La terapia REBT (terapia razionale emotiva comportamentale)

La terapia REBT è un metodo pratico per aiutare le persone a riconoscere e modificare le convinzioni disfunzionali

La terapia REBT (terapia razionale emotiva comportamentale)

La terapia REBT, acronimo di Rational Emotive Behavior Therapy (terapia razionale emotiva comportamentale), è uno degli approcci terapeutici più influenti del XX secolo e trova le sue radici nel lavoro di Albert Ellis, psicologo e psicoterapeuta statunitense. 

Ellis, negli anni ’50, osservò come le persone tendessero a vivere stati di ansia, frustrazione o sofferenza emotiva principalmente a causa delle loro convinzioni interne, spesso irrazionali. 

Con questa intuizione, Ellis sviluppò un metodo pratico e strutturato per aiutare le persone a riconoscere e modificare queste convinzioni disfunzionali, gettando così le basi della REBT.

Ellis si ispirò anche ai principi della filosofia stoica, in particolare all’idea che non sono gli eventi in sé a generare emozioni, ma piuttosto il modo in cui le persone li interpretano. Questo approccio ha aperto la strada a una visione della psicologia che non si limita a comprendere le origini dei problemi ma punta direttamente a modificarne le cause nel presente.

Quale teoria ha elaborato Ellis?

Albert Ellis ha elaborato la fondamentale teoria basata sulla distinzione tra credenze razionali e credenze irrazionali.

Secondo Ellis, le credenze irrazionali sono pensieri rigidi, irrealistici o autodistruttivi che influenzano negativamente la nostra esperienza emotiva e i nostri comportamenti. Ad esempio, pensieri come “devo essere amato da tutti” o “se commetto un errore, sono un fallimento” sono interpretazioni estreme e irrazionali delle situazioni che conducono a frustrazione, ansia o rabbia e risultano disfunzionali nell’affrontare la realtà e le relazioni,  proprio perché prendono la forma di vere e proprie pretese nei confronti di noi stessi e degli altri.   Una persona che pretende di essere sempre amata da tutti ad esempio potrebbe risultare così pressante da innescare comportamenti di rifiuto.

Le credenze razionali, al contrario, sono realistiche e basate sulla realtà. Questi pensieri ci aiutano a rispondere in modo equilibrato alle sfide della vita, mantenendo una prospettiva più serena e costruttiva. Diversamente dalle credenze disfunzionali che si esprimono come pretese, le credenze funzionali si esprimono come delle preferenze: mi “piacerebbe essere apprezzato da tutti ma so che questo non può sempre avvenire” e quindi innescano emozioni più gestibili  comportamenti più flessibili verso gli altri.  

Ellis sosteneva che, sostituendo le credenze irrazionali con credenze più razionali, si potessero ridurre significativamente il disagio emotivo e i comportamenti disfunzionali, favorendo così una maggiore resilienza.

In cosa consiste la terapia comportamentale?

La terapia REBT, sebbene abbia una base cognitiva, si fonda su un approccio pratico e comportamentale. 

Una delle componenti centrali della REBT è il modello ABC, che viene utilizzato per analizzare e ristrutturare i pensieri in modo chiaro e strutturato:

  • A (activating event) rappresenta l’evento o la situazione che attiva una reazione emotiva
  • B (beliefs) indica le credenze o i pensieri che la persona sviluppa in risposta all’evento
  • C (consequences) riguarda le conseguenze emotive e comportamentali generate da queste credenze

L’idea di base è che non sia l’evento A a causare le conseguenze C, ma piuttosto le credenze B. Questo significa che, modificando le credenze irrazionali in credenze più realistiche e razionali, è possibile migliorare il benessere emotivo. 

A differenza di altri approcci psicoterapeutici che esplorano le cause più profonde del disagio, la REBT si concentra su come gestire e modificare direttamente i pensieri attuali. Questo la rende un metodo pragmatico e orientato alla soluzione.

L’obiettivo principale è aiutare le persone a eliminare le credenze irrazionali che causano sofferenza emotiva e sostituirle con credenze razionali e realistiche. Questo processo di trasformazione delle credenze porta a una maggiore stabilità emotiva e a una riduzione del disagio. La REBT promuove infatti un approccio attivo e collaborativo tra terapeuta e paziente, che include non solo l’identificazione delle credenze disfunzionali, ma anche l’applicazione di esercizi pratici per sostituirle.

