I libri di narrativa vengono comunemente percepiti come un puro intrattenimento, un impegno di minor valore rispetto alla lettura di saggi o pubblicazioni scientifiche. Ma l’emozione suscitata dalla lettura e soprattutto l’immedesimazione con i protagonisti hanno un effetto molto più potente, migliorando le nostre capacità psicologiche.
Quando leggiamo romanzi e racconti impariamo a usare parole nuove, a elaborare pensieri, a tenere fissa la concentrazione, a godere del piacere della lettura in sé. Ma l’effetto più potente della lettura di narrativa è la creazione di empatia. Leggendo e immaginando episodi che succedono ad altri, alleniamo la nostra capacità di immedesimazione, ma anche, quando ci capita di leggere storie di persone in cui identifichiamo, l’auto-osservazione e la mentalizzazione. Quest’ultimo concetto fa riferimento al complesso di abilità emotive e cognitive che ci guidano nella comprensione della nostra esperienza emotiva e ci permettono di intuire in modo accurato i sentimenti degli altri. I personaggi dei libri sono mossi da sentimenti complessi, da ambizioni e stati d’animo contrastanti (come noi, del resto) e per interpretarli correttamente il lettore sfrutta le stesse abilità utili nella vita reale. Più l’opera letteraria è profonda e acuta, più il cervello esplora dimensioni complete delle diverse personalità umane.
Alcuni scienziati della Emory University di Atlanta hanno studiato l’impatto che può avere la lettura di un romanzo sul cervello. La risonanza magnetica ha rilevato cambiamenti significativi in alcune zone, in particolare quelle responsabili del linguaggio e della rappresentazione sensoriale del corpo. L’accresciuta stimolazione di queste aree non si esauriva quando i lettori chiudevano il libro, ma anzi gli effetti continuavano fino a 5 giorni dopo aver terminato il romanzo. L’ipotesi dei ricercatori è che durante la lettura avvenga un particolare processo di identificazione con il protagonista. “Mettersi nei panni di un personaggio” non è quindi solo un modo di dire. Leggendo un romanzo avvincente, si vive un’esperienza quasi reale, che trasmette al cervello sensazioni che allargano la comprensione del mondo, i cui effetti sono riscontrabili anche a livello neurobiologico.
Su questi principi si basa la biblioterapia, una disciplina a volte integrata nella psicoterapia che, attraverso la lettura di libri scelti favorisce l’elaborazione di contenuti cognitivi ed emotivi nel percorso.
Ora non vi resta che scegliere la vostra avventura.
Libri per chi sta attraversando l’adolescenza (genitori compresi)
Tredici – Jay Asher
È il romanzo da cui è stata tratta l’omonima serie tv prodotta da Netflix. La storia inizia quando il liceale Clay Jensen trova e ascolta i nastri che la compagna di scuola Hannah Baker ha registrato prima di togliersi la vita un paio di settimane prima. La vita di Clay e dei suoi compagni viene sconvolta dalla paura e dal desiderio di scoprire il loro ruolo nella vicenda. Attraverso la voce di Hannah, il lettore ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato la scelta di privarsene.
The Girls – Emma Cline
Esordio letterario della ventisettenne americana Emma Cline, il libro racconta la storia, rievocata in flashback, della quattordicenne Evie Boyd, annoiata, sola e trascurata dai genitori, che sviluppa un’attrazione ossessiva per un gruppo di coetanee e per la comune in cui vivono, quella del guru Russell Hadron, personaggio chiaramente ispirato a Charles Manson.
I protagonisti adolescenti di queste storie cercano la risposta alla domanda: chi sono io? Come posso sentirmi all’altezza di quello che gli altri si aspettano da me? Domande che, in modalità diverse, costituiscono il centro dell’esperienza emotiva di tutti gli adolescenti.
L’adolescenza è una fase di vita spesso caratterizzata da una grande disregolazione emotiva, di difficile comprensione sia per chi la attraversa in prima persona che per i genitori che improvvisamente non riconoscono più i propri “bambini”. Gli adolescenti sembrano vivere in modo drammatico episodi che allo sguardo degli adulti possono apparire leggerezze di poco conto. Gli autori di questi due libri aiutano i lettori a entrare nella testa di un’adolescente, aiutando sia i genitori a comprendere meglio la tempesta emotiva che vivono i figli, sia i ragazzi a capire meglio se stessi.
