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Il potere dell’appraisal emotivo: come influenza vita e decisioni

Secondo la teoria dell'"appraisal" le emozioni non sono puramente istintive, ma derivano da un processo cognitivo di valutazione delle situazioni o degli eventi. Questo articolo approfondisce il potere dell'appraisal emotivo.

Il potere dell’appraisal emotivo: come influenza vita e decisioni

La teoria dell’appraisal emotivo rientra tra le teorie cognitive delle emozioni e sostiene che le emozioni derivino da un processo cognitivo di valutazione delle situazioni o degli eventi. Il risultato di questo processo dipende dai significati, dagli interessi e dagli scopi personali ed è la ragione per cui persone diverse possono reagire in modo diverso allo stesso evento.

La teoria dell’appraisal è importante perché sfida la classica concezione delle emozioni come istintive e mette in luce il ruolo critico della valutazione cognitiva nelle reazioni emotive, sottolineando come le emozioni siano mediate da processi cognitivi.

Le emozioni secondo la teoria dell’appraisal

Fondatrice e fondatore del concetto di appraisal emotivo sono ritenuti Magda B. Arnold e Richard Lazarus, due psicologi che, negli anni ’60, hanno sviluppato e diffuso le prime teorie significative su questo tema.

Magda Arnold è considerata una delle pioniere nello studio delle emozioni; già nel 1960, nell’opera “Emotion and Personality”, aveva introdotto l’idea che le emozioni siano il risultato di valutazioni cognitive degli stimoli ambientali, in base a parametri di piacevolezza e spiacevolezza.

Successivamente, Richard Lazarus estese questo concetto con il suo lavoro sull’appraisal e sullo stress: introdusse una strutturazione più dettagliata su come gli individui valutano le situazioni di stress in termini di minaccia e le conseguenti reazioni emotive.

Le loro teorie hanno posto le basi per ulteriori ricerche sul ruolo della valutazione cognitiva delle emozioni.

In sintesi, le emozioni non sarebbero risposte istintive, ma il risultato di una valutazione cognitiva. La persona valuterebbe uno stimolo basandosi sui propri interessi, sulle proprie aspettative e sulle proprie credenze, che possono variare nel tempo, portando a emozioni diverse anche di fronte ad eventi simili.

Secondo questo modello, quindi, non esistono eventi intrinsecamente stressanti; sarebbe piuttosto la valutazione individuale, in un dato contesto, a determinare la risposta emotiva.

L’appraisal emotivo secondo Lazarus

Nell’ambito della sua teoria dello stress psicologico e delle emozioni, Richard Lazarus ha sviluppato i concetti di appraisal primario e secondario – o reappraisal – per spiegare come le persone valutino gli eventi in quanto significativi per il loro benessere e come questa valutazione influenzi la loro risposta emotiva. Ecco quindi come funziona l’appraisal emotivo secondo Lazarus.

  • Appraisal primario: giudica se un evento è rilevante o meno per il benessere personale; è la valutazione immediata e automatica di uno stimolo che avviene in modo preconscio e senza un coinvolgimento cognitivo significativo. In questa fase, fattori come la novità, la salienza e il significato personale dello stimolo giocano un ruolo fondamentale nel determinare la nostra risposta emotiva iniziale. 

L’appraisal primario risponde a domande come “è qualcosa di buono o cattivo per me?” o “è una minaccia o un’opportunità?”

 

  • Appraisal secondario o reappraisal: valuta le risorse disponibili per affrontare l’evento; è la valutazione consapevole e riflessiva della situazione emotiva che avviene in un secondo momento e coinvolge processi cognitivi più complessi. In questa fase consideriamo lo stimolo alla luce delle nostre conoscenze, esperienze e credenze, ridefinendo il suo significato emotivo e modulando la nostra risposta. Questi processi sono cruciali per definire non solo la natura dell’emozione sperimentata, ma anche le strategie di coping che verranno adottate.

 

L’importanza dell’arousal nel processo di appraisal

Oltre alle teorie che abbiamo visto fin qui, nel tempo ne sono state formulate altre. Tra queste rientra la Teoria Cognitivo-Sociale delle Emozioni di Schachter e Singer, che introduce il concetto di arousal.

L’arousal, o attivazione fisiologica, per Schachter e Singer è il primo elemento di un’emozione. Si tratta dell’attivazione del sistema nervoso autonomo in risposta a uno stimolo, che si manifesta con una serie di cambiamenti fisiologici:

  • aumento della frequenza cardiaca,
  • sudorazione,
  • tensione muscolare,
  • variazioni della respirazione.

Gli autori formulano così la teoria bifattoriale delle emozioni, in cui le emozioni sono composte da due fattori: uno stato iniziale di arousal a cui si aggiunge una spiegazione (o valutazione) cognitiva dell’arousal in questione.

Le ricerche che hanno portato alla formulazione di questa teoria avevano delle debolezze metodologiche significative, il che ha spinto altri studiosi a indagarne ulteriormente l’accuratezza. Alcuni di questi tentativi non sono riusciti a replicare i risultati originali.

Tuttavia, il concetto di arousal continua a essere ritenuto un elemento rilevante e utile per comprendere, almeno in parte, le dinamiche emotive. L’arousal e le emozioni sono strettamente interconnessi: l’intensità dell’arousal influisce direttamente sulla forza dell’emozione avvertita. Un elevato livello di arousal può intensificare l’esperienza emotiva, rendendola più intensa e coinvolgente, mentre un livello basso di arousal può attenuare l’emozione, rendendola meno evidente o memorabile.

