Il trasloco è un’attività che può rivelarsi molto stressante. Oltre alla parte logistica, di per sé complicata, chi trasloca deve affrontare cambiamenti significativi di routine. Questo per molti può risultare difficoltoso e provocare ansia. Ecco allora 8 punti per gestire l’ansia da trasloco
Il trasloco è uno degli eventi più stressanti che si affrontano nel corso della vita. Esistono molte ricerche a riguardo. Alcune hanno indicato che lo stress associato a traslochi multipli possa influenzare negativamente lo stato di salute, esponendo a maggiori rischi di problemi cardiovascolari, obesità e uso di sostanze.
L’ansia che un trasloco provoca è principalmente legata allo stravolgimento delle solite routine e alla parallela quota di incertezza rispetto al futuro. Durante un trasloco non è più possibile, almeno per un po’, affidarsi alle attività e agli schemi quotidiani predefiniti, che di solito ci danno sicurezza e permettono di recuperare dagli stress della giornata. A questo si aggiungono le preoccupazioni per il futuro: “Il trasloco andrà bene? Mi abituerò presto? Sarò felice?”. Come si fa a gestire questo cambiamento con serenità?
Come gestire l’ansia da trasloco
L’ansia da trasloco può raggiungere picchi intensi, fino a scatenare veri e propri attacchi di panico. In alcune persone, poi, il forte stress provocato da un trasloco può far emergere condizioni psicopatologiche latenti, come tratti di personalità ossessivi e ansiosi, o portare al burnout. Possono così presentarsi sintomi depressivi, apatia, esaurimento emotivo, o una cronicizzazione dell’ansia e del livello di allerta. Diventa importante allora gestire lo stress e contenerlo a livelli tollerabili.
Ecco alcuni suggerimenti:
- Respirate – Focalizzatevi sul respiro e regolatelo, inspirando ed espirando lentamente e in modo regolare. Prendere contatto con il proprio corpo è il primo passo per mantenere la tranquillità;
- Pianificate – Organizzate gli scatoloni in base alle priorità. Le cose di cui avete bisogno in modo più urgente o di utilizzo quotidiano andrebbero riposte in scatole più facili da raggiungere. Ogni pacco va poi contrassegnato in modo chiaro: cosa c’è dentro? Scrivetelo e rendetelo visibile;
- Accettate le emozioni – È normale sentirsi in ansia e sovrastati dagli eventi. Accettate le emozioni che state vivendo. Concedetevi anche di essere emotivi, di piangere, se volete. È giusto così, è una fase di stress fisiologico, che durerà per un po’ e dopo passerà;
- Guardate oltre – Le cose che mettono ansia, una volta fatte, danno tranquillità e autostima. Non procrastinate. Organizzate le cose da fare in base a importanza e necessità e seguite il programma. Pensate a quando sarà tutto sistemato e potrete cominciare a riprendere la vostra normalità;
- Sfruttate l’occasione per eliminare il superfluo – Il trasloco è l’occasione che aspettavate per liberarvi di tutte quelle cose inutili che non usate più. Il vecchio maglione che si è ristretto in lavatrice, quel ferro da stiro che ha smesso di funzionare… selezionate solo le cose che vi servono davvero;
- Chiedete supporto ad amici e parenti – Traslocare è una sfida organizzativa che rischia di scoraggiarvi prima ancora di cominciare. Fare tutto da soli può essere complicato. Non c’è nessuno che può darvi una mano?
- Concedetevi qualcosa – Un capriccio, uno sgarro alla dieta, una pausa. Di fronte a situazioni molto stressanti come il trasloco, in cui l’umore peggiora, può essere una buona mossa cedere a qualche vizio o concedervi cose che vi piacciono ma che di solito limitate, per vari motivi (come i dolci o le patatine, per esempio);
- Supporto psicologico – Il trasloco è un momento di transizione che può mettervi alla prova. Non c’è niente di male nel cercare un supporto psicologico, per affrontare al meglio questa fase, ridimensionare l’ansia e sentirsi meno soli.
Il trasloco come inizio e come fine
Ogni trasloco segna un nuovo inizio ma anche una fine. In un certo senso, si tratta di elaborare un lutto. La casa è il luogo sicuro, in cui costruiamo costantemente la nostra vita. L’abitazione definisce la propria identità e fornisce sicurezze e punti di riferimento. Uno studio del 2016 ha indicato che il fattore in grado di ridurre il benessere in seguito a un trasloco è proprio quello legato alla perdita di identità. La nostra mente è abituata a funzionare per schemi, pattern prevedibili e abitudini. Quando questi saltano o l’ambiente viene modificato, il corpo emette un segnale di allarme. È una reazione normale e adattiva, che ci aiuta a prepararci a possibili pericoli. L’ansia da trasloco ha quindi a che fare soprattutto con l’anticipazione: nell’incertezza il pensiero “si prepara al peggio”, prefigurando risultati catastrofici e rinforzando la paura. Dover pensare agli aspetti pratici e alle mille cose da fare, da mettere in ordine, da sistemare, è già di per sé molto faticoso. Se tutto questo viene vissuto con più preoccupazione che entusiasmo, il trasloco diventa una sfida ancora più ardua. Provate a seguire i sette punti indicati e, se l’ansia non si abbassa subito non disperate, con un po’ di tempo dovreste ricominciare a trovare un nuovo equilibrio.
(17 Settembre 2019)