Diventare grandi e sperimentare le prime cotte e i primi innamoramenti significa anche chiedersi come conquistare un ragazzo.
Ci si interroga sul modo migliore per mettersi in mostra o per dare una buona impressione, si va alla ricerca dell’ingrediente segreto per risultare attraenti, si tenta di conformarsi ai modelli provenienti dai media e dal web. Ma così facendo si rincorre un ideale che non esiste e si perdono di vista gli aspetti che realmente regolano l’attrazione e le relazioni sentimentali.
Da dove partire allora? Per rispondere alla domanda “come conquistare un ragazzo” bisogna guardare alla questione con le lenti della psicologia, andando a fondo dei meccanismi e delle interazioni tipiche dell’adolescenza.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Alessia Bajoni, psicoterapeuta e coordinatrice del Servizio adolescenti del Santagostino.
Le dinamiche dell’attrazione in adolescenza
Comprendere le dinamiche dell’attrazione tra due adolescenti vuol dire fare un viaggio alle basi della costruzione dell’identità personale e di genere, che trova origine proprio in questa fase evolutiva.
Vuol dire anche integrare le diverse componenti – affettive, sessuali e relazionali – che entrano in gioco nelle prime relazioni sentimentali stabilite da un ragazzo e una ragazza. Integrazione che va oltre la richiesta che viene dai social, dai media e dai ragazzi stessi di ridurre l’attrazione a un’equazione e strategia ripetitiva da mettere in atto senza tener conto di sé e dell’altro.
L’adolescenza mette di fronte a una serie di trasformazioni relazionali, emotive, psicologiche, sessuali e cerebrali che sono funzionali al salto dall’infanzia all’età adulta, alla progressiva separazione dalle figure genitoriali e alla definizione della propria identità.
Il corpo infantile si modifica e, sotto l’influenza della stimolazione ormonale, acquisisce i caratteri sessuali primari (organi genitali maturi) e secondari (distribuzione delle masse muscolari e della forza, dell’adipe, dei peli, variazione della voce, sviluppo dei seni), con il conseguente accesso alla pubertà sia per i maschi che per le femmine. La stimolazione ormonale indotta dall’attivazione delle gonadi porta a un aumento rilevante di produzione di ormoni sessuali: testosterone nei maschi, estrogeni e progesterone nelle femmine.
L’attrazione come presa di coscienza del nuovo sé
Le trasformazioni corporee negli adolescenti portano nella mente la percezione e il contatto con ciò che non si controlla, con la parte nuova ed estranea di sé, con fantasie e pulsioni sessuali prima non conosciute.
Il corpo e i nuovi stimoli e desideri sessuali diventano la porta di accesso al diventare grandi e adulti. Richiedono però un processo di elaborazione delle nuove emozioni provate e di integrazione nelle relazioni affettive e nella propria storia personale (“sono sempre io quello/a che vedo nello specchio?”).
Così i primi innamoramenti e le prime attrazioni sono la palestra in cui gli adolescenti si sperimentano nella presa di consapevolezza del proprio corpo, nella regolazione della vicinanza e distanza dall’altro e nell’espressione del Sé e delle proprie emozioni.
Cosa accade quando una ragazza prova un’attrazione verso un ragazzo?
Spesso l’interesse verso un altro attiva emozioni, fantasie, idealizzazioni ma anche paure che possono in alcuni casi bloccare ogni forma di movimento verso l’altro.
Molte pazienti del servizio specialistico di psicologia e psicoterapia per adolescenti del Santagostino riportano nei racconti delle prime attrazioni il timore di non piacere, di non ricevere conferme da parte dell’altro per come si è, per il proprio corpo e carattere. Altre riferiscono di aver paura di non riuscire a soddisfare le aspettative dell’altro o di essere rifiutate perché diverse dall’immagine di ragazza che social network e influencer trasmettono come ideale.
Poter contenere queste paure dando fiducia al Sé e al proprio modo di essere è il lavoro fondamentale delle adolescenti nei primi avvicinamenti all’altro maschile. Solo così, infatti, possono evitare di rimanere incastrate in un blocco di pensieri e desideri oppure nel rischio di dover imitare chi non si è (la compagna più guardata in classe, la modella di qualche rivista, l’influencer dei social…) e dunque di non sentirsi a proprio agio con sé stesse.
Cosa fare per attrarre un ragazzo?
Come conquistare un ragazzo? Come vestirsi per farsi notare da un ragazzo? In che modo sedurre un uomo? Spesso queste domande mi vengono poste da pazienti adolescenti, interessate a capire come comportarsi per piacere al ragazzo di cui sono invaghite. Come se ci fosse una ricetta standard da attuare o dei passi da mettere in atto o un outfit da indossare. Non è così.
Alla base dell’attrazione tra ragazzo e ragazza vi è un processo di costruzione di vicinanza e intimità, condizione necessaria per poi provare sentimenti di innamoramento, di interesse verso l’altro e passione.
Spesso le ragazze pensano che sia solo l’esibizione del proprio corpo e delle proprie forme a essere una sorta di magnete che attrae a sé, mentre sottovalutano altre componenti dell’attrazione, quali:
- la condivisione di pensieri e interessi
- la conoscenza dell’altro come persona
- la comunicazione delle emozioni provate in presenza dell’altro e quando si pensa all’altro.
Condivisione, scoperta dell’altro, comunicazione verbale e fisica
La vicinanza con l’altro è un processo di comunicazione che implica – cosa non da poco per gli adolescenti e in generale per i giovani – la consapevolezza di chi si è e la consapevolezza dell’altro come diverso da sé.
