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Il parental control: serve davvero?

Il parental control è un insieme di strumenti e tecnologie che offre ai genitori la possibilità di proteggere i propri figli dall'accesso a contenuti online inappropriati e di monitorare le loro attività digitali.

Il parental control: serve davvero?

Il parental control è diventato uno strumento di estrema utilità nell’era digitale. 

Con il crescente utilizzo di dispositivi elettronici e di internet da parte dei più giovani, fornisce una soluzione per garantire una navigazione sicura e responsabile, consentendo ai genitori di stabilire limiti e promuovere un uso consapevole della tecnologia tra i propri figli. 

La dottoressa Bencivenga, psicologa e psicoterapeuta del Santagostino, fa chiarezza sul tema, spiegando cos’è il parental control, a cosa serve, e come mantenere un equilibrio tra controllo dei ragazzi e la loro autonomia.

Che cosa è il parental control?

Il parental control è uno strumento che permette ai genitori di filtrare, monitorare o bloccare l’accesso a determinati stimoli e attività inadeguate rispetto all’età psico evolutiva dei figli durante l’esplorazione della realtà digitale. 

Si tratta di un insieme di strumenti e tecnologie progettati per aiutare i genitori a monitorare e controllare l’accesso dei loro figli ai contenuti digitali e ai dispositivi elettronici, al fine di garantire una navigazione sicura. Rappresenta un filtro all’esposizione di bambini e ragazzi a contenitori e a contenuti inappropriati e consente, inoltre, di impostare il tempo dedicato all’uso dello strumento utilizzato per l’esperienza virtuale. 

A cosa serve il parental control?

Il parental control ha la stessa funzione di qualsiasi altra azione educativa propria del ruolo genitoriale. Nello specifico ha una funzione di protezione, contenimento e ridefinizione degli stimoli esterni ai quali i figli sono quotidianamente esposti nella vita reale e in quella digitale. Pertanto il parental control segue le regole e i mandati condivisi dalla famiglia, che ha la possibilità di scegliere e modulare il “migliore controllo” in base alle diverse fasi del ciclo evolutivo dei sistemi genitoriali e filiali.

Più precisamente, il parental control permette di impostare diverse funzioni: 

  • filtraggio dei contenuti, per bloccare o limitare l’accesso a siti web o contenuti che si ritengono inappropriati per i propri figli, come siti per adulti o contenuti violenti
  • limiti di tempo sull’uso dei dispositivi o di determinate applicazioni per evitare un utilizzo eccessivo e il rischio di sviluppare dipendenza da internet
  • controllo e monitoraggio delle app, che i ragazzi possono scaricare e utilizzare sui loro dispositivi
  • monitoraggio delle attività online: i genitori possono tenere traccia delle attività online dei propri figli, inclusi siti web visitati, ricerche effettuate e tempo trascorso su determinate applicazioni o giochi
  • blocco delle chiamate e dei messaggi, impedendo ai bambini di contattare determinati numeri di telefono o contatti
  • rapporti e avvisi regolari sull’attività online dei figli, permettendo di essere informati in caso di attività sospette o inappropriate
  • controllo della posizione fisica dei figli tramite GPS.

Perché è importante? 

È molto importante che i genitori investano consapevolmente nella cura, nella protezione e nell’educazione dei propri figli, in tutte le dimensioni che appartengono alla loro crescita ed al loro sviluppo. Pertanto, il parental control è un alleato utile per garantire che l’accesso alla vita digitale e virtuale di bambini e ragazzi non sia dannoso, evitando al contempo il rischio di demonizzare ciò che potrebbe essere solo estraneo e sconosciuto. 

La sua utilità è quindi equiparabile a qualsiasi altra regola o strumento di controllo che i genitori hanno il diritto e il dovere di applicare per garantire ai propri figli una crescita ed uno sviluppo sano ed adeguato in termini, fisici, emotivi e relazionali.

Come mantenere l’equilibrio tra autonomia e protezione dei figli?

L’equilibrio tra autonomia e protezione è un lavoro dinamico, incessante e in continuo cambiamento nel sistema familiare. Questo lavoro deve adattarsi alle diverse fasi di vita della famiglia e ai compiti di sviluppo di genitori e figli nel gestire i propri ruoli. 

Tuttavia, l’equilibrio è sempre l’esito di una storia, di un processo in cui è necessario che gli strumenti e le regole siano flessibili, permeabili. È importante modulare il controllo in base alle diverse situazioni e necessità, ed è fondamentale farlo sempre in un contesto di dialogo e ascolto dei propri figli, e negoziazione con i più grandi. 

Inoltre, il livello di controllo deve sempre essere adeguato alla loro età e al grado specifico di autonomia. 

L’unica caratteristica, quindi, indispensabile per garantire il giusto equilibrio è che i genitori siano sintonizzati sui bisogni impliciti ed espliciti dei figli e che lavorino sui propri compiti di sviluppo rispetto allo svincolo graduale e di fisiologica separazione.

Come affrontare eventuali tensioni provocate dal parental control?

La tensione tra i genitori e i figli è la conditio sine qua non che genera la crisi che, a sua volta, porta con sé cambiamento e rinegoziazione delle regole e degli strumenti messi in campo per una relazione sana e naturale. 

In una relazione che cresce bene si deve imparare a tollerare la tensione. Questa è necessaria perché è la forza motrice che mette in discussione la comunicazione, la vicinanza, la distanza e la rimodula attraverso l’ascolto, il riconoscimento e la fiducia reciproca. 

Questo processo vale per ogni regola e mandato che la funzione genitoriale esercita e se non tollerata o se esita in una disfunzionale reattività deve essere spunto per mettere in discussione la relazione stessa e le modalità con cui sino a quel momento si è gestito il rispetto, la negoziazione e l’autorevolezza del proprio ruolo.

Il problema non è la tensione ma i significati che essa veicola e che devono essere metacomunicati per diventare evolutivi.

Quali risorse o strumenti per un uso consapevole e sicuro dei dispositivi digitali?

Il primo passo per orientare i figli verso un uso consapevole e sicuro delle risorse digitali è quello di sperimentare. Questo consente di mettere alla prova i propri limiti digitali, tentando di oltrepassare i propri limiti o pregiudizi per raggiungere una vera e propria conoscenza di questi strumenti. 

Bisogna aggiungere, inoltre, che stare nella relazione con i propri figli significa proprio oltrepassare il limite di autoproclamarsi gli unici detentori del sapere, soprattutto in un modo di figli nativi digitali in cui qualsiasi strumento non può e non deve essere sostitutivo del ruolo genitoriale in termini di controllo e protezione. È importante qualificare il ruolo genitoriale come l‘unico strumento davvero indispensabile e non intercambiabile per essere “filtro” e modello in ogni realtà possibile reale, virtuale e digitale.