La perdita di un genitore è uno degli eventi più significativi da affrontare nella vita. Indipendentemente dall’età in cui si verifica, questo evento può scatenare una serie di reazioni emotive e psicologiche profonde, influenzando la quotidianità e le prospettive future.
Vediamo in questo articolo quali sono queste reazioni e come affrontarle, con l’aiuto del Dott. Edoardo Vassallo, psicoterapeuta di Santagostino Psiche.
Possibili reazioni alla perdita di un genitore
Le emozioni e le reazioni che accompagnano il lutto di un genitore possono essere estremamente soggettive. Alcuni possono sperimentare una sorta di anestesia emotiva, dove il dolore non si manifesta immediatamente e la persona può apparire sorprendentemente indifferente o incapace di piangere; questa reazione può essere interpretata erroneamente come mancanza di dolore ma in realtà può essere un meccanismo di difesa inconscio contro l’intensità del dolore stesso. Quando questo meccanismo funziona in modo adattivo serve a posporre l’esperienza della sofferenza sino al momento in cui la persona è in grado di affrontarlo ed elaborarlo; quando invece prende una forma meno funzionale, il rischio è che l’anestesia emotiva diventi permanente e che il momento di fare i conti con quanto accaduto sembri non arrivare mai, di fatto impedendo anche di immaginare e poi iniziare la vita dopo la perdita .
In modo speculare, altri possono provare un dolore acuto e sconfinato, cadendo in uno stato di profondo sconforto, anche quando la morte era attesa, come nel caso di una lunga malattia; queste intense ondate di dolore possono essere sorprendenti per la loro forza, indipendentemente dall’anticipazione della perdita e dalla sensazione di essere pronto di chi la subisce.
Le modalità sopracitate non rappresentano modalità tipiche ma poli estremi di un continuum di intensità nell’esperienza di dolore della perdita; la maggioranza delle persone si situerà in una posizione intermedia, più equilibrata, di quanto esemplificato; aiutano però a comprendere quanto il lutto sia un’esperienza unica e personale, influenzata da una complessità di fattori personali, relazionali e culturali.
La letteratura psicologica è ricca di studi che esaminano il processo di lutto. Elizabeth Kübler-Ross è celebre per il suo modello delle cinque fasi del lutto (negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione), che ha aperto la strada a numerosi studi successivi. Tuttavia, recenti ricerche suggeriscono che il lutto non segue necessariamente un ordine lineare e che le fasi possono verificarsi in modi diversi per diverse persone. La diversità delle reazioni al lutto, inoltre, può essere influenzata da fattori socioculturali e religiosi che modellano le aspettative e le pratiche legate al dolore e al ricordo.
George Bonanno ha introdotto il concetto di “resilienza” nel lutto, con studi che mostrano come molte persone riescano a mantenere una stabilità emotiva relativamente costante dopo perdite significative. Le sue ricerche indicano che una grande percentuale di individui sperimenta traiettorie di lutto caratterizzate da una rapida adattabilità e ritorno alla funzionalità quotidiana, contrariamente all’idea che il lutto debba necessariamente portare a un disadattamento prolungato.
Queste e altre ricerche sottolineano l’importanza di un approccio personalizzato nell’aiutare le persone a navigare il loro percorso unico attraverso il lutto, riconoscendo la vasta gamma di reazioni emotive possibili e fornendo supporto adeguato per affrontare queste sfide.
Come cambia la vita dopo la morte di un padre o di una madre
La perdita di un genitore è un evento che incide profondamente sulla nostra vita, portando con sé una serie di effetti complessi e variabili come
- vulnerabilità emotiva: la scomparsa di un genitore spesso ci lascia con un profondo senso di insicurezza, privandoci di una fonte di supporto emotivo e di senso di protezione
- crisi di identità: il lutto può scuotere le fondamenta della nostra identità, obbligandoci a riconsiderare e a ricostruire chi siamo senza quella figura guida
- cambiamento delle dinamiche familiari: la morte di un genitore può modificare l’equilibrio familiare, portando a nuovi ruoli come prendersi cura del genitore rimasto, il che può aumentare lo stress e la sensazione di solitudine o comunque costringere a rivedere la propria posizione nella rete familiare
- effetti sui rapporti familiari: una morte in famiglia può sia avvicinare i membri della famiglia, che troveranno supporto reciproco nel dolore, sia creare tensioni, riaccendere rivalità tra fratelli o esacerbare conflitti preesistenti
- impatto sulle relazioni di coppia: la perdita dei genitori di uno dei partner può avere un effetto destabilizzante sulla relazione di coppia, specialmente se non si riesce a condividere l’esperienza della perdita e le conseguenze emotive con il coniuge. Questo può portare a situazioni in cui uno dei partner si sente isolato nel suo lutto (ad esempio una persona che piange di nascosto perché il coniuge aveva un rapporto difficile con il genitore defunto e non sente di avere un interlocutore per la propria sofferenza o, al contrario, il partner di chi ha subito la perdita può sentirsi tagliato fuori dalla relazione con chi sta soffrendo)
- rapporto con il genitore superstite: la morte di un genitore cambia anche il nostro rapporto con quello che rimane. Se prima li consideravamo come un’entità unica – la coppia – ora dobbiamo rivedere il nostro rapporto con il genitore superstite come un individuo a sé stante. Questo può rivelare nuove dinamiche e sfide nella relazione
- presenza di nuove relazioni del genitore vedovo: se il genitore superstite intraprende nuove relazioni, ciò può essere fonte di tensione e risentimento per i figli, anche adulti, che possono trovare difficile accettare questi nuovi legami che sembrano allontanare ulteriormente la figura del genitore defunto
Questi aspetti evidenziano come la perdita di un genitore non sia solo un momento di profondo dolore personale ma anche un punto di svolta che può alterare significativamente le dinamiche esistenti e le percezioni individuali all’interno della famiglia.
