Manager tossici: strategie per affrontarli

Il rapporto con superiori arroganti è una delle maggiori fonti di stress sul lavoro. Ecco alcuni spunti per gestire queste situazioni

Manager tossici: strategie per affrontarli

In Italia, circa un milione di persone individua nel proprio lavoro una fonte di stress e la causa di questi disagi risiede spesso nell’atteggiamento aggressivo di alcuni superiori, i cosiddetti manager tossici. Come rapportarsi a persone aggressive, sia sul posto di lavoro che fuori? Alcuni consigli pratici.

In Italia un milione di lavoratori dichiara di sentirsi a disagio a causa di prepotenze che gli vengono inflitte, in particolare da parte di superiori. È un dato non trascurabile, che segnala la necessità di promuovere strategie di gestione dello stress sul luogo di lavoro, al fine di migliorare la salute dei lavoratori e la produttività.

Chi sono i responsabili?

Sono diverse le cause che contribuiscono a provocare disagio ai lavoratori sul luogo di lavoro. Tra le principali c’è un clima lavorativo caratterizzato da tensioni e conflitti. Questi sono dovuti, spesso, a un atteggiamento ostile, aggressivo e manipolatorio di colleghi e superiori.
L’esperta di scienze sociali Bri Riggio ha descritto in modo efficace le abitudini dei così detti “toxic managers”, ovvero di quei capi che rendono meno vivibile un luogo di lavoro. Secondo l’autrice, queste persone presentano alcune caratteristiche comuni:

  • Sono mentalmente e fisicamente assenti. Essendo spesso lontani dal luogo di lavoro, non si rendono conto delle dinamiche negative che si creano. Non cercano di capire perché le cose non stiano funzionando. Lasciano gli altri privi di una guida, anche in caso di decisioni importanti.
  • Non si assumono responsabilità per scelte sbagliate. Trovano sempre una scusa, o, peggio, accusano gli altri per i propri errori.
  • Non comunicano, o lo fanno in modo ostile. La comunicazione sui compiti da svolgere è assente o manca di trasparenza e completezza. Dato che nessuno ha chiaro il proprio ruolo, si generano stress e confusione. Inoltre, non sono interessati a risolvere i problemi interni all’azienda, quindi evitano di parlarne. In questo modo provocano nei sottoposti rabbia e rancore. Un altro grave problema è che le modalità comunicative di questi superiori sono spesso accusatorie, iper-critiche e aggressive.
  • Pensano in bianco e nero. “O con noi o contro di noi”. Le cose si fanno solo secondo il loro modo di fare, chi propone alternative o innovazioni viene criticato in modo aspro o escluso.
  • Mostrano favoritismi. Oltre a non essere etico, questo atteggiamento provoca risentimento in chi non rientra nella cerchia dei favoriti.

Come gestire persone aggressive e controllanti sul posto di lavoro?

Un conto è discutere con persone aggressive fuori dall’ufficio, altra cosa è dover gestire lo stress e la rabbia di un superiore. In un contesto lavorativo, infatti, sono richiesti contegno e professionalità. Quando ci sentiamo aggrediti, maltrattati o attaccati in modo ingiusto, può essere molto difficile mantenere la calma. Secondo Preston Ni, esperto di comunicazione, è comunque possibile riuscire a rapportarsi in modo efficace anche con superiori aggressivi. Il metodo di Ni, consiste nel tenere in mente alcuni punti:

