L’invidia è il sentimento che si prova quando desideriamo qualcosa che appartiene ad altri. Non si tratta solo di cose materiali, ma anche di uno status o di una particolare caratteristica che vorremmo, ma non possediamo.
Il sentimento d’invidia è la possibile conseguenza emotiva di un confronto sociale da cui si esce sconfitti: si può manifestare in diversi modi e può causare sofferenza nelle persone che la provano.
Non sempre l’invidia è un sentimento necessariamente negativo. Lo diventa nel momento in cui innesca comportamenti disfunzionali o autolesivi che rischiano di compromettere il rapporto con gli altri e il proprio benessere mentale.
Come si manifesta l’invidia?
L’invidia può manifestarsi con altre emozioni che da essa derivano direttamente come:
- rabbia
- tristezza
- senso di vergogna o di colpa
- ansia
- rimpianto
- disperazione
- senso di impotenza
Un sentimento come l’invidia non è necessariamente negativo in senso assoluto. Anzi, può essere lo stimolo a migliorarsi e ad acquisire uno status sociale migliore.
Può, in certi casi, comportare anche emozioni positive come:
- curiosità
- apprezzamento
- gratitudine
- ammirazione
Molto dipende dai comportamenti che vengono adottati in risposta ai sentimenti determinati dall’invidia.
Diverso è, infatti, il discorso quando si assumono atteggiamenti disfunzionali quali:
- lamentele
- eccessiva autocritica
- ruminazione
Qual è la differenza tra invidia e gelosia?
Spesso il sentimento di invidia può essere confuso con quello di gelosia, ma si tratta di due concetti separati da una linea sottile e ciononostante sostanziale.
Da una parte, infatti, l’invidia è l’emozione suscitata dalla mancanza, dal desiderio di avere qualcosa che altri possiedono.
La gelosia, d’altro canto, è innescata dalla paura di perdere qualcosa che, invece, già abbiamo. Si tratta di un sentimento di angoscia generato dal timore che qualcuno possa portarci via qualcosa che è nostro.
A cosa porta l’invidia?
Come abbiamo detto, l’invidia diventa pericolosa nel momento in cui porta ad avere comportamenti e atteggiamenti disfunzionali.
La persona che possiede ciò che, invece, noi non abbiamo può diventare oggetto di risentimento, di pettegolezzo o di comportamento ostile in generale.
Un’altra conseguenza negativa dell’invidia è il rimuginare sulla felicità altrui, atteggiamento che toglie energie mentali e che fa perdere di vista le proprie ambizioni e i propri obiettivi.
Questo circolo vizioso non fa altro che generare ulteriore insoddisfazione, se non addirittura una vera e propria ossessione. Può minare l’autostima e scadere nel vittimismo, fino alla conseguenza più grave: una vera e propria forma di depressione.
Come gestire l’invidia?
Per trasformare il sentimento d’invidia in un’emozione proficua, è necessario lavorare sui comportamenti disfunzionali che essa genera, adottando atteggiamenti positivi che la indirizzino a proprio vantaggio.
In questo senso, può essere utile avviare un percorso psicoterapeutico che segua un approccio di tipo cognitivo comportamentale. Lo scopo è quello di mettere in discussione le false credenze e gli atteggiamenti disfunzionali associati all’invidia. Bisogna concentrarsi sulle distorsioni cognitive e lavorare sugli errori che esse determinano. Come, ad esempio, concentrarsi solo sui propri insuccessi e sui successi altrui, selezionando i ricordi in maniera distorta.
Le strategie cognitivo-comportamentali possono permettere di indirizzare le energie mentali verso differenti fonti di gratificazione della propria vita, che l’invidia non consente di vedere o spinge a svalutare.
Possono aiutare a ridefinire attraverso un diverso punto di vista i concetti di fallimento e successo, ritrovando soddisfazione per i propri risultati e, di conseguenza, nuova linfa motivazionale.
(20 Marzo 2023)