Encanto, film di animazione Disney del 2021 diretto da Byron Howard e Jared Bush, mette in scena la storia di una famiglia, la cui capostipite è Alma Madrigal. Durante la fuga da un conflitto armato, Alma perde il marito, ma riesce a salvare i suoi tre gemelli nati da pochi giorni. Appena dopo il salvataggio, una candela si accende, simboleggiando l’inizio di una magia che proteggerà la famiglia e gli abitanti del villaggio di Encanto, dotando i componenti della casa Madrigal di poteri unici.
Tutto il paese di Encanto ammira questa famiglia eccezionale, alla quale è grato per come si adopera mettendo a disposizione i loro poteri. Durante l’infanzia dei figli di Alma, infatti, ognuno dei discendenti riceve un dono, rappresentato su una delle porte magiche della casa. Julieta, per esempio, è in grado di influenzare le condizioni atmosferiche di tutto il villaggio con il proprio umore. Pepa è capace di curare le ferite cucinando per le persone pietanze speciali; Bruno è capace di prevedere il futuro, mentre Lisa è la nipote dotata di forza eccezionale, capace letteralmente di muovere le montagne. Poi ci sono Isabel – nipote “perfetta” e sempre aggraziata – e Dolores, che ha un udito eccezionale. Camilo può trasformarsi a piacimento e Antonio può comunicare con gli animali. In questo scenario favoloso, l’unico personaggio in apparenza senza talento è Mirabel, la protagonista.
Il personaggio di Mirabel e il peso delle aspettative
Nonostante le continue rassicurazioni sul fatto di essere comunque importante e soprattutto amata, Mirabel intercetta senza difficoltà gli occhi angosciati e delusi di ‘abuela Alma’. Dal linguaggio non verbale dei personaggi emerge con chiarezza l’angoscia che tutto il nucleo familiare prova all’idea che il nipote più giovane, particolarmente affezionato a Mirabel, sia contagiato dal destino negativo di non ricevere nessun dono. La nonna, infatti, sente come una missione quella di preservare la magia che accende la fiamma della candela, e con essa il prestigio e l’importanza della famiglia agli occhi del villaggio. Per questo motivo, non riesce a provare empatia per la nipote e a guardare Mirabel con occhi capaci di cogliere il suo vero valore. Il timore di entrare in contatto con la fragilità che sta cominciando ad insinuarsi nella stirpe spinge la nonna a dare una lettura erronea limitandosi a considerare la nipote come “quella-senza-talento”, una fonte di imbarazzo e, cosa più importante, un pericolo per la famiglia.
Encanto: il vero significato delle magie della famiglia di Mirabel
La “magia” familiare dei parenti di Mirabel riflette in realtà un modo per difendersi dal dolore e per evitarlo. La ferita nella storia familiare ha creato una profonda sofferenza legata al sentirsi impotenti e non all’altezza. Ognuno in famiglia, non solo Mirabel, si sente responsabile quando le cose non vanno, e se la magia sta svanendo, affievolendo la fiamma della candela. Per questo ognuno dei ragazzi si affanna a tenerla viva, anche se questo significa sacrificare la propria serenità e la propria natura autentica.
In verità, Mirabel possiede il profondo talento di cogliere e dare voce e senso alle “crepe” della casa e della sua famiglia. Le crepe sono le fragilità della famiglia che i vari familiari confidano in segreto a Mirabel. La sorella Lisa le rivela di non riuscire più a reggere il peso delle aspettative, e che i pesi che prima sollevava senza fatica cominciano a stancarla e metterla in difficoltà, ma anche la paura di perdere l’identità e il proprio senso di valore se rinuncia al proprio ruolo. Anche la sorella Isabel, che incarna la parte della ragazza incantevole, rivela a Mirabel quando sia doloroso e limitante il suo ruolo, in apparenza idilliaco e naturale. Mentre parla con Mirabel i petali di rosa che di solito emana si tramutano in cactus pieni di spine che simboleggiano la possibilità di esprimere una parte di sé, più creativa e autentica, anche se meno idealizzata.
Encanto e terapia sistemica: l’importanza dei ruoli familiari
Il film Encanto illustra un concetto fondamentale della terapia a orientamento sistemico-familiare: in ogni famiglia ciascuno svolge un ruolo “particolare”. Il ruolo può aiutare la persona a differenziarsi dagli altri componenti trovando un modo di esprimere il proprio talento e la propria predisposizione ma può diventare anche una “gabbia” dalla quale può divenire difficile liberarsi. Occorre comprendere quale sia stato e che funzione aveva per poterlo rielaborare e renderlo più funzionale ed adattabile ad una identità articolata e adulta.
La verità della famiglia che Mirabel riesce a far emergere era già stata predetta in passato da Bruno, figlio maschio di “Abuela” Alma che, dopo la visione delle crepe della casa rivelata alla madre, decide di scomparire e di condurre la sua esistenza nascosto tra le mura di casa rattoppando in segreto le crepe che si fanno sempre più profonde. Sarà Mirabel ad andare a cercarlo e a condurlo fuori dal suo nascondiglio, stimolandolo a usare il suo potere in modo aperto e costruttivo.
Il tentativo di Mirabel di salvare la famiglia liberando i vari personaggi dei ruoli che li stavano ingabbiando, viene osteggiato dalla nonna che non riesce a comprendere il senso della sua opera ovvero quella di rivelare la fragilità sulla quale si stava reggendo la casa e la famiglia. I tentativi della nonna di contrastare l’impresa della nipote faranno crollare la casa ma creano anche le condizioni perché il trauma originario su cui si fonda la storia di famiglia possa essere veramente condiviso ed elaborato.
Il film Disney rappresenta in modo efficace come un episodio prima ‘congelato’ in una narrazione vaga e imprecisa (pochi fotogrammi sbrigativi) divenga un vero e proprio racconto articolato ed emotivo, comunicabile e in grado di far cogliere che il vero ‘miracolo dei Madrigal’ non risiede nella casa fisica, nei poteri eccezionali o in un ruolo sociale, ma nella loro profonda unione e il loro prendersi cura l’uno dell’altro, al di là di tutti i loro ruoli idealizzati.
(15 Marzo 2022)