Le future mamme possono soffrire di tocofobia. In parole più semplici, manifestano una paura del parto o paura del dolore che può essere correlato a questa esperienza.
Quali possono essere le cause all’origine di questo disturbo? Con quali sintomi si manifesta e, soprattutto, in che modo le donne che soffrono di tocofobia possono essere aiutate a superare questi timori?
Ci aiuta a inquadrare e comprendere questa fobia la dottoressa Ilaria Bellavia, psicologa e psicoterapeuta dinamica del Santagostino.
Cos’è la tocofobia?
Alcune donne, durante la gravidanza, possono manifestare una paura eccessiva del parto, conosciuta come tocofobia. Questa condizione si caratterizza per la paura irrazionale e patologica legata al processo del parto, al dolore ad esso associato e, più in generale, alla gravidanza stessa.
Il termine tocofobia deriva dalle parole greche phòbos che significa fobia o paura, e tokòs che si riferisce al parto.
La tocofobia è stata riconosciuta e diagnosticata per la prima volta nel 2000 dalla dottoressa Kristina Hofberg. Le forme di tocofobia possono essere distinte in:
- tocofobia primaria: si manifesta prima del concepimento e può portare alla scelta di non avere figli. Può svilupparsi durante l’adolescenza e può essere correlata all’esperienza materna. La forma primaria può essere il sintomo di una depressione o di un abuso sessuale
- tocofobia secondaria: specifica delle donne che non hanno ancora avuto esperienza del parto per via naturale. Può manifestarsi anche a partire dalla seconda gravidanza o in donne che hanno avuto un taglio cesareo di emergenza.
Le donne affette da tocofobia hanno spesso vissuto esperienze di parto traumatiche e negative, come lunghi e complessi travagli o distacco della placenta. Talvolta, l’esperienza del parto può essere stata vissuta come una forma di violenza, portando alla comparsa di disturbi da stress post-traumatico e depressione post-partum.
Si può risalire alle cause?
Le cause alla base di questo disturbo possono variare e includere:
- la paura del dolore e del travaglio, spesso associata all’idea di sofferenza o alla preoccupazione di subire lesioni nella zona genitale
- il timore di causare danni al neonato o addirittura la paura di provocarne la morte
- l’ansia legata all’atto stesso del parto, che può portare la donna a evitare completamente l’esperienza.
Può manifestarsi anche a partire dalla seconda gravidanza o in donne che hanno avuto un taglio cesareo di emergenza. Le donne affette da tocofobia hanno spesso vissuto esperienze di parto traumatiche o negative, come lunghi e complessi travagli o distacco della placenta.
In che modo si manifesta?
Una donna affetta da paura del parto è profondamente convinta di non essere in grado di vivere e superare i dolori legati al parto, e teme addirittura di morire durante il travaglio.
È poi tipico delle fobie la possibilità che la sola idea dell’evento temuto funzioni da trigger rispetto ai sintomi. Nel caso in questione i sintomi possono essere: pianto e agitazione, diminuzione della propria autostima, nervosismo e angoscia, grandi difficoltà nello svolgere le attività consuete, e nel portare avanti il proprio lavoro. Non sono da escludere anche attacchi di panico.
È altrettanto possibile che la donna sperimenti un insieme di sintomi di natura somatica, come ad esempio:
- secchezza delle fauci ed eccessiva sudorazione
- tremore e intorpidimento
- nausea e respiro affannato
- tachicardia o vertigini.
Come può essere trattata?
La tocofobia rappresenta una paura irrazionale e patologica del parto, che può influenzare negativamente l’esperienza delle donne in gravidanza. È fondamentale riconoscere e affrontare questa condizione attraverso un trattamento adeguato.
La terapia cognitivo-comportamentale, insieme a tecniche di rilassamento e corsi pre-parto, può aiutare le donne a superare le loro paure e a vivere un’esperienza di parto più positiva. È importante anche prestare attenzione al periodo post-parto per garantire un supporto continuo alle donne che hanno affrontato la tocofobia.
(20 Luglio 2023)