Un tempo ci si sposava prima e si divorziava meno. La vita di coppia è un’istituzione obsoleta e destinata a scomparire? No, ma sta sperimentando nuove modalità e cambiando le sue regole. La direzione è quella di dare maggior centralità alla realizzazione personale dei due partner.
Il veloce progresso degli ultimi decenni ha portato cambiamenti importanti anche nel nostro modo di vivere le relazioni sentimentali. Se un tempo passare dalla famiglia d’origine alla vita matrimoniale era la normalità e stare insieme tutta la vita era una strada obbligata, oggi il concetto tradizionale di coppia è in forte crisi. Nel 2016 il Canada ha pubblicato un censimento da cui per la prima volta risultava che la maggior parte degli abitanti vivesse da sola. Negli Usa, i single si aggirano attorno al 40% della popolazione e in Italia sono più che raddoppiati negli ultimi vent’anni. La vita di coppia come la conosciamo e la monogamia sono destinate a sparire? No, ma stanno cambiando le loro regole e assumendo nuove forme, nella direzione di una maggiore soddisfazione e realizzazione personale dei partner.
Coppie a distanza
Negli Usa le coppie a distanza sono passate da 1,2 milioni nel 2000 a 3,9 nel 2017. I motivi che impongono ai partner di portare avanti una relazione a distanza sono spesso legati al lavoro e alla carriera, ma anche alla famiglia o alla qualità della vita. È sempre più frequente che i partner decidano di rinunciare alla convivenza a favore di una vita lavorativa appagante o una casa più grande, in un’area geografica più vivibile o in un paese che offre maggiori servizi. Eppure le relazioni a distanza non sono sempre dovute a cause di forza maggiore: alcune coppie decidono liberamente di vivere separate pur vivendo nella stessa città e non avendo reali impedimenti alla convivenza. In inglese si chiamano living apart together (Lat), persone che vivono “separate insieme”. Sasha Roseneil, docente alla University of Essex, che studia il fenomeno dai primi anni 2000, ha condotto una ricerca su decine di coppie sposate (alcune da più di dieci anni) che hanno deciso di non vivere insieme e sostiene che siano in aumento. La ragione della scelta è spesso la necessità di mantenere la propria indipendenza e il proprio spazio, oltre che rendere speciali i momenti insieme evitando che vengano assorbiti dalla vita quotidiana.
Coppie aperte
In inglese consensually non-monogamous (Cnm), sono le coppie che non escludono la possibilità per entrambi i partner di avere relazioni sessuali e sentimentali con altre persone. Non esistono dati certi, ma negli Usa si parla di una percentuale della popolazione che oscilla tra l’1 e il 9 per cento.
Il tema è controverso: la coppia può davvero fare a meno della monogamia? Una recente ricerca americana ha provato a dare una risposta intervistando centinaia di persone, alcune con relazioni monogame e altre in relazioni aperte. I risultati hanno messo in luce che, diversamente da quanto si possa pensare, le persone Cnm dichiarano un livello maggiore di soddisfazione, passione amorosa e anche fiducia rispetto ai monogami, che sarebbero invece più gelosi. Questo può essere spiegato dal fatto che le coppie Cnm sono più abituate a una comunicazione aperta e trasparente sui rispettivi bisogni e desideri, rafforzando il legame e la fiducia.
Dan Savage, giornalista che per primo ha coniato il termine monogamish, ovvero “qualcosa che non è del tutto monogamia”, scrive da anni di amore e libertà sessuale e sostiene che al giorno d’oggi il concetto di monogamia sia ridicolo e superato.
La coppia moderna
Inutile dire che non esiste una ricetta ideale: per ogni coppia è diverso. Ciò che è evidente è che la forza della coppia moderna è nello spazio che lascia alle esigenze e alle aspirazioni dei singoli partner.
Questa evoluzione è stata efficacemente descritta da Eli Finkel, docente americano di psicologia alla Northwestern University, nel cosiddetto suffocation model. Nella storia occidentale, dice Finkel, l’obiettivo del matrimonio è passato attraverso tre fasi:
- facilitare la vita dei partner dal punto di vista economico e politico/sociale
- facilitare la vita dei partner dal punto di vista dell’intimità e dei bisogni sessuali
- facilitare la vita dei partner dal punto di vista dell’autonomia e della crescita personale
Il suffocation model ipotizza che questi cambiamenti abbiano portato due fondamentali conseguenze sulla vita di coppia: una negativa e una positiva. Quella negativa è che, essendo aumentate le aspettative nei confronti del matrimonio, è aumentata anche l’insoddisfazione che ne può derivare e quindi il numero di divorzi è cresciuto significativamente. Quella positiva è che i matrimoni in cui queste aspettative vengono soddisfatte sono molto più appaganti rispetto al passato.
Il risultato, secondo Finkel, è il “matrimonio tutto-o-niente” (all-or-nothing marriage): o la coppia funziona e funziona bene perché è di aiuto la realizzazione personale e quindi alla felicità dei due partner, oppure fallisce miseramente.