La paura degli uccelli od ornitofobia

L'ornitofobia, la paura degli uccelli, è una fobia piuttosto diffusa che può essere invalidante. Ecco come superarla.

La paura degli uccelli od ornitofobia

La paura degli uccelli, o ornitofobia, è un disagio psicologico che condiziona la vita di molte persone, più di quanto si possa immaginare. 

Non si parla di una sensazione di fastidio o di repulsione, ma di una vera e propria fobia che può condizionare in modo significativo la vita di chi ne soffre. Al punto da provocare reazioni d’ansia e di panico, con relativi comportamenti evitanti, come la rinuncia a svolgere attività all’aperto oppure la scelta di fare un percorso alternativo a una strada in cui si temono incontri indesiderati. 

In questo articolo, approfondiamo cosa significa vivere con questa fobia, quali sono i sintomi principali con cui si manifesta e, soprattutto, quali strade è possibile percorrere per affrontarla e superarla. Per riprendersi la libertà di godere senza timore ogni momento all’aria aperta.

Quando si parla di paura degli uccelli?

La paura degli uccelli, o ornitofobia, è una fobia che si manifesta come una paura intensa e irrazionale nei confronti degli uccelli. Rappresenta una sottocategoria delle zoofobie, vale a dire le fobie che riguardano gli animali (come la cinofobia, l’ailurofobia, l’aracnofobia, l’entomofobia e altre).

L’ornitofobia può riguardare tutte le specie ornitologiche oppure concentrarsi su alcune in particolare: uccelli grandi e intimidatori come i gabbiani o i corvi, le galline o i piccioni.

La fobia può derivare dalla presenza del volatile oppure da un suo particolare tratto fisico, come le piume, le zampe o il becco, o ancora dalla sua capacità di volare, che amplifica la sensazione di vulnerabilità legata alla paura: rende i movimenti dell’animale imprevedibili e difficili da controllare e porta quindi a sentirsi sotto attacco, in una situazione di rischio.

Cosa vuol dire avere paura dei piccioni?

Tra le specie che più scatenano reazioni fobiche nelle persone ci sono i piccioni: presenze fisse nel contesto urbano, che per molti possono diventare un vero tormento.

La fobia verso questi pennuti si alimenta, a ben vedere, anche in ragione delle caratteristiche e dei comportamenti che li contraddistinguono: l’abitudine a radunarsi in gruppi nutriti, la tendenza a essere invadenti e ad avvicinarsi di molto alle persone, perlopiù in cerca di cibo. Chi non ha mai visto, del resto, un piccione planare sul tavolino di un bar o di un ristorante all’aperto?

Da dove nasce la paura degli uccelli?

L’origine della paura degli uccelli può essere attribuita a una varietà di fattori.

In molti casi la fobia è dovuta a esperienze negative, come un episodio in cui si è stati attaccati o in cui si è percepito un senso di minaccia. Tuttavia, non tutte le persone che sviluppano ornitofobia hanno vissuto eventi direttamente traumatici con gli uccelli. A volte, infatti, la paura viene appresa da qualcun altro, per esempio osservando reazioni fobiche in altri o ascoltando racconti che finiscono per condizionare la percezione degli uccelli e ne fanno una presenza da temere.

La paura può avere a che fare anche con rappresentazioni culturali, come ritratti inquietanti che danno degli uccelli film, opere d’arte o libri.

Infine, non va sottovalutato il ruolo dei meccanismi psicologici individuali. Soggetti che manifestano un’inclinazione all’ansia o una personalità più vulnerabile agli stati di paura possono essere più predisposte a sviluppare fobie specifiche, tra cui quella degli uccelli, come meccanismo di difesa irrazionale contro pericoli in realtà solo immaginari.

Paura degli uccelli: sintomi

Ma cosa comporta, nel concreto, la paura degli uccelli? L’ornitofobia, come tutte le fobie, può manifestarsi con sintomi fisici, psicoemotivi e comportamentali.

Dal punto di vista fisico, chi soffre di paura degli uccelli può sperimentare reazioni come:

  • battito cardiaco accelerato
  • sudorazione eccessiva
  • secchezza della bocca
  • respiro affannoso
  • senso di oppressione al petto
  • vertigini
  • tremori
  • senso di immobilizzazione.

Le manifestazioni sul versante psicologico e comportamentale possono essere altrettanto intense. L’ansia anticipatoria di un possibile incontro può essere persistente e talvolta paralizzante. Può portare a vivere con angoscia i momenti di vita all’aperto e a fare delle modifiche nel proprio stile di vita e nelle proprie abitudini.

In certi casi, la fobia può anche dar luogo a pensieri ossessivi o incubi ricorrenti relativi a uccelli, compromettendo il riposo notturno e la serenità generale della persona.

Non solo: l’esperienza ravvicinata con un uccello può scatenare una paura incontrollata tanto intensa da provocare in alcuni casi crisi d’ansia o veri attacchi di panico.

Come superare la fobia per uccelli e piccioni?

La cura della fobia dei piccioni e degli uccelli in generale richiede di solito l’esplorazione delle cause profonde della paura e una desensibilizzazione graduale. Azioni che possono essere difficili da affrontare in autonomia, ma che possono diventare molto più semplici con l’aiuto di una figura esperta, come uno psicoterapeuta.

La consulenza di un professionista della salute mentale può offrire numerose strategie di risoluzione in questo processo:

  • l’identificazione delle cause che possono aver innescato o alimentato la fobia
  • il riconoscimento degli schemi di pensiero negativi associati alla fobia: le convinzioni e le aspettative irrazionali da destrutturare per liberarsi di catene mentali che si trasformano poi in catene fisiche
  • l’esposizione controllata e graduale alla presenza di uccelli, che può iniziare dalla visione di immagini o video o da una simulazione in realtà virtuale, per poi passare all’osservazione e all’avvicinamento dal vivo
  • la pratica di tecniche di rilassamento per gestire episodi di ansia acuta o anticipatoria.

Tra gli approcci di intervento più efficaci in caso di fobie c’è la terapia cognitivo-comportamentale, focalizzata sull’individuazione di pensieri e comportamenti disfunzionali e sulla loro sostituzione con schemi cognitivi più adattivi.