I dati lo dicono chiaramente: l’insoddisfazione sessuale è ancora troppo diffusa. Ricevere un aiuto sessuologico da un esperto è un modo per ritrovare il desiderio ma anche per rendere più solide le basi su cui si basa la coppia
In un’indagine svolta dal Centro Medico Santagostino emerge una chiara fotografia di quanto la popolazione italiana (in questo caso l’indagine è stata fatta su un campione di 285 soggetti a Milano) sia abbastanza insoddisfatta della propria vita sessuale, un dato questo che si conferma anche nella clinica e nel lavoro terapeutico che ogni giorno svolgo con le coppie e i single. Fuori si parla tanto di sesso ma sotto le lenzuola la situazione è abbastanza critica…
Questi dati non sono tanto preoccupanti per le percentuali quanto per ciò che succede nelle coppie una volta che il rapporto si è consolidato, sia esso convivenza o matrimonio. Quel che accade è che la sessualità diventa una parte della comunicazione duale che si dà per scontata perdendo la passione e la vivacità che inizialmente la caratterizza.
Anche qualora l’affetto e la comunicazione verbale costruttiva persistono, la sessualità perde colpi non solo in termini di quantità ma anche di qualità sostituendo il gioco erotico in abitudine al soddisfacimento che sempre più spesso viene vissuto come “obbligato” : così facendo si reprimono pulsioni e desideri sani alla coppia e al singolo, che vengono sempre di più nascosti dietro giustificazioni di lavoro, di impegni, di figli, di tempo e di spazi non adatti a viversi serenamente la sfera sessuale.
L’allontanamento intimo della coppia è uno dei primi campanelli d’allarme che dovrebbero essere tenuti in considerazione anche quando la coppia non presenta alcuna crisi (apparente) e la capacità di rimettersi in gioco e in discussione è spesso molto debole.
Uno dei due partner comincia ad avere la netta sensazione che qualcosa non funzioni e il ricorso ad una terapia sessuologica avviene nel momento in cui la situazione di stallo si è cristallizzata da parecchio tempo e anche nei casi in cui non sono presenti patologie organiche in atto si comincia ad avvertire in modo sostanziale la necessità di un cambiamento o comunque di un miglioramento nei termini della ripresa dei desideri e dei bisogni sessuali di un tempo.
Purtroppo quello che spesso viene a mancare nella coppia è proprio la comunicazione verbale sugli aspetti sessuali, sulle paure e le insoddisfazioni che spingono alla fine il partner più critico e consapevole a mettersi in discussione di fronte al problema coinvolgendo (non con poco timore!) anche l’altro.
Anche i concetti di gioco erotico e trasgressione vengono spesso fraintesi e vissuti con una certa distanza mentale: gioco erotico spesso viene inteso come una superficialità sessuale e trasgressione come tradimento (che nell’indagine ha una percentuale notevole!)
Nel nostro paese c’è ancora tanta riluttanza a farsi aiutare da un esperto nel momento in cui si presentano problematiche di tipo psicologico o semplici difficoltà a sueprare periodi di crisi, figuriamoci quando poi queste diffcioltà riguardano la sfera sessuale. Il blocco maggiore emerge non tanto nella sfera affettiva, quanto in quella intima con perdita di interesse e attrazione per l’altro, calo del desiderio, difficoltà ad avere rapporti soddisfacenti o appaganti per entrambi, resistenza a sperimentare o mettere in atto fantasie erotiche, difficoltà a ritrovare la parte “giocosa” del rapporto sessuale che rappresenta il modo più immediato per far ripartire la coppia.
Sentimenti come rabbia, rancore, imbarazzo iniziale e frustrazion, sensi di colpa e ansia vengono facilmente superati grazie alla spontaneità e professionalità nella comunicazione da parte del terapeuta che mette a proprio agio la coppia o il singolo nell’esporre la problematica e nel seguire la terapia stessa.
Le trasgressioni sane, i giochi erotici con o senza l’ausilio dei sex toys e tutto quello che può essere vissuto in modo appagante fanno ridurre le inibizioni e aumentano il senso di completezza di una coppia che si sente rinata, aiutano a scaricare tensioni e a comunicare su più livelli, modificando e migliorando anche un rapporto ormai stabile senza andare a cercare altrove la fonte del proprio piacere. L’intimità affettiva e la compliance sessuale possono far parte dello stesso universo e non devono escludersi a vicenda, affrontando l’impasse psicosessuale spesso facilitata dalla routine quotidiana, ricercando piacevolmente tempo e luogo per poter soddisfare senza tabù i propri desideri sopiti da tempo.
(11 Febbraio 2015)