spesso inducono significativi cambiamenti nel carattere che possono anche non essere notati o vissuti come tali dalla persona. È importante, tuttavia, essere consapevoli di come queste esperienze ci influenzano per poter agire con intenzionalità piuttosto che essere passivamente modellati da esse. 

Queste esperienze, spesso inaspettate o inevitabili, inducono cambiamenti sia consapevoli che inconsapevoli nel carattere. Diventare consapevoli di questi cambiamenti e di come emergono può aiutare le persone a navigare questa fase con maggior intenzione e controllo, permettendo di plasmare attivamente il proprio futuro anziché essere passivamente modellati dalle circostanze. Questa consapevolezza può guidare una trasformazione del carattere più riflessiva e deliberata, conducendo a una maggiore soddisfazione personale e a una vita più equilibrata e significativa.

Come si può cambiare a 40 anni

Molti quarantenni si trovano a riflettere più profondamente su valori e priorità di vita. Questo processo di introspezione può portare a un cambiamento di atteggiamento, spostando l’enfasi dalla ricerca del successo materiale a un desiderio maggiore di qualità nella vita personale e familiare

Tra le esperienze comuni che influenzano il cambiamento durante la mezza età, il bilanciamento tra lavoro e vita privata emerge come una sfida significativa. Molti individui si trovano a riconsiderare le loro priorità, spostando spesso il focus verso le relazioni, la salute e il benessere personale per mantenere un equilibrio sano.

Allo stesso tempo, la crescita dei figli che diventano più indipendenti può introdurre una nuova fase di libertà, ma anche di vulnerabilità. Questo cambio può avere un impatto profondo sul modo in cui i genitori vedono se stessi e il mondo intorno a loro.

Inoltre, con l’avanzare dell’età, i cambiamenti nel corpo e le sfide di salute diventano più evidenti, influenzando non solo l’autopercezione e la resilienza, ma anche portando a una riflessione più profonda sulle scelte di vita, in particolare riguardo alla propria mortalità. 

Infine, la carriera e la realizzazione professionale sono spesso oggetto di valutazione critica in questa età. Molte persone possono decidere di avanzare nella loro carriera attuale, cambiarla completamente o addirittura ritirarsi anticipatamente, riflettendo così un desiderio di un cambiamento più radicale nel proprio stile di vita e identità. Queste esperienze, nel loro insieme, guidano significativi cambiamenti di carattere e personalità nella mezza età.

Come si può cambiare a 50 anni

A 50 anni, molte persone sperimentano una fase di accettazione di sé e maturità notevole. Questo periodo della vita è caratterizzato da un aumento della resilienza e della capacità di adattamento, che consente di rivelare aspetti del carattere che prima potevano rimanere in ombra.

È anche un momento in cui possono verificarsi cambiamenti importanti sia nella vita personale sia in quella professionale, cambiamenti che possono influenzare profondamente la persona. Grazie all’esperienza e alla capacità di adattamento acquisita negli anni, molte persone trovano la possibilità di integrare più profondamente e completamente i propri tratti di carattere. Questi cambiamenti non solo riflettono la crescita personale raggiunta, ma anche la capacità di affrontare nuove sfide con una prospettiva più saggezza e equilibrio.

Perché e come cambiamo: l’importanza di adattarsi ai cambiamenti

Come abbiamo visto, il cambiamento nel carattere avviene in maniera naturale in risposta alle varie esperienze di vita come matrimoni, nascite, progressi di carriera, perdite e successi. Questi eventi influenzano profondamente il nostro modo di interagire con il mondo e possono modificare i nostri atteggiamenti sia in maniera involontaria che come meccanismo di adattamento. Tuttavia, è anche possibile scegliere deliberatamente cosa e in quale direzione cambiare, nei limiti della flessibilità personale e del supporto ambientale disponibile. 

L’evoluzione del carattere è infatti un processo complesso e continuo, che varia significativamente da persona a persona. Accettare e comprendere la dinamica del cambiamento può arricchire notevolmente l’esperienza umana, permettendoci di navigare le diverse fasi della vita con maggiore consapevolezza e propositività.