Come si supera la morte di un genitore
Superare la morte di un genitore è uno dei compiti emotivi più difficili che molti di noi affronteranno nella vita. Anche se il termine “superare” può lasciar intendere la possibilità di lasciarsi completamente alle spalle il dolore, nella realtà, si tratta più di trovare modi per maneggiare e imparare a tollerare le emozioni legate alla perdita e vivere con il ricordo del genitore.
Ecco alcuni elementi che possono aiutare in questo doloroso processo:
- riconoscere e accettare il dolore: accettare che il dolore fa parte del processo di lutto è fondamentale; è normale provare una vasta gamma di emozioni, dall’incredulità e rabbia, al senso di colpa e tristezza profonda. Lasciarsi attraversare da queste emozioni senza giudizio è un passo importante verso l’elaborazione della perdita:
- parlare del proprio dolore: condividere i propri sentimenti con amici fidati, familiari o un gruppo di sostegno può fornire un grande conforto. Parlare apertamente della perdita aiuta a non sentirsi soli nel proprio dolore e può offrire nuove prospettive sulla propria esperienza;
- ricordare e rendere omaggio al genitore: creare un modo per onorare la memoria del genitore può essere molto terapeutico. Questo può includere attività come creare un album di foto, partecipare a eventi o rituali che erano importanti per loro, o anche continuare un progetto o hobby che amavano
- trovare supporto professionale: a volte, il dolore può sembrare troppo pesante da portare da soli, specialmente se si manifestano sintomi di lutto complicato (ovvero nei casi, come in quelli sopracitati, in cui la perdita e le emozioni correlate non riescono ad essere col tempo metabolizzate ma si resta cristallizzati in uno stato di anestesia emotiva o di discontrollo). In questi casi, può essere utile cercare il supporto di un terapeuta;
- prendersi cura di sé stessi: il lutto può essere fisicamente ed emotivamente sfiancante. Oltre a mantenere una buona salute fisica (attraverso dieta equilibrata, sonno adeguato e un buon esercizio fisico) è fondamentale ascoltare e dare valore ai propri sentimenti durante questo periodo e consentire a se stessi di sperimentare la tristezza, la nostalgia o anche la rabbia, senza giudizio
- dare tempo al tempo: è importante riconoscere che il lutto è un processo che richiede tempo. Non ci sono scadenze e il percorso di ognuno è unico. Con il passare del tempo, l’intensità del dolore diminuirà, permettendo di ritrovare la gioia e l’interesse per la vita, pur continuando a ricordare e amare il genitore scomparso.
Il processo di lutto è personale e variabile, e trovare il proprio modo di affrontare la perdita di un genitore è un percorso che richiede compassione e pazienza verso se stessi e gli altri.
Impatto della tipologia di perdita e tempi del lutto
Studi psicologici hanno permesso di osservare che il lutto per la morte improvvisa di un genitore può essere particolarmente traumatico. In casi opposti, ovvero nelle situazioni di perdita largamente prevedibile e anticipabile, come quello che segue una lunga malattia, ci può essere l’opportunità per prepararsi emotivamente alla perdita. Tuttavia, non esiste una tempistica uguale per tutti nell’elaborazione del lutto.
Anche l’età e il momento di vita in cui si affronta la perdita di un genitore possono influenzare la reazione. Ad esempio, perdere un genitore entro i 40 anni, nel pieno dello sviluppo personale, professionale o della crescita dei figli, può rappresentare un duro colpo per l’equilibrio emotivo e familiare.
Se la perdita dei genitori invece avviene a 50 o più anni, quando molte persone sono immerse in molteplici responsabilità di carriera, famiglia o la cura di altri parenti anziani, è possibile che subentrino pensieri rispetto alla propria mortalità e quella dei propri cari, portando a una riflessione sul significato della vita e sulle priorità personali.
Nonostante la resilienza possa caratterizzare molte esperienze di lutto a tutte le età, esiste anche la condizione del lutto complicato, descritta come una condizione associata a una sofferenza prolungata e a una difficoltà persistente nel riprendere le attività quotidiane.
E’ necessario concedersi il tempo per accogliere tutte le emozioni e elaborare le diverse fasi del lutto; chiedere aiuto è fondamentale per evitare ulteriori complicazioni psicologiche.
Supportare una persona che ha perso il genitore
Come abbiamo detto, è importante accettare la soggettività del lutto, riconoscendo che ogni persona ha il proprio percorso e i propri tempi, che devono essere rispettati. Sostenere una persona in lutto significa offrire spazi per esprimere il dolore nel modo più autentico e personale possibile, senza imporre un “corretto” modo di elaborare la perdita e facilitando un processo di guarigione che accoglie tutte le emozioni senza fretta o giudizio. In questa difficile posizione, l’elemento spesso più complesso è condividere con chi soffre il vissuto di impotenza rispetto alla perdita, ricordando come l’aiuto non debba essere finalizzato, almeno nel breve termine, alla “soluzione” della sofferenza, bensì alla possibilità di sperimentarla in un contesto accogliente e protetto, affinché possa essere più agevolmente metabolizzata.
In conclusione, elaborare la perdita di un genitore è un percorso profondamente personale, che richiede tempo e in alcuni casi il supporto di professionisti. Ogni persona ha bisogno di trovare il proprio modo di gestire il lutto, riconoscendo che non si tratta di superare la perdita, ma di imparare a vivere con essa. La resilienza infatti non viene dalla negazione del dolore, ma dalla capacità di affrontare la vita con rinnovata consapevolezza e accettazione delle proprie emozioni.
(4 Giugno 2024)