Attraverso la REBT, le persone imparano a mettere in discussione le proprie credenze irrazionali, a sviluppare nuovi modi di pensare e ad adottare comportamenti che le avvicinino a una vita emotivamente più equilibrata.

Cosa significa razionale terapeutico?

Ellis si ispirò in gran parte alla filosofia stoica, una corrente di pensiero che incoraggiava il controllo delle proprie emozioni attraverso la gestione delle proprie convinzioni. Gli stoici, come Epitteto e Marco Aurelio, sottolineavano che non sono gli eventi esterni a causare le nostre emozioni, ma il modo in cui li interpretiamo.

Questa idea è alla base della REBT: ogni evento è neutro fino a quando non vi attribuiamo un significato attraverso il filtro delle nostre credenze.

La REBT riflette anche una forte influenza dal razionalismo, una corrente filosofica che vede la ragione come strumento principale per comprendere e risolvere i problemi umani. 

Ellis integrò questi concetti nella sua pratica terapeutica.

Una credenza è considerata razionale quando rispetta tre criteri principali:

  • logica: il pensiero razionale è coerente e segue una logica interna, priva di contraddizioni
  • realismo: le credenze razionali si basano su fatti e dati concreti, evitando generalizzazioni o interpretazioni distorte
  • utilità: i pensieri razionali aiutano la persona a raggiungere i propri obiettivi senza generare ansia, rabbia o frustrazione

Benefici dell’approccio razionale

L’approccio razionale della REBT aiuta a prevenire e interrompere il ciclo di credenze negative che possono portare a stati d’ansia, rabbia o depressione. Promuovere pensieri razionali consente alle persone di rispondere agli eventi in modo equilibrato e di affrontare meglio le difficoltà quotidiane.

Attraverso la terapia REBT, si impara a riconoscere le credenze irrazionali, metterle in discussione e sostituirle con alternative razionali. Questo processo non solo riduce il disagio emotivo, ma incoraggia anche un modo di vivere più resiliente e proattivo. Con un pensiero razionale, le persone possono affrontare le sfide con un atteggiamento più flessibile e costruttivo, migliorando significativamente la qualità della loro vita.

Diverse ricerche hanno evidenziato come la REBT aiuti a ridurre il disagio psicologico in modo significativo, con effetti positivi che spesso si mantengono nel tempo, grazie anche agli esercizi pratici che il paziente può continuare a svolgere autonomamente.

La REBT è particolarmente utile per le persone che lottano con pensieri autolesionistici o credenze limitanti, poiché il suo approccio strutturato consente di identificare e modificare rapidamente i pensieri disfunzionali. 

Un altro vantaggio della REBT è la sua rapidità: spesso richiede meno sessioni rispetto ad altre forme di terapia, poiché si concentra sulla modifica delle credenze disfunzionali nel presente, senza esplorare in dettaglio la storia personale o le origini dei problemi.

Limiti della REBT

Nonostante i suoi numerosi benefici, la REBT presenta anche alcune limitazioni. Questo approccio può non essere indicato per chi desidera esplorare le cause profonde delle proprie difficoltà emotive, come nei casi di traumi complessi o disturbi psicologici legati a esperienze passate, per i quali terapie incentrate sulla storia evolutiva del paziente potrebbero risultare più adatte. 

Inoltre, poiché la REBT richiede una partecipazione attiva e una certa capacità di introspezione, potrebbe non essere efficace con persone che hanno difficoltà a riflettere sui propri pensieri o che sono fortemente resistenti al cambiamento.In particolare, le difficoltà dei pazienti con disturbi di personalità nel riconoscere, dare un nome e riflettere sugli stati mentali, sulle emozioni disregolate e sui comportamenti autodistruttivi, e la loro difficoltà nello stabilire una forte alleanza di lavoro con un terapeuta, possono richiedere che  l’applicazione  della  Rebt venga integrata dal terapeuta con tecniche provenienti da altri approcci che permettano di costruire un percorso  personalizzato di cura del paziente.