La teoria centrale delle emozioni di Cannon-Bard

La teoria di Cannon-Bard, formulata negli anni ’20 del XX secolo da Walter Cannon e successivamente sviluppata da Philip Bard, rappresenta una risposta critica alla “teoria periferica delle emozioni di James-Lange”. Quest’ultima suggeriva che le emozioni fossero il risultato della percezione di cambiamenti fisiologici avvenuti in risposta a determinati stimoli.

La teoria di Cannon-Bard sostiene che le emozioni sono prodotte quando il talamo riceve informazioni sensoriali e le trasmette contemporaneamente

  • alla corteccia cerebrale (dove si forma l’esperienza emotiva soggettiva) e
  • ai sistemi inferiori del corpo (causando risposte fisiologiche).

Quindi, secondo questa teoria, l’esperienza emotiva e le reazioni fisiologiche avvengono simultaneamente – e non sequenzialmente come proposto da James-Lange.

Ricerche più recenti hanno indicato che altre strutture cerebrali, come l’ipotalamo e il sistema limbico, hanno ruoli più rilevanti nella regolazione delle emozioni rispetto al talamo. Tuttavia, il contributo di Cannon-Bard è stato fondamentale nel porre le basi per una comprensione più accurata e dettagliata dei meccanismi biologici delle emozioni.

Strategie di reappraisal: rivalutare e gestire le proprie emozioni

Come abbiamo visto, secondo queste teorie, nel processo emotivo è importante la fase di reappraisal in cui le emozioni vengono rielaborate da un punto di vista cognitivo più riflessivo e analitico.

Il reappraisal è diventata una tecnica impiegata nelle terapie cognitive per offrire alle persone la possibilità di reinterpretare e modulare le proprie reazioni emotive. Questo processo coinvolge strategie mirate a modificare la percezione iniziale degli eventi, influenzando così la qualità e l’intensità delle emozioni esperite.

Alcune strategie per migliorare il nostro benessere emotivo possono essere la rivalutazione (cioè il considerare la situazione emotiva da una prospettiva diversa, attribuendole un significato meno negativo o minaccioso), la riattribuzione, che sposta l’attribuzione della causa della nostra emozione a fattori esterni, piuttosto che a noi stessi; e la messa in prospettiva, cioè un ridimensionamento della situazione emotiva nel contesto generale della nostra vita.  può aiutare. 

Il reappraisal ci permette quindi di non essere schiavi delle nostre emozioni e di assumere un ruolo attivo nella gestione delle nostre esperienze. 

Non tutte le persone traggono beneficio dal reappraisal nella stessa misura. L’efficacia di questa strategia può dipendere da variabili come la personalità (ad esempio, ottimismo vs. pessimismo), il contesto sociale e culturale e le abilità cognitive della persona, come l‘intelligenza emotiva e la flessibilità cognitiva.

Il ruolo dell’appraisal emotivo nel comportamento umano e sue applicazioni

Immaginiamo di trovarci di fronte a un esame importante. L’appraisal entra in gioco, valutando la situazione: “sono preparato?”, “e se fallisco?”, “cosa penseranno gli altri?”. La nostra valutazione cognitiva di queste domande influenza non solo l’intensità della nostra ansia, ma anche il nostro comportamento nello studio e durante l’esame.

Oppure, pensiamo a una discussione con un amico. L’appraisal analizza le parole e le azioni dell’amico, cercando di comprenderne le intenzioni: “sta scherzando?”, “è davvero arrabbiato?”, “perché ha detto questo?”. La nostra interpretazione della situazione determina la nostra risposta emotiva e il modo in cui affrontiamo il conflitto.

Da come scegliamo di trascorrere il tempo libero a come reagiamo alle critiche, la comprensione dell’appraisal ha importanti ricadute in diversi ambiti:

  • Nel campo della psicologia clinica e psicoterapia, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) impiega tecniche di reappraisal per assistere le persone nel modificare le loro valutazioni cognitive negative e gestire emozioni difficili. L’obiettivo è ridurre l’impatto di disturbi psicologici come l’ansia e la depressione, migliorando così il benessere e la qualità di vita dei pazienti.
  • Nel settore dell’educazione e dell’apprendimento, promuovere un appraisal positivo e utilizzare strategie basate su questa teoria può essere estremamente benefico per gli studenti. Incentivare gli studenti a valutare positivamente le situazioni accademiche può aumentare la loro motivazione, aiutarli ad affrontare le sfide in modo più efficace. Gli insegnanti, implementando queste strategie nell’ambiente di classe, possono creare un ambiente di apprendimento più positivo e costruttivo, facendo sì che gli studenti percepiscano le sfide accademiche come opportunità di crescita e apprendimento.
  • Nell’ambito della promozione della salute e del benessere mentale, l’appraisal svolge un ruolo fondamentale nella gestione dello stress, nella prevenzione del burnout e nel supportare stili di vita sani. I programmi di benessere possono beneficiare notevolmente dall’introduzione di tecniche di reappraisal, che aiutino gli individui a reinterpretare e gestire in modo più efficace le situazioni stressanti. 

In conclusione, l’appraisal emotivo rappresenta un concetto fondamentale per comprendere la complessità delle emozioni umane e il loro impatto sul nostro comportamento e benessere. Imparare a riconoscere e modificare i nostri processi di appraisal ci offre un potente strumento per vivere una vita più emotivamente sana e appagante.