Il disturbo della comunicazione sociale è una condizione che colpisce la capacità di un individuo di usare la comunicazione verbale e non verbale in contesti sociali.
Questo disturbo può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana, rendendo difficile interagire efficacemente con gli altri e costruire relazioni. Con l’aiuto del Dott. Michele Marotta, Psicoterapeuta e Neuropsicologo di Santagostino Psiche, esploriamo nel dettaglio le caratteristiche del disturbo della comunicazione sociale e le strategie per affrontarlo.
Che cos’è il disturbo della comunicazione sociale?
Il disturbo della comunicazione sociale è un disturbo del neurosviluppo che si manifesta con difficoltà nell’uso appropriato del linguaggio in contesti sociali. Gli individui che ne soffrono possono avere problemi nell’adattare il loro linguaggio a diverse situazioni sociali, capire le regole implicite della conversazione, e utilizzare segnali non verbali come il contatto visivo e i gesti.
Il disturbo della comunicazione sociale viene diagnosticato principalmente durante l’infanzia, anche se può essere riconosciuto anche negli adolescenti e negli adulti. A differenza dei disturbi specifici del linguaggio (che coinvolgono le capacità recettive e/o espressive del linguaggio a livello articolatorio, fonetico/fonologico, lessicale, morfosintattico), questo disturbo riguarda principalmente gli aspetti pragmatici del linguaggio, ovvero l’uso del linguaggio in modo funzionale e appropriato in contesti sociali.
Quali sono i relativi problemi della comunicazione?
I problemi della comunicazione legati al disturbo della comunicazione sociale possono manifestarsi in vari modi.
- Difficoltà nell’adattare il linguaggio – Gli individui che ne soffrono possono trovare difficile adattare il loro linguaggio a diverse situazioni sociali, come parlare con adulti rispetto ai coetanei o modificare il registro linguistico in base al contesto.
- Problemi di turn-taking – Il concetto di prendere e cedere il turno in una conversazione può essere problematico. Chi ne soffre potrebbe interrompere frequentemente o, al contrario, rimanere in silenzio, non sapendo quando è il momento appropriato per parlare.
- Difficoltà con le regole implicite della conversazione – Capire e seguire le regole non dette della conversazione, come il mantenimento del contatto visivo, l’uso appropriato dei gesti e il riconoscimento dei segnali sociali, può essere difficile per chi ha un disturbo della comunicazione sociale.
- Problemi di comprensione – Le difficoltà nella comprensione del significato implicito delle parole come sarcasmo, battute o metafore possono essere un ostacolo significativo.
Esistono altre tipologie di disturbo della comunicazione?
Oltre al disturbo della comunicazione sociale, esistono vari altri disturbi della comunicazione che possono influenzare la capacità di una persona di comprendere e usare il linguaggio.
- Disturbo del linguaggio – Difficoltà persistenti nell’acquisizione e nell’uso del linguaggio a causa di deficit nella comprensione o nella produzione del linguaggio.
- Disturbo della fluenza – Problemi di fluenza e ritmo del linguaggio, come la balbuzie, che interrompono il normale flusso della comunicazione verbale.
- Disturbo della fonazione – Difficoltà con la qualità della voce, l’intonazione, il volume e la risonanza, che possono rendere difficile parlare chiaramente.
- Disturbo della pragmatica del linguaggio – È in corso un dibattito sulla distinzione tra quest’ultimo, che si concentra specificamente sugli aspetti funzionali e contestuali dell’uso del linguaggio, e il disturbo della comunicazione sociale.
Questi disturbi possono sovrapporsi e spesso una persona può presentare sintomi di più di un disturbo della comunicazione.
Gli aspetti pragmatici del linguaggio
Gli aspetti pragmatici del linguaggio citati nei precedenti paragrafi si riferiscono all’uso del linguaggio in contesti sociali e comprendono una serie di abilità che permettono alle persone di comunicare efficacemente.
- Uso del linguaggio – Riguarda la capacità di utilizzare il linguaggio in modo funzionale per diversi scopi, come chiedere informazioni, salutare, fare richieste e esprimere sentimenti.
- Adattamento del linguaggio – Coinvolge la capacità di modificare il proprio linguaggio in base al contesto e all’interlocutore. Ad esempio, parlare in modo diverso con un adulto rispetto a un bambino.
- Regole della conversazione – Includono la capacità di gestire il turno nella conversazione, mantenere il contatto visivo o utilizzare espressioni e gesti appropriati.
- Interpretazione dei segnali non verbali – Riguarda la capacità di comprendere e utilizzare segnali non verbali come espressioni facciali, tono di voce e postura del corpo per comunicare e interpretare i messaggi.
Queste abilità pragmatiche sono essenziali e sono spesso compromesse nelle persone con un disturbo della comunicazione sociale.
Strategie per affrontare il disturbo della comunicazione sociale
La terapia del linguaggio è fondamentale per aiutare chi soffre di un disturbo della comunicazione sociale a sviluppare le propria abilità comunicativa. I logopedisti lavorano su specifiche abilità pragmatiche attraverso giochi di ruolo, esercizi di conversazione e attività mirate che aiutano a migliorare l’uso funzionale del linguaggio.
Anche in un contesto scolastico gli insegnanti possono adattare il loro approccio per supportare gli studenti che soffrono di questo disturbo. Queste strategie possono includere l’uso di segnali visivi, istruzioni chiare e strutturate e la creazione di un ambiente di apprendimento inclusivo che valorizzi le diverse modalità di comunicazione.
Inoltre i genitori svolgono un ruolo fondamentale nel supportare i figli con un disturbo della comunicazione sociale. Fornire un ambiente ricco di opportunità comunicative, modellare abilità sociali appropriate e collaborare con i terapeuti sono elementi chiave per un intervento virtuoso.
Infine, le tecnologie assistive possono essere utili per supportare la comunicazione. App educative e software di comunicazione possono fornire strumenti aggiuntivi per praticare le abilità linguistiche in modo interattivo e coinvolgente.
(3 Luglio 2024)