Un’indagine dell’Istituto Piepoli per il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi rivela la necessità impellente di supporto psicologico emersa durante i due mesi di lockdown. I dati rivelano uno scenario preoccupante per la salute mentale, in assenza di misure adeguate da parte del governo
Paura del contagio, preoccupazioni economiche e incertezze per il futuro. Nonostante l’inizio della fase 2, gli italiani si sentono ancora molto esposti e vulnerabili, soprattutto sul piano psicologico. In un sondaggio dell’Istituto Piepoli per il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, il 62 per cento dei partecipanti sostiene di aver bisogno di supporto psicologico durante l’epidemia per abituarsi alla nuova normalità.
Si tratta di numeri molto alti, se si considera che nell’ultima indagine si erano rivolti agli psicologi “solo” il 40 per cento dei partecipanti o dei loro familiari.
Ecco gli altri dati significativi emersi dal sondaggio:
- 8 italiani su dieci ritengono che lo psicologo sia una figura importante in questa fase e che il servizio sanitario nazionale dovrebbe garantire assistenza psicologica.
- Secondo i partecipanti, lo psicologo è necessario negli ospedali (90%), nelle strutture per anziani (87%), in aiuto ai medici di famiglia (79%), per gli studenti (73%), nei luoghi di lavoro (72%).
- Per chi vive in coppia, la necessità di uno psicologo è doppia rispetto a chi vive in famiglia e i single hanno un bisogno di consulenza maggiore del 12% rispetto a chi vive con i familiari.
- 7 italiani su 10 (contro i 2 su 10 dei sondaggi precedenti) ritengono che ci sia bisogno di strategie di prevenzione psicologica collettiva.
David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, ha commentato così i risultati:
“A questa voce così forte che arriva dagli italiani, si è anche unito il Parlamento che con Ordini del Giorno di Camera e Senato, fatti propri dal Governo, ha auspicato un rafforzamento dell’assistenza psicologica. Tuttavia, noi siamo molto preoccupati, perché a fronte di questo bisogno così chiaro, le risposte tardano ad arrivare. Ci sono state altre priorità ma ora è il momento. Gli Psicologi hanno messo in campo una straordinaria mobilitazione di solidarietà, il più recente esempio è il numero verde del Ministero della Salute, ma ora serve un programma pubblico coerente e coordinato. Noi facciamo proposte tecniche precise al Governo: attuare le richieste del Parlamento, attivare misure collettive mirate di prevenzione e promozione, dare alle fasce più a rischio ed economicamente fragili dei bonus per ricorrere agli interventi psicologici presso i liberi professionisti. Ogni settimana che passa senza fare nulla – conclude Lazzari – i problemi si aggravano, con ricadute sulla salute, sulla tenuta sociale e sui costi”.
Il bisogno di psicologia in questo momento è forte e chiaro e c’è bisogno di strutture adeguate in grado di rispondere a queste necessità.
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(4 Maggio 2020)