Comunicare all’altro i propri interessi, i propri pensieri rispetto alla propria vita passata o presente, condividere delle emozioni, anche se difficili e fonti di imbarazzo, sono dei mattoni fondamentali per sentirsi vicino all’altro senza confondersi con l’altro, per sentire di essere nella sua mente anche quando non si è insieme.
L’errore più comune nella GenZ è quello di cercare nell’altro sé stessi piuttosto che cercare nell’altro un Altro. Ciò significa cercare una conferma del proprio valore nel ragazzo che si vuole attrarre anziché vivere l’attrazione come un incontro con un altro da conoscere, da cui non dipende la propria adeguatezza e l’essere validi (modello di amore narcisistico).
È determinante nel processo di costruzione della vicinanza con l’altro sia la comunicazione verbale che quella non verbale. L’avvicinarsi all’altro anche fisicamente ed esprimere affetto con gesti, utilizzando le mani e lo sguardo, sono aspetti importanti che spesso le ragazze dimenticano in quanto troppo espliciti. È come se si giocasse a chi si nasconde meglio o a chi svela prima l’altro e si abbia il timore di esporsi per prime.
Provare attrazione, interesse o un sentimento non è un motivo per vergognarsi o nascondersi. L’investimento affettivo, sessuale e sentimentale verso una persona è sempre un segnale di crescita, apertura e costruzione di una relazione significativa.
Che cosa attrae un ragazzo?
Non è facile rispondere a questa domanda poiché ogni ragazzo è unico e diverso dagli altri e ciò che lo attrae dipende dalla sua persona, dalla sua storia, dalle sue passioni e dai modelli, anche familiari.
Alcuni ragazzi possono essere più attratti da ragazze con caratteristiche e stili relazionali “familiari” (per esempio uno stile di comunicazione emotiva, evitante…), che ricordano loro le figure di attaccamento principali (genitori, nonni). Altri, specie se hanno avuto esperienze di tensione e conflittualità elevata in famiglia, possono ricercare in una ragazza un interlocutore che si differenzi dal contesto di origine e che possa tranquillizzarli.
Per alcuni ragazzi è fondamentale trovare sintonia e complicità rispetto a interessi, valori e attività. In questo caso, condividere uno sport, la passione per la musica o le uscite con gli amici diventa un collante nell’iniziare e mantenere una relazione sentimentale con una ragazza che viene percepita come una sorta di completamento di ciò che si è.
Per altri ragazzi ancora, l’attrazione è in prima battuta una sensazione di contatto con una forte pulsione sessuale associata a un apprezzamento dell’apparenza fisica e solo in un secondo momento contempla la costruzione di un’intimità intesa come condivisione di aspetti di sé come emozioni, pensieri, esperienze. Sono elementi, questi, che vengono inizialmente vissuti come qualcosa da nascondere, poiché capaci di rovinare il rapporto.
Non bisogna dimenticare mai che l’attrazione è l’incontro tra due persone e implica dunque reciprocità, costruzione di una vicinanza e intimità con l’altro. Non è attrazione se la ragazza:
- sente di dover rincorrere l’altro o di adeguarsi a ciò che lui si aspetta o vuole
- sente di dover mettere da parte sé stessa, i propri valori, la propria persona per compiacere l’altro
Insomma, è difficile che si sviluppi un’attrazione autentica laddove non ci sia rispetto e apprezzamento reciproco.
Come superare le proprie insicurezze e valorizzarsi?
È implicito in quanto detto finora che per conquistare un ragazzo il primo passo necessario è investire su di sé, ovvero accettarsi, valorizzarsi e essere consapevoli di chi si è.
Accettazione di sé
Molte ragazze fanno fatica a sviluppare una buona immagine di sé, sia del proprio aspetto fisico sia della propria personalità, poiché tendono a non accettarsi per quello che sono, ma a cercare dentro di sé modelli esterni idealizzati. Con il rischio concreto di sviluppare un pensiero ipercritico e severo nei propri confronti.
È essenziale accettare i propri limiti e, al tempo stesso, vedere le proprie capacità, il proprio stile di pensiero, il proprio modo di gestire le emozioni e di relazionarsi con gli altri, per poter analizzarsi con uno sguardo più comprensivo e valorizzante.
Valorizzazione di sé
Conseguenza di una scarsa accettazione di sé è la difficoltà nel valorizzare davvero sé stesse. Molte ragazze inseguono dei modelli, si vorrebbero come non sono. Questo le porta a non cercare dentro di sé il proprio stile di espressione (attraverso i vestiti, il make up, il linguaggio, il modo di prendersi cura del proprio corpo o di relazionarsi con gli altri), ma a sforzarsi di essere qualcun altro, amplificando un senso di disagio e vergogna che provano con gli altri e con sé stesse.
Valorizzarsi implica dunque dare importanza alla propria persona, fiducia alle proprie capacità e alla possibilità che possano incontrare l’interesse dell’altro.
Consapevolezza di sé
Costruire una conoscenza di sé, che passa dall’osservazione e dalla riflessione sulle proprie modalità di pensare, gestire le emozioni e i sentimenti e di comportarsi, è uno strumento cruciale per accettarsi e valorizzarsi. Costruire una consapevolezza di sé è un lavoro quotidiano, che continua per tutta la vita e che può essere favorito da un percorso di psicoterapia.
Quando chiedere aiuto alla psicoterapia
Nel caso in cui compiere in autonomia questi tre passaggi diventi difficile e la costruzione di un rapporto attrattivo con l’altro risulti bloccata, è utile chiedere aiuto a un professionista psicoterapeuta che possa aiutare a cambiare la prospettiva da cui ci si guarda.
(8 Luglio 2024)