È diventato virale sul web, ma ora è anche in tv e in laboratorio. Si tratta dell’ASMR, lo stato di rilassamento e benessere che alcune persone provano quando sentono suoni come sussurri e fruscii.
I suoni in effetti possono condizionarci a livello fisiologico, comportamentale e psicologico. Ma in che modo? Perché alcuni suoni stimolano in noi sensazioni piacevoli e positive, mentre altri suscitano sensazioni sgradevoli e negative?
Che cosa vuol dire ASMR?
L’acronimo ASMR sta per Autonomous Sensory Meridian Response, “risposta sensoriale meridiana autonoma”, una definizione che sta a indicare la sensazione di lieve formicolio in diverse parti del corpo e di rilassato benessere che alcune persone provano in risposta a determinati stimoli uditivi.
Suoni piacevoli come voci che sussurrano parole, unghie che sfiorano materiali, mani che accarezzano oggetti e molto altro, tutti accomunati dalla capacità di suscitare in chi li ascolta una distensione mentale e fisica. Al punto che molti se ne servono perfino per dormire.
Proprio perché in grado di stimolare il piacere e il rilascio delle tensioni, l’ASMR è definito anche “orgasmo cerebrale” o “massaggio cerebrale”.
Chi ha inventato gli ASMR?
Le prime community online dedicate all’ASMR nascono nel 2010, quando sempre più persone cominciano a utilizzare questi video per rilassarsi e Jennifer Allen conia per prima il termine.
Vengono spesso incluse nel fenomeno ASMR anche le performance del pittore statunitense Bob Ross, andate in onda in televisione negli anni Ottanta. Si tratta a ben vedere di un caso di ASMR ante litteram: i video in questione riguardano sessioni di pittura registrate all’interno di uno studio dall’atmosfera oscura, in cui la telecamera si focalizza esclusivamente sulla voce di Ross e sugli attrezzi artistici da lui utilizzati. L’assenza di un sottofondo musicale, ad eccezione della sigla e dei titoli di chiusura, fa sì che gli unici stimoli uditivi provengano dal tono rassicurante di Bob Ross e dai suoni del pennello sulla tela.
L’ASMR è oggi un trend estremamente prolifico su diverse piattaforme social: da YouTube, dove gli “asmrtist” – youtuber specializzati nella produzione di questi stimoli audio-visivi – raggiungono milioni di visualizzazioni, a Twitch a TikTok. Tuttavia, tende a espandersi sempre più anche al di fuori del web. Un marchio di birra ha preso spunto dai video ASMR per realizzare uno spot televisivo che ha lanciato durante l’intervallo del SuperBowl 2019, l’evento sportivo più seguito negli Stati Uniti.
Recentemente, inoltre, si sta provando a sfruttare questa tecnica per alleviare i sintomi di condizioni come l’ansia e la depressione.
Ma che cosa c’è alla base di questo strano fenomeno?
La scienza dell’ASMR
Nel 2015, per la prima volta, uno studio descrive il fenomeno come comune a un ampio gruppo di individui. Recentemente si sono studiati gli effetti fisiologici e psicologici dell’ASMR e si è cominciato a ipotizzare che possano avere effetti benefici in persone affette da disturbi come stati d’ansia e depressivi.
Gli studi scientifici sull’ASMR però sono ancora pochi e poco risolutivi. Esiste anche un sito che raccoglie storia e teorie dell’ASMR e che ipotizza una stretta connessione tra i suoni che suscitano ASMR e le manifestazioni di affetto e accudimento dei genitori nei confronti dei bambini nei primi anni di vita. Questo parallelismo potrebbe essere una spiegazione dello stato di benessere che le persone provano e ricercano nei video ASMR: un ritorno all’esperienza infantile di essere coccolati e rassicurati dai genitori.
Perché i video ASMR sono rilassanti?
A livello fisiologico, è stato dimostrato che i suoni regolano le secrezioni ormonali, la respirazione, il battito cardiaco e persino le onde cerebrali. Il nostro meccanismo di autoregolazione, infatti, fa in modo di armonizzare l’intero organismo con ciò che viene percepito dall’udito.