  1. Cerca di mantenere la calma. È la classica regola del contare fino a dieci. Sembra banale, ma gli individui manipolatori sanno come farti perdere il controllo e indurti a sbagliare. Conoscono i tuoi punti deboli e sono in grado di agire su di essi per trarne vantaggio. Invece di reagire in modo immediato, prenditi il tuo tempo, rispondi ad esempio con “ci devo pensare”. Cerca di mantenere un tono formale e di parlare in modo chiaro e lento. La tua calma spiazzerà il superiore arrogante e ridurrà lo stress dovuto alla situazione, poiché ti permetterà di raggiungere con più facilità una soluzione al conflitto.  
  2. Mantieni le distanze e tieni aperte più opzioni. Ricordati che il tuo tempo ha un valore. A volte non ha senso protrarre troppo a lungo una discussione con qualcuno che non è in grado di discutere in modo civile e ragionevole. Inoltre, se sei in difficoltà e non sai come comportarti, valuta possibili piani di azione con amici e colleghi. Chiedi a una persona esterna ai fatti, che potrebbe avere una visione più oggettiva della situazione.
  3. Cambia punto di vista. Non prenderla troppo sul personale. A volte un atteggiamento ostile di un superiore aggressivo dipende da un suo modo di vedere la realtà e riflette le sue esperienze passate. Provare a mettersi nei panni dell’altro non vuol dire scusarlo o giustificarlo, serve piuttosto a comprenderlo e a ridurre l’intensità delle nostre emozioni in quella situazione. Ad esempio, un superiore potrebbe essere convinto che tutti complottino alle sue spalle per sabotarlo; in questo caso si potrebbe pensare: “mi dispiace per lui, per comportarsi così forse ha vissuto in passato un episodio spiacevole”.
  4. Riconosci i tuoi diritti. Conosci i tuoi i diritti, sia a livello sindacale sia a livello umano, in modo da sapere quando questi vengono violati. Ad esempio, sul piano delle relazioni con gli altri, due diritti fondamentali sono l’essere rispettato e il poter esprimere la propria opinione. Tali diritti delimitano i tuoi confini. Infatti, hai il potere morale di affermare che sei tu e non il tuo superiore, a doversi prendere carico della tua vita.
  5. Fai domande, non affermazioni. Un comportamento tipico delle persone aggressive è puntare il dito sugli altri per farli sentire inadeguati, tramite insulti o rimarcando presunti errori o mancanze. L’obiettivo è farli mettere sulla difensiva e acquisire una posizione di dominio e controllo. In questo caso una tecnica efficace è rispondere alle accuse con domande costruttive. Ad esempio, all’accusa “il tuo lavoro è pessimo!”, potremmo rispondere “sei sicuro di averlo considerato in tutti i suoi aspetti?”. Un’altra tecnica, quando questa non funziona, è cambiare discorso.
  6. L’umorismo ti rende superiore. A volte può essere utile rispondere a situazioni conflittuali con risposte umoristiche, perché permettono di sdrammatizzare e ridurre la tensione. Preston Ni riporta un esempio. Un dipendente vede un suo collega noto per essere presuntuoso e lo saluta, ma non viene contraccambiato. Non ricevendo risposta, invece di offendersi replica “vedo che sei di buon umore oggi”. Ciò contribuisce ad aprire un dialogo e a vivere con maggiore distacco l’atteggiamento aggressivo dell’altro.
  7. Fate riflettere l’altro sulle conseguenze del suo comportamento. Quando una persona continua a violare i confini che stai cercando di imporre, è bene sottolineare che a tali violazioni seguiranno conseguenze. Queste, una volta annunciate, devono poi essere attuate in maniera effettiva.

Saper riconoscere i casi di mobbing

Attenzione, quando si parla di aggressività sul lavoro, è importante sottolineare che esistono diversi livelli di gravità. In questo senso è necessaria una distinzione tra aggressività e mobbing. Un superiore può avere un carattere molto aggressivo e poco rispettoso, ma non per questo sta facendo mobbing. Con questo termine, infatti, si indica una pratica di comunicazione ostile e sistematica, condotta da uno o più individui contro un singolo, mirata a un suo allontanamento volontario causato dallo stress psicofisico che ne consegue.
A tal proposito, esistono metodi specifici per riconoscere queste situazioni e norme che tutelano i lavoratori.

Capire gli altri e capire noi stessi

Anche l’American Psychological Association ha fornito alcuni consigli per gestire al meglio lo stress lavorativo. Secondo gli psicologi americani, come per Ni, può essere utile cercare di immedesimarsi nel superiore aggressivo per comprendere il suo comportamento. Se di solito è una persona ragionevole, è probabile che si comporti in modo ostile a causa di suoi problemi personali. In altri casi, il comportamento di questi individui è legato alla loro personalità, ed è probabile che rimanga più stabile nel tempo. In questi casi può essere utile cercare di comprendere e gestire le emozioni negative che quei modi di fare scatenano in noi. Questo serve a evitare una risposta poco efficace, come la chiusura in se stessi o il contrattacco. L’obiettivo è quello di comunicare le proprie preoccupazioni e il proprio stress senza perdere il controllo.
In linea di massima, tutti gli esperti ritengono che sia molto utile ricercare un’atmosfera costruttiva e di dialogo e tentare di sdrammatizzare e stemperare le tensioni. Seguendo questi consigli sarà più facile gestire i superiori aggressivi e recuperare la salute psicologica.
Se pensi di avere delle difficoltà nel raggiungere questi obiettivi da solo, o hai notato che le tue emozioni sul lavoro sono troppo intense e sfuggono al tuo controllo, un ultimo consiglio è quello di cercare supporto. In particolare, una consulenza psicologica può rivelarsi utile per esplorare ciò che stai vivendo e trovare soluzioni diverse per affrontare il disagio.