Il subconscio: cosa c’è oltre la consapevolezza

Il subconscio rappresenta una dimensione nascosta della psiche su cui la psicologia moderna si è a lungo interrogata e continua a interrogarsi

Il subconscio: cosa c’è oltre la consapevolezza

Il subconscio è un aspetto della psiche che affascina l’umanità da secoli, nonché una delle nozioni più enigmatiche studiate dalla psicologia moderna.

Si tratta di una dimensione della mente umana che gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana, sebbene agisca in modi di cui siamo inconsapevoli.

Ma cosa si nasconde precisamente dietro questo termine? Come si può fare per accedere al subconscio e quali benefici possono derivarne? Scopriamone di più.


Cosa si intende per subconscio?

Il subconscio rappresenta una zona della mente che opera al di sotto del livello di consapevolezza ma che, pur restando celata a quest’ultima, agisce con essa.

Questa dimensione, infatti, sebbene inaccessibile alla coscienza diretta, influenza profondamente il nostro comportamento, le nostre emozioni e i nostri pensieri. 

Chi parla di subconscio?

A introdurre il termine “subconscio”, nel tardo XIX secolo, è stato lo psichiatra francese Pierre Janet, il quale avanzò l’idea che i contenuti subconsci possano essere alla base di alcuni sintomi nevrotici.

Lo stesso Sigmund Freud utilizza questo termine nei suoi primi lavori, per poi metterlo da parte a favore del concetto di inconscio. 

Qual è la differenza tra inconscio e subconscio?

Subconscio, inconscio: due termini per indicare la stessa cosa? Non esattamente. Sebbene siano utilizzate spesso in modo intercambiabile, queste definizioni si riferiscono in realtà a concetti distinti:

  • il subconscio, come abbiamo visto, è quella parte della mente che opera al di sotto del livello di coscienza ma che comunque svolge un ruolo attivo nella formazione dei pensieri e delle azioni. È come se fosse un livello intermedio tra la consapevolezza e l’inconscio
  • l’inconscio, d’altro canto, è una dimensione ancora più profonda della mente, in cui risiedono i desideri, le emozioni recondite e i ricordi traumatici che possono emergere solo a determinate condizioni o attraverso approcci terapeutici specifici, come la psicoanalisi

A questi due concetti è possibile accostare anche quello di preconscio, la regione della mente in cui risiedono i pensieri e i ricordi che al momento non sono nella coscienza, ma che possono essere facilmente richiamati in essa. Pensiamo, ad esempio, a quando qualcuno ci chiede di ricordare cosa abbiamo fatto ieri: i nostri ricordi preconsci diventano immediatamente disponibili alla coscienza e sono in grado di fornirci la risposta.

Cosa può fare il subconscio?

Il subconscio svolge un ruolo estremamente importante nella nostra vita, anche se non ne abbiamo consapevolezza. Ecco alcune delle sue funzioni chiave:

  • memoria: il subconscio svolge un ruolo cruciale nella conservazione e nel richiamo dei ricordi. Anche quando non siamo coscienti di un certo ricordo, il subconscio può mantenere tracce di esperienze passate che possono influenzare il nostro comportamento presente
  • elaborazione delle informazioni provenienti dai cinque sensi. Questo processo avviene automaticamente grazie al subconscio, che incamera gli stimoli che arrivano al corpo dall’esperienza 
  • gestione delle emozioni: la maggior parte delle nostre reazioni emotive proviene dal subconscio. Le emozioni possono insorgere in modo improvviso e talvolta inspiegabile dal punto di vista razionale, perché spesso influenzate da esperienze passate sepolte nel subconscio
  • influenza sul comportamento: molte delle decisioni e dei comportamenti che adottiamo sono influenzati dal subconscio. Le nostre preferenze, le abitudini e le reazioni istintive sono spesso guidate da processi mentali che si verificano al di sotto del livello di coscienza

Come entrare nel subconscio di una persona?

Il subconscio è un serbatoio inesplorato di emozioni, pensieri e ricordi che giace al di sotto della superficie della coscienza e, che, se rivelato, può fornire una comprensione più profonda di noi stessi. Ma come è possibile risvegliare il subconscio?

Esistono diversi approcci e tecniche che possono aiutare a gettare luce su questa parte misteriosa della nostra mente. Ecco alcuni dei metodi chiave:

  • psicoterapia: grazie alla guida di uno psicoterapeuta, è possibile esaminare i pensieri, i sentimenti e i ricordi che potrebbero essere altrimenti inaccessibili e in questo modo portare alla luce eventuali traumi o conflitti sepolti nel subconscio. Tra gli approcci terapeutici che permettono di rievocare e desensibilizzare esperienze traumatiche tramite l’attivazione del subconscio vi è l’EMDR
  • ipnosi: stimolando uno stato di rilassamento profondo, un terapeuta specializzato in ipnosi può aiutare una persona a penetrare il subconscio, consentendole di esplorare pensieri e ricordi reconditi
  • meditazione: questa pratica può essere utile a entrare in contatto con il subconscio in modo naturale e senza alcuna manipolazione esterna. Durante la meditazione, è possibile diventare consapevoli dei pensieri e delle emozioni lasciandoli fluire dalla mente senza giudizio e facendoli emergere così nella coscienza
  • interpretazione dei sogni: i sogni sono una finestra aperta sul subconscio, spesso riflettono pensieri e desideri nascosti che non si è capaci di esternare nella realtà quotidiana. Tenerne traccia su un diario può aiutare a identificare temi e motivi ricorrenti e le emozioni ad essi associate, per rivelare aspetti nascosti della propria psiche
  • terapie espressive: alcune terapie artistiche e creative, come l’arte-terapia (ad esempio, la tecnica dello zentangle) o la scrittura terapeutica, possono diventare uno strumento attraverso cui le persone possono esprimere ciò che è sepolto nel loro subconscio