Psichiatria

Il freezing in psicologia

Di fronte a una minaccia o a un pericolo imminente, la paura a volte può spingerci a immobilizzarci, impedendoci qualsiasi reazione. È in questi casi che sperimentiamo il freezing.

Il freezing in psicologia

Il freezing è un fenomeno di immobilizzazione come risposta a una situazione di pericolo.

Immaginiamo di trovarci di fronte a un pericolo imminente: una minaccia o un evento che mettono a repentaglio la nostra sicurezza e la nostra vita. In quel momento, il nostro cervello innesca una serie di reazioni istintive, tra cui la cosiddetta risposta fight or flight, cioè combattere o fuggire. Esiste tuttavia una terza risposta: quella di cadere in uno stato di “congelamento” momentaneo, che inibisce ogni pensiero o movimento.

In questo articolo approfondiremo che cos’è il freezing e quando si manifesta, i suoi aspetti fondamentali e come riconoscerlo.

Cos’è il freezing in psicologia?

Il freezing è una risposta alla paura che può essere descritta come un blocco emotivo e fisico – totale o parziale – che sopraggiunge in situazioni di pericolo o stress elevato. Questo stato può variare notevolmente in durata, da brevi momenti di paralisi fino a possibili immobilizzazioni di trenta minuti.

A livello psicologico-emotivo, il freezing equivale a una reazione di dissociazione che provoca nel soggetto che ne è colpito un distacco rispetto all’ambiente circostante. Dal punto di vista fisico, invece, il fenomeno comporta, come già detto, una immobilità forzata che impedisce l’azione (combattere o fuggire).

Perché si ha paura?

La paura è un’emozione primaria che ci accompagna fin dai primi mesi di vita, il che ci fa capire quanto, al pari di altri sentimenti fondamentali, sia intrinseca alla nostra natura. La paura ha un ruolo centrale nella nostra sopravvivenza, poiché serve come meccanismo di allarme. Quando il nostro cervello rileva una minaccia, infatti, scatta l’attivazione delle risorse individuali per prepararci al meglio ad affrontarla.

Molte delle paure che come esseri umani sperimentiamo hanno origine nei meccanismi innati, che rappresentano un tentativo di produrre risposte adattive di allerta e protezione quando si percepisce un pericolo. Questi meccanismi innati si fondono con le paure apprese attraverso le esperienze dirette, l’osservazione degli altri o le narrazioni culturali. In altre parole, ciò che impariamo e viviamo contribuisce a plasmare le nostre paure e come le gestiamo.

Quando la paura ti paralizza?

La paura, come abbiamo visto, è una risposta naturale e adattiva a una minaccia o a una situazione pericolosa. Tuttavia, quando la paura diventa eccessiva e arriva a sopraffare il soggetto che la prova, può paralizzarlo, impedendogli di agire in modo appropriato per affrontare il pericolo.

Per questo il freezing può avere effetti controproducenti in situazioni di emergenza, fino al punto da essere potenzialmente fatale. È quanto può accadere, per esempio, in caso di disastri aerei. Sorprendentemente, alcuni studi rivelano infatti che molti decessi in queste circostanze non si verificano a causa dell’impatto, ma a causa dei comportamenti controproducenti dei passeggeri. Molte persone esitano o ritardano l’evacuazione, a causa di un blocco mentale che impedisce loro di reagire tempestivamente.

Il meccanismo del freezing può essere spiegato anche attraverso il concetto di “memoria di lavoro”. La memoria di lavoro è la parte della nostra mente che elabora le informazioni in tempo reale. In situazioni di emergenza, queste informazioni devono essere elaborate rapidamente, ma la memoria di lavoro ha i suoi limiti: può contenere solo un certo numero di informazioni alla volta e può processarle solo a una certa velocità massima. Questi limiti possono ritardare la capacità di una persona di prendere decisioni rapide e adeguate in situazioni di pericolo.

In quali situazioni siamo più inclini a sviluppare una paura paralizzante? Per esempio in risposta a un pericolo improvviso o a un assalto oppure in seguito a un evento traumatico.

Come si manifesta il freezing?

Lo stato di immobilizzazione indotto dal freezing si manifesta attraverso diversi sintomi fisici e mentali. Riconoscere questi segni è cruciale per capire quando qualcuno o noi stessi stiamo sperimentando questa reazione e per poterla affrontare in modo efficace.

Tra i sintomi più comuni con cui compare il freezing vi sono:

  • alterazioni della respirazione: le persone che sperimentano il freezing tendono a respirare in modo più superficiale o persino a trattenere il respiro
  • rallentamento del battito cardiaco, a differenza di quanto accade nella risposta “combatti o fuggi”, in cui il cuore batte più velocemente per preparare il corpo all’azione
  • visione periferica aumentata: l’istinto in situazioni pericolose entra in gioco e si traduce in un aumento della visione periferica tramite una dilatazione delle pupille, che permette di monitorare più attentamente l’ambiente circostante
  • udito accentuato: come risposta alla minaccia, l’udito si fa più sensibile e reattivo e si prepara a supportare gli altri sensi
  • raffreddamento delle estremità: la circolazione sanguigna può rallentare, causando il raffreddamento di mani e piedi

Come affrontare il freezing?

Prevenire o ridurre le reazioni di freezing può essere decisivo per la propria sicurezza e quella degli altri. Come fare per evitare la paralisi in situazioni di pericolo o emergenza?

  • tecniche di respirazione: la respirazione profonda e controllata può aiutare a ridurre il freezing contenendo le emozioni di ansia e paura e favorendo la ripresa del controllo
  • tecniche di rilassamento muscolare: concentrarsi sulla limitazione della tensione muscolare è un altro aspetto che può contribuire a spezzare l’irrigidimento indotto dal freezing
  • meditazione e mindfulness: la pratica della meditazione e della mindfulness possono aiutare a sviluppare la consapevolezza e la capacità di gestire meglio la paura in situazioni future. Imparare a rimanere nel momento presente, conservando le capacità di reazione, anziché lasciarsi sopraffare dalla paura può essere estremamente utile
  • supporto professionale: chiedere aiuto a un professionista è sempre una risposta efficace quando, in situazioni di emergenza, si è portati a bloccarsi e a non reagire. La presenza di una figura di supporto psicologico può contribuire a sviluppare le capacità necessarie per superare il freezing
  • formazione: per prepararsi in anticipo alla gestione di situazioni di pericolo per sé o per gli altri può essere utile, per esempio, partecipare a corsi di pronto soccorso o addestramenti sulla gestione delle situazioni di emergenza, che possono fornire le competenze e la fiducia necessarie per reagire in modo appropriato al momento del bisogno.