La mania dell’ordine è un disturbo che “costringe” il soggetto a riporre estrema attenzione affinché gli oggetti siano disposti, sempre e comunque, secondo criteri di ordine e simmetria.
La mania dell’ordine può rendere particolarmente problematica la vita di chi ne soffre, perché lo costringe a dedicare tempo e risorse cognitive a scapito della vita sociale, affettiva e lavorativa.
In cosa consiste precisamente questa mania? Come si manifesta e in che modo è possibile intervenire in sede terapeutica?
Cos’è la mania dell’ordine?
Prima di parlare della mania dell’ordine è necessaria una precisazione. Chiunque può essere “vittima” di una fissazione che sente il bisogno di mettere in atto: andare a letto alla stessa ora, lasciarsi andare pienamente al relax solo in un dato orario di un dato giorno della settimana, scegliere di volare con la stessa compagnia aerea per scacciare l’ansia pre-partenza.
Ma se questa fissazione non può essere attuata il soggetto comunque non ne soffre, e possono essere messe in atto altre strategie per ottenere lo stesso obiettivo. La vita non ne risente affatto.
Quando invece il gesto innocuo inizia a diventare un pensiero intrusivo caratterizzato da ossessione e tanto la vita psicofisica quanto la vita sociale del soggetto sono completamente obliterate per soddisfare il bisogno di avere tutto in ordine e sotto controllo, ecco che si corre il rischio di scivolare dentro un disturbo verso e proprio. Come nel caso del disturbo ossessivo compulsivo di ordine e simmetria.
DOC di ordine e simmetria
Il disturbo ossessivo compulsivo si colloca tra i disturbi di personalità, secondo il DSM-V. Chi soffre di questo disturbo patisce dunque ossessioni, ovvero impulsi, pensieri, immagini o idee che d’improvviso insorgono nella mente.
Le ossessioni si caratterizzano per intrusività, ripetitività e persistenza, permangono quindi in modo duraturo nel tempo. La compulsione è un comportamento o una azione mentale che sorge come risposta alla specifica ossessione.
Nel DOC di ordine e simmetria, il soggetto è agito dalla compulsione a riordinare gli oggetti intorno a sé secondo parametri quali la simmetria, le dimensioni, i colori.
In che modo si manifesta la mania dell’ordine?
Ci sono diversi tipi di soggetti attraverso cui la mania dell’ordine si può manifestare:
- i controllori, o checker, agiti dalla paura che una catastrofe possa essere scatenata dalle loro azioni, e cercano pertanto di vincere questa paura con rituali di controllo
- i pulitori, chiamati anche washers and cleaners, che vivono nel timore di una qualche contaminazione dovuta a germi, oppure sporco o, ancora, sostanze estranee. Si è, in questi casi, nei dintorni della misofobia
- gli ordinatori, orderer, che si distinguono per una esagerata attenzione alla cura e all’ordine, agendo con criteri tutti personali di perfezione per mantenere il proprio equilibrio interiore
- gli accumulatori, o hoarder, che hanno difficoltà a sbarazzarsi di oggetti ormai inutili e vecchi e tendono poi a collezionare oggetti in modo abnorme
- gli scrupolosi che vivono nell’ossessione delle questioni di ordine morale o religioso e vanno alla continua ricerca di conferme del proprio, e puro, ordine morale.
Non è quindi possibile stilare un elenco univoco di manifestazioni e sintomi della mania dell’ordine. Piuttosto, il soggetto mette in atto compulsioni legate allo specifico “tipo” di ordine che percepisce ossessivamente.
Spesso, quando il soggetto non è in grado di porre in atto la compulsione, può soffrire di un attacco d’ansia acuta, e comunque non è in grado di vivere il proprio tempo e le proprie giornate in serenità.
Come viene diagnosticata la mania dell’ordine?
La mania dell’ordine può essere diagnosticata da uno psichiatra, che può basare l’inquadramento del disturbo tenendo conto di alcuni parametri:
- il tempo trascorso dal soggetto nel mettere in atto la propria ossessione
- il grado di ansia correlato
- i meccanismi e i comportamenti che il soggetto ha adottato a contrasto della eventuale mania.
C’è poi un’altra variabile importante di cui il professionista deve tenere conto: l’interferenza. Con questo termine si indica l’influsso che il soggetto patisce da parte dei pensieri e delle azioni ossessive. Un influsso che può accadere su base quotidiana, che rischia di impedirgli di trascorrere una vita altrimenti normale.
Quali trattamenti sono possibili?
È possibile intervenire attraverso la psicoterapia. Nello specifico, l’indirizzo cognitivo-comportamentale può aiutare il paziente a raggiungere due importanti obiettivi:
- ridurre i pensieri di natura ossessiva
- recuperare la libertà, nei comportamenti, che risultava compromessa.
Si lavorerà pertanto sulle distorsioni cognitive, per esempio l’eccessiva importanza che viene data all’ordine, e quindi il paziente verrà posto in una condizione che potrà determinargli ansia (ad esempio una stanza in disordine, o una libreria priva alcun criterio nella disposizione dei libri) così da poter gestire le emozioni che sente.
I risultati della terapia, quando si interviene tempestivamente, possono essere significativamente validi.
C’è una relazione con la mania del controllo?
Nella mania del controllo il soggetto cerca di prevenire ciò che è imprevedibile per definizione: le situazioni, l’ambiente attorno a sé, il comportamento delle altre persone.
Questo bisogno di controllo può esprimersi insieme ad una certa rigidità e intransigenza rispetto ad un punto di vista altrui. Un punto di vista che non coincide con il proprio.
La mania dell’ordine può essere considerata una delle modalità con le quali il soggetto esprime la propria mania del controllo.
(13 Luglio 2022)