Libri per chi è in un momento di stallo
Esche vive – Fabio Genovesi
Nel paesino di Muglione, nella provincia pisana, si intrecciano i destini di personaggi diversi: Fiorenzo, 19 anni che ha perso una mano a causa di un petardo e subito dopo la mamma, Mirko, giovane promessa del ciclismo, e Tiziana, tornata nel suo paese d’origine dopo un periodo all’estero e che ora gestisce uno sportello per adolescenti dove non va mai nessuno tranne un gruppo di vecchi del paese.
Non buttiamoci giù – Nick Hornby
La notte di Capodanno quattro sconosciuti si incontrano sulla cima di un palazzo di Londra, noto come la Casa dei Suicidi, con l’intento comune di porre fine alle proprie vite. Un conduttore televisivo in declino, una donna che ha sacrificato la propria vita per il figlio disabile, un’adolescente problematica appena lasciata dal fidanzato e un musicista fallito. Ognuno di loro ha motivazioni differenti per farla finita, ma, quando si incontrano sul tetto del palazzo, decidono insieme di prendersi sei settimane di tempo e reincontrarsi nello stesso luogo a San Valentino per vedere come sono evolute le loro vite.
Entrambi i libri descrivono con grande efficacia situazioni di stallo esistenziale in cui sembra che niente potrà mai più andar bene o semplicemente cambiare, prima o poi. Con la stessa efficacia ci raccontano quel misto di fatalità e insensatezza che in fondo è la vita, che regala sempre, anche quando sembra impossibile, una seconda possibilità o una speranza. Leggere questi libri è un po’ come entrare in un gruppo di auto-aiuto pieno di personaggi bizzarri, ma pur sempre vitale e funzionale al suo scopo. Come nelle migliori esperienze di terapia, alla fine non cambiano le situazioni, ma il modo di guardarle.
Libri per chi si sente segnato dalla propria storia familiare
Perché essere felice se puoi essere normale? – Jeanette Winterson
Nell’autunno del 1975 la sedicenne Jeanette Winterson deve prendere una decisione: rimanere al 200 di Water Street assieme ai genitori adottivi o continuare a vedere la ragazza di cui è innamorata e vivere in una Mini presa in prestito, anche se questo vuol dire essere cacciata di casa e perdere i pochi riferimenti che ha.
Dimentica il mio nome – ZeroCalcare
La morte della nonna risveglia vecchi fantasmi dimenticati: come potranno essere affrontati? In questa graphic novel, l’autore e protagonista si trova a dover rispondere alla domanda: di chi sono figlio? Qual è la mia storia?
I protagonisti di questi due libri sono personaggi molto diversi che hanno in comune il fatto di avere storie familiari particolari. Nel primo caso gli elementi disturbanti sono più espliciti e fanno parte dell’esperienza quotidiana di Jeanette, nel secondo caso sono sfumati e affondano le radici nel passato. Entrambi i protagonisti si sintonizzano con le richieste implicite delle figure di riferimento della loro infanzia, imponendosi di costruire identità che non turbino i segreti di famiglia. Ma non possiamo essere felici se rinunciamo alla nostra autenticità, alle nostre parti libere, creative e infatti entrambi i protagonisti trovano il modo per preservarle, anche se questo vuol dire il sacrificio di molte certezze.
Libri per chi è affascinato dalla psicoterapia
La coscienza di James – Philippa Perry
Lui è James Clarkson Smith, avvocato ambizioso alle prese con un’abitudine potenzialmente rovinosa. Lei è Patricia Phillips, la sua psicoterapeuta: ama i gatti e indossa solo scarpe comode. La coscienza di James è il diario di molti mesi di sedute terapeutiche, tra ansie, frustrazioni, divagazioni e scoperte.
Sul lettino di Freud – Irvin Yalom
È la storia di Seymour Trotter, Ernest Lash e Marshal Streider, tre psicoterapeuti che, in virtù della sorte connessa alla loro professione, si trovano a condividere trionfi e fallimenti, fatti e misfatti, onori e infamie della loro pratica terapeutica.
Questi libri cercano di rispondere alla complicata domanda: cosa ci si può ragionevolmente aspettare da una psicoterapia e quindi da uno psicoterapeuta? Le rappresentazioni correnti possono oscillare da quelle che incutono più timore ad altre, altrettanto irrealistiche e idealizzate. Entrambi i libri invece mostrano persone con le loro fragilità e aspetti di debolezza che, proprio per questo, desiderano avvicinarsi al dolore dei pazienti e accogliere, con attenzione e rispetto, la loro storia di vita.
(18 Luglio 2017)