Il tutoraggio scolastico o “tutoring” è un percorso specialistico che supporta gli studenti, di solito a partire dalla scuola secondaria di primo grado, nel loro percorso scolastico e che ha assunto sempre maggiore rilevanza negli ultimi anni.
Non si tratta soltanto di un aiuto ad eseguire i compiti, ma è un vero e proprio strumento pedagogico che mira a fornire strategie metodologiche, a rafforzare le competenze e promuovere l’autonomia degli studenti.
Quindi di cosa si occupa esattamente un tutor scolastico e perché questa figura può essere così importante? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Francesca Grotta, psicoterapeuta di Santagostino Psiche specializzata in Neuropsicologia dello Sviluppo.
Il ruolo del tutor scolastico
L’obiettivo principale del tutoring è quello di supportare lo studente, non solo dal punto di vista didattico, ma anche motivazionale aumentando il senso di efficacia e sostenendo l’autonomia.
Prima di iniziare il percorso, c’è una prima fase di conoscenza in cui il tutor deve osservare lo studente mentre studia, al fine di rilevare gli aspetti di maggiore fatica e i punti di forza per poter strutturare il percorso in modo personalizzato. Questo primo step è importante perché non tutti gli studenti necessitano di un sostegno o rinforzo in tutte le aree scolastiche. Per esempio per alcuni studenti potrebbe essere necessario soffermarsi maggiormente sulle abilità della comprensione del testo scritto, per altri potrebbe essere fondamentale concentrarsi sulla produzione scritta, sul ragionamento logico-matematico o ancora sulla ripetizione a voce alta di quanto studiato.
Il percorso quindi ha un duplice obiettivo: da un lato assistere i ragazzi nell’esecuzione dei compiti, dall’altro fornire le strategie e gli strumenti più idonei per studiare al meglio.
Strumenti e strategie nel tutoraggio scolastico
Un aspetto fondamentale del tutoraggio scolastico è l’utilizzo di strumenti che possano supportare lo studio. Questi strumenti possono fare la differenza nel processo di apprendimento: per esempio gli studenti che hanno uno stile di apprendimento visivo e che trovano quindi più facile comprendere concetti complessi attraverso immagini e schemi, potranno imparare a crearsi autonomamente supporti visivi come diagrammi, mappe concettuali, presentazioni grafiche e schede illustrative, che rendono più chiari e accessibili i contenuti didattici.
Tra gli strumenti più utilizzati nel tutoraggio scolastico troviamo:
- Schemi e mappe concettuali: utili per organizzare e rappresentare le informazioni in modo visivo, facilitando la comprensione degli argomenti articolati.
- Flashcard: carte che riportano informazioni o definizioni e che possono essere usate per esercitarsi su nozioni chiave in modo interattivo.
- Grafici e tabelle
L’utilizzo di questi strumenti all’interno degli incontri di tutoraggio non solo facilita l’apprendimento, ma può anche rendere lo studio più coinvolgente e interessante.
Questi supporti si rivelano particolarmente utili anche per studenti con bisogni educativi speciali (BES), come i ragazzi con difficoltà di apprendimento, che spesso traggono vantaggio da un approccio visivo e strutturato.
Differenze tra tutor e insegnante
E’ importante ricordare che, sebbene tutor e insegnante condividano l’obiettivo di favorire l’apprendimento, sono due figure diverse e per questo esistono alcune differenze sostanziali tra i due ruoli. L’insegnante tradizionale si occupa della gestione di una classe intera, cercando di adattare il proprio insegnamento a un gruppo eterogeneo di studenti. Il tutor, invece, lavora generalmente con uno studente alla volta o con piccoli gruppi, permettendo un’interazione molto più personale e diretta.
O ancora, mentre l’insegnante si concentra prevalentemente sul contenuto didattico, il tutor può focalizzarsi anche su aspetti più motivazionali: questo significa che, oltre a fornire spiegazioni scolastiche, il tutor è spesso impegnato nell’aiutare lo studente a sviluppare una migliore organizzazione del tempo (fornendo per es. planning giornaliero e/o settimanale) e a creare routine di studio funzionali.
Infatti, quando uno studente, pur avendo seguito regolarmente le lezioni di un insegnante, continua ad avere difficoltà con alcune materie, il tutor può entrare in gioco per individuare i punti deboli e proporre strategie ad hoc.
Il tutoraggio tra pari
Una possibilità molto innovativa è il cosiddetto tutoraggio tra pari, ovvero un metodo in cui gli studenti stessi diventano tutor per altri studenti. Tale modalità di supporto è particolarmente diffusa nei gradi di istruzione più elevati (scuole superiori e università), in cui gli studenti con maggiore esperienza offrono il loro aiuto a compagni che necessitano di essere orientati e supportati. Questo non solo contribuisce a rafforzare le competenze di chi riceve il tutoraggio, ma è altrettanto utile per chi assume il ruolo di tutor, poiché insegnare agli altri consente di consolidare e approfondire le proprie conoscenze.
Uno studio condotto in diverse scuole superiori ha dimostrato che il tutoraggio tra pari non solo aumenta i risultati accademici, ma promuove anche lo sviluppo di competenze sociali e relazionali tra gli studenti, creando un ambiente di apprendimento più collaborativo e meno competitivo. Inoltre, il tutoraggio tra pari stimola il senso di responsabilità e il rispetto reciproco.
Le caratteristiche di un buon tutor
È fondamentale che il tutor possieda competenze trasversali, come l’empatia, la capacità di ascolto attivo e la pazienza. Un tutor efficace deve essere in grado di adattarsi alle esigenze specifiche dello studente, modificando il proprio approccio in base alle sue caratteristiche individuali.
Per esempio, un tutor che lavora con uno studente con fragilità sul piano attentivo dovrà utilizzare tecniche diverse rispetto a quelle adottate per uno studente che ha difficoltà a livello organizzativo. Un tutor sa anche riconoscere quando è necessario fare un passo indietro, lasciando che lo studente affronti autonomamente i propri compiti, in modo da favorirne la autonomia e la crescita personale.
Infine è importante sottolineare che, a fronte di supporto sul metodo di studio, qualora persistano le difficoltà scolastiche, il tutor orienterà lo studente e la famiglia verso servizi specialistici neuropsicologici che possano valutare e individuare eventuali disturbi che devono essere valutati e trattati da professionisti in ambito clinico.
(29 Ottobre 2024)