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Cos’è il decluttering emotivo e perché ci fa stare bene

Il benessere emotivo e mentale risente molto della sistemazione degli spazi fisici in cui si vive. Ecco perché il decluttering emotivo è così importante

Cos’è il decluttering emotivo e perché ci fa stare bene

Il decluttering emotivo è molto più di una semplice pratica di riordino o pulizia di un ambiente. Rappresenta un processo profondo e liberatorio che coinvolge la mente.

Questa pratica si concentra infatti sulla relazione tra oggetto ed emozione e mira alla liberazione dai pensieri negativi, dalle sensazioni nocive e dalle connessioni che tengono ancorati al passato. Scopriamone di più.

Decluttering emotivo: che cos’è?

Quando ci si riferisce al termine “decluttering“, lo si associa comunemente alla sistemazione di uno spazio fisico per renderlo ordinato e privo di oggetti inutili. Ma nella pratica del decluttering emotivo, l’attenzione si sposta verso lo spazio interiore e le emozioni che lo abitano. Considerare un oggetto non significa allora considerarlo nella sua fisicità ma valutarlo in relazione all’emozione che provoca. 

Questo approccio consente di comprendere come gli oggetti, i ricordi e le emozioni siano strettamente intrecciati tra loro e si influenzino reciprocamente plasmando l’esperienza di vita di ciascuno.

Si può immaginare la propria mente come una casa con tante stanze piene di ricordi, pensieri e oggetti emozionali. Alcune stanze possono essere illuminate da una luce positiva, mentre altre possono essere avvolte dall’ombra dei pensieri negativi. Ecco allora che il processo di decluttering emotivo consente di esaminare ogni stanza con attenzione e di decidere cosa conservare e cosa eliminare per riportare equilibrio e serenità nella propria casa interiore.

Perché ci fa stare così bene buttare via le cose?

Il decluttering emotivo può essere considerato un percorso di consapevolezza e crescita personale che aiuta a riconoscere i pensieri e le emozioni limitanti, ad affrontarli e a lasciar andare ciò che non serve più. Eliminare gli “oggetti emotivi” inutili è importante perché permette di fare spazio a nuove opportunità.

Questo processo di purificazione emotiva può essere un’esperienza intensa e liberatoria che mette di fronte a emozioni celate, ricordi dolorosi e paure nascoste. Tuttavia, è proprio in questo processo che risiede la forza per superare i propri limiti, lasciare andare il passato e proiettarsi nel presente e nel futuro.

Il decluttering emotivo insegna a fare una scelta consapevole: la scelta di abbandonare ciò che si percepisce come un peso e di conservare solo ciò che è benefico per sé stessi.

Come iniziare a fare decluttering?

Affrontare il decluttering emotivo richiede un po’ di impegno e determinazione, ma è un percorso che vale la pena intraprendere per migliorare il proprio benessere emotivo e mentale. Da dove partire? Ecco alcuni passi per iniziare a fare decluttering emotivo.

Scegliere un’area di partenza

Un modo efficace per iniziare è scegliere un’area specifica su cui concentrarsi. Si può cominciare dallo spazio fisico circostante, come una stanza della propria casa, un armadio o un cassetto di cui si vuole modificare la sistemazione. Altrimenti, ci si può concentrare sulle emozioni connesse agli spazi, identificando le aree in cui si desidera fare maggiore ordine e liberarsi da negatività.

Mettere in pratica la regola del “meno è meglio”

Una filosofia chiave del decluttering emotivo è abbracciare il concetto del “meno è meglio”. Non è necessario accumulare una moltitudine di oggetti o pensieri per sentirsi soddisfatti. Al contrario, liberarsi del superfluo può portare a una maggiore leggerezza mentale e un senso di libertà. L’obiettivo è conservare solo ciò che ha un valore emotivo o pratico significativo.

Esaminare gli oggetti e indagare le emozioni che trasmettono

Il decluttering emotivo implica l’analisi degli oggetti, spesso legati a esperienze del passato, e del modo in cui influenzano le emozioni e i comportamenti attuali. È fondamentale chiedersi se hanno un valore positivo, un ruolo importante nel presente, riflettere sulla possibilità di separarsene e sondare la propria reazione per capire cosa veramente valga la pena conservare.

Immaginare gli spazi sulla base dei propri desideri

Per fare decluttering emotivo occorre proiettarsi nel futuro e immaginare lo spazio che si abita in modo funzionale a ciò che si desidera essere o diventare. Visualizzare quindi gli ambienti attuali pensando a cosa possano accogliere: oggetti nuovi, e con essi nuove emozioni e opportunità.

Come fare decluttering velocemente?

Fare decluttering emotivo significa avviare un percorso che può richiedere del tempo, ma con qualche accorgimento è possibile renderlo più rapido:

  • identificare  le aree in cui si vogliono vedere i cambiamenti più rapidi e focalizzarsi su di esse. Una buona idea è iniziare con i pensieri o le emozioni che causano maggiore stress o difficoltà. Concentrarsi su una cosa alla volta può aiutare a rendere più efficiente il processo e a ottenere risultati più veloci
  • stabilire un periodo di tempo e degli orari da dedicare al decluttering. Durante questi momenti, lo scopo deve essere svolgere ciò che ci si è prefissati senza distrazioni. Questo approccio servirà a mantenere la concentrazione e a evitare di sentirsi sopraffatti da un compito troppo grande
  • affrontare le emozioni in modo tempestivo: quando si affrontano emozioni o pensieri negativi, è bene non procrastinare nel cercare di liberarsene. Affrontarli direttamente e cercare di capire perché si manifestano servirà a riconoscere e a lasciar andare ciò che è nocivo, raggiungendo così più velocemente il proprio obiettivo di decluttering emotivo
  • coinvolgere qualcuno: se si ha difficoltà a fare decluttering emotivo da soli, può essere utile coinvolgere un familiare o un amico o rivolgersi a un professionista come uno psicologo. Avere accanto una figura di supporto può motivare a mantenere l’obiettivo di decluttering