Psichiatria

La zona di sviluppo prossimale e l’apprendimento secondo Vygotskij

Con questo termine si fa riferimento ad un'area dinamica, nella quale il bambino può crescere e apprendere. Nello specifico, denota tutto il potenziale di sviluppo che i più piccoli possono raggiungere quando ricevono aiuto e supporto.

La zona di sviluppo prossimale e l’apprendimento secondo Vygotskij

La “zona di sviluppo prossimale” (ZSP) è un concetto fondamentale nella psicologia dello sviluppo che rivela il modo in cui i bambini imparano e si sviluppano con l’aiuto degli altri. 

Questo termine, coniato dal noto psicologo sovietico Lev Vygotskij, apre una finestra sulla comprensione di come i più piccoli acquisiscano nuove conoscenze in collaborazione con adulti o coetanei più maturi.

Cos’è e dove si trova la zona di sviluppo prossimale?

La “zona di sviluppo prossimale” è per definizione la distanza tra ciò che un bambino può fare da solo e ciò che può raggiungere con il supporto di un adulto o di un coetaneo più competente. 

Questa zona si situa in un punto intermedio tra le capacità attuali del bambino e il suo potenziale di sviluppo. Ad esempio, se un bimbo è in grado di compiere certe azioni con l’aiuto di una persona più grande, ma non da solo, allora queste attività rientrano nella sua zona di sviluppo prossimale.

È un’area dinamica in cui può imparare e crescere con l’assistenza adeguata.

Il concetto di zona di sviluppo prossimale secondo Vygotskij

Questo concetto è stato introdotto per la prima volta da Lev Vygotskij, uno psicologo sovietico del XX secolo. La sua teoria, in contrasto con quella di Jean Piaget, enfatizza l’importanza delle interazioni sociali nell’apprendimento dei bambini

Mentre Piaget sosteneva che i bambini passassero attraverso stadi di sviluppo predefiniti, indipendentemente dall’interazione sociale, Vygotskij credeva che l’apprendimento fosse il risultato di interazioni con individui più esperti

Secondo la sua teoria, quando il bambino interagisce con un adulto, che sia attraverso il dialogo o il gioco, inizia il processo di sviluppo e internalizzazione delle norme sociali e culturali. Queste svolgono un ruolo fondamentale nel suo processo di crescita.

Un concetto che ad oggi ha profonde implicazioni nell’ambito dell’educazione e della psicologia dello sviluppo.

Che cosa si intende con scaffolding?

Uno dei concetti chiave nella teoria di Vygotskij è lo “scaffolding“. Questo termine deriva dall’inglese “impalcatura” o “ponteggio“. Viene utilizzato per rappresentare il supporto fornito da un adulto o un coetaneo più formato a un bambino nell’ambito della conoscenza. 

Secondo tale principio, questo supporto dovrebbe essere transitorio, flessibile e capace di adattarsi alle esigenze specifiche del bambino. In altre parole, l’adulto fornisce una struttura di supporto per aiutarlo a compiere attività che altrimenti non sarebbe in grado di svolgere da solo. 

Man mano che il bambino acquisisce competenze e autonomia, questa “impalcatura” viene gradualmente rimossa.

Chi è che parla di scaffolding?

Scaffolding è un termine ampiamente adoperato in psicologia e pedagogia per descrivere l’aiuto fornito da un individuo a un altro nell’adempimento di un determinato compito.

Il concetto di “scaffolding” è stato inizialmente introdotto da Wood, Bruner e Ross in uno studio pubblicato nel Journal of Child Psychology and Psychiatry. Questo studio ha evidenziato come un adulto preparato, attraverso il giusto apporto, può aiutare un bambino a sviluppare le proprie capacità cognitive.

Nel contesto dell’apprendimento, ciò implica che il supporto fornito da un insegnante o un genitore debba adattarsi alle necessità del bambino. Deve quindi evolvere gradualmente nel tempo per favorire l’acquisizione di indipendenza nel corso degli anni.