Chi è stato il primo psicologo della storia?

Un indizio nella foto di copertina

Chi è stato il primo psicologo della storia?

Se pensiamo all’inizio della psicologia viene subito in mente la figura di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi. Ma possiamo dire che sia stato il primo psicologo, o qualcuno aveva già iniziato prima di lui?

Per quanto riguarda la psicologia, il nome più famoso nell’immaginario collettivo è forse quello di Freud, il famoso psicologo che ha proposto l’idea di inconscio, dando formalmente il via alla “terapia della parola”. 
Prima di Freud, però, ci sono stati altri che hanno visto nelle parole uno strumento in grado di curare. Sebbene lo psicoanalista austriaco sia il più famoso, infatti, anche lui sembra aver subito l’influenza di alcuni studiosi precedenti.

Il primo vero psicologo, infatti, sembra essere nato in tempi molto più remoti della Vienna di inizio novecento, addirittura nell’antica Grecia.

Il primo psicologo era un filosofo?

Stando a quanto racconta Platone, il primo psicologo potrebbe essere stato Antifonte, un filosofo e oratore greco. Nato ad Atene nel 480 a.C, sembra che Antifonte istituì a Corinto una sorta di “ambulatorio” dedicato alla terapia verbale. Platone ne parla così:

Avendo allestito un ambulatorio a Corinto accanto alla piazza, annunziò pubblicamente che era in grado di curare i sofferenti con i discorsi e dopo essersi informato dei motivi della sofferenza, confortava i malati.” 

Questo psicologo antico, insomma, affermava di poter curare le persone attraverso la sua abilità oratoria. In effetti, Antifonte fu davvero un grande oratore, tanto che poi abbandonò la pratica di “psicologo” per dedicarsi pienamente all’arte oratoria e filosofica. La sua “arte di evitare il dolore” (in greco techné alypias) prevedeva di narrare la malattia per dare spazio alla sofferenza. Questa terapia della parola non voleva sostituirsi alle cure dei medici, bensì sottolineare quanto le parole avessero un ruolo nella guarigione del malato, dando quindi rilevanza anche all’aspetto mentale.

Antifonte scrisse anche un antico trattato sui sogni, chiamato proprio “L’interpretazione dei sogni”. Di questo però, purtroppo oggi rimangono solo pochi frammenti. 

I dubbi sull’identità di Antifonte

Da tempo ha luogo un dibattito sull’identità del primo psicologo, in quanto sembra che ne siano vissuti almeno due, nello stesso periodo, tra l’altro entrambi grandi oratori, l’uno originario di Atene detto “il sofista” e l’altro originario di Ramnunte. Sebbene la loro identità sia unita dall’arte oratoria, i due sembrano però aver sviluppato concezioni politiche opposte (cosa che confermerebbe l’esistenza di due persone diverse). 

Tuttavia, resta incredibile quanto antica e profonda possa essere la terapia della parola che trova le sue radici in un’epoca molto lontana da quella in cui viviamo noi oggi, nella quale però non sembrano essere cambiate le necessità degli individui che la popolano. Infatti, la malattia, sia essa fisica o psicologica, è da sempre generatrice di domande complesse, a cui l’uomo cerca di dare risposta ogni giorno.

Antifonte ed altri precursori

Purtroppo non ci è dato sapere molto di Antifonte e questa sua iniziativa psicologica, egli infatti non è molto conosciuto e non possiamo quantificare chiaramente l’impatto che ha avuto sul pensiero moderno e sullo sviluppo della psicologia, come invece è possibile fare con altri psicologi famosi come Freud. In realtà, vari personaggi storici possono essere considerati in qualche modo precursori degli psicologi per il modo in cui hanno cercato di comprendere il mondo che li circondava e i suoi abitanti. Altri autori che hanno avuto (direttamente o indirettamente) un ruolo fondamentale nello sviluppo della psicologia sono stati: 

  • Charles Darwin con il suo trattato “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali” che ha ispirato il lavoro di Paul Ekman, uno dei più famosi psicologi contemporanei;
  • Ivan Pavlov con i suoi esperimenti sul comportamento e sui riflessi incondizionati negli animali, che ha ispirato Burrhus Skinner nel suo lavoro sul condizionamento comportamentale;
  • John Bowlby che ha individuato con il termine “attaccamento”, come il tipo di relazione madre-bambino possa determinare alcuni tratti caratteriali dell’essere umano. 

È impossibile raccogliere qui tutti i contributi significativi della psicologia. Quelli citati sono solo alcuni esempi di precursori della psicologia (o nel caso di Bowlby di primi psicologi riconosciuti professionalmente).

Dai filosofi ai robot?

Circa 30 anni fa, nel 1989, in Italia veniva regolamentata la professione di psicologo. Quando si parla di storia, è innegabile che il maggior sviluppo tecnologico sia stato raggiunto negli ultimi secoli con una velocità sempre maggiore. Oggi, ad esempio la psicologia si deve confrontare con le nuove tecnologie, come la Realtà Virtuale (VR), il Biofeedback, i Chatbot

In particolare negli ultimi anni la tecnologia è entrata tanto più a far parte delle nostre vite quotidiane tanto quanto nella pratica psicologica, sia in ambito clinico che di ricerca. Oggi infatti, stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione psico-tecnologica. 

Oggi grazie alla realtà virtuale, è possibile per i terapeuti trasportare i pazienti dal proprio studio alla piazza di Corinto in un attimo, un po’ come quello che avviene durante le visite di Psicologia del viaggio, che sfruttano la Realtà Virtuale per preparare la persona al meglio ad un viaggio che crea ansia o per trasportarvi in luoghi rilassanti, il tutto guidato dal terapeuta che insegna tecniche di rilassamento. 

Insomma, è incredibile come l’uomo abbia da sempre rivolto una particolare attenzione verso la mente umana e come dal 480 a. C. ad oggi non abbia mai smesso di cercare di comprenderla.