Un suono rilassante è in grado di diminuire la frequenza cardiaca, rendere il respiro meno affannoso, abbassare la temperatura corporea e stimolare il rilascio di endorfine. Per i suoni concitati e forti – un trapano o un allarme in azione – vale, invece, il discorso opposto: il battito cardiaco accelera, il respiro diventa affannoso e tendiamo ad agitarci più facilmente.
Non è una novità che i suoni possono influenzare in modo immediato anche le nostre azioni. Nell’essere umano si attivano meccanismi di condizionamento, per cui al percepire di un determinato suono si associa una sensazione positiva o negativa.
Le voci del proprio capo e del proprio partner suscitano reazioni fisiologiche ed emozioni del tutto differenti in noi. Solitamente, l’essere umano si rilassa e si rasserena quando sente il canto degli uccelli, mentre si blocca o tende ad allontanarsi quando sente un rumore forte e improvviso. La reazione “attacco-fuga” che segue i suoni forti appartiene alla nostra storia evolutiva e aiuta l’organismo a reagire a una minaccia percepita.
Sulla base di questi dati, specialisti di diverse discipline, tra cui psicologi ed esperti di neuromarketing, hanno cominciato a studiare l’associazione tra determinati suoni e i comportamenti di consumo delle persone. Ad esempio, l’ascolto di brani orecchiabili capaci di creare un’atmosfera positiva aumenta il tempo di permanenza in negozio e favorisce la propensione all’acquisto.
Suoni e psiche
L’associazione suono-psiche è talmente articolata da essere oggetto di un’apposita disciplina, detta psicoacustica, una branca della psicologia che studia la percezione soggettiva dei suoni negli esseri umani. L’esempio più evidente è rappresentato dalla musica: ognuno di noi ha una serie di “canzoni del cuore”, che hanno il potere di evocare il passato e di richiamare alla mente sensazioni e ricordi anche lontanissimi. I brani musicali basati su tonalità “maggiori” stimolano in noi energia o allegria, mentre brani in tonalità minori ci rendono più riflessivi.
A livello cognitivo, suoni e musica sono in grado di migliorare le capacità attentive e la concentrazione, stimolare l’attenzione e favorire la creatività. Questi effetti positivi, dovuti al rilascio di dopamina, si verificano se la nostra mente riceve uno stimolo sonoro alla volta.
Se, invece, gli stimoli sonori sono troppi, il nostro sistema cognitivo deve estrapolare dall’insieme quello di suo interesse e le prestazioni in termini di attenzione e concentrazione calano inevitabilmente. Infatti, facciamo fatica a studiare in ambienti caotici o abbiamo difficoltà ad ascoltare due persone che parlano contemporaneamente.
Quanti tipi di ASMR esistono?
Quello dell’ASMR è un vasto universo fatto di numerose categorie, ciascuna caratterizzata da specifici trigger pensati per indurre una sensazione di rilassamento e piacere nei fruitori dei video.
Categorie di ASMR
Ecco alcuni dei tipi di ASMR più diffusi:
- tapping: si basa sul picchiettio di dita o oggetti su varie superfici
- brushing: prevede l’utilizzo di oggetti per produrre suoni di sfregamento e strofinamento
- stroking: prevede movimenti che riproducono l’azione dell’accarezzare
- scratching: l’asmrtist gratta la superficie di oggetti con le unghie
- cupping, basato sul rumore prodotto dalle mani a coppetta o da strumenti simili, appoggiati e mossi vicino al microfono
- keyboard: sfrutta il rumore dei tasti premuti su una tastiera
- crinkling: ha come focus il fruscio prodotto da confezioni o incarti stropicciati
- whispering: si basa sulla tecnica del sussurro per creare un’esperienza lieve e rilassante
- soft spoken: l’asmrtist parla a bassa voce, ma senza sussurrare
- no talking: contenuti senza voci umane, ma ricchi di trigger prodotti dai rumori di oggetti o ambienti
- mouth sounds: l’asmrtist produce dei suoni con la bocca, tra cui lo schiocco di baci
- inaudible: si sente una voce umana, ma non è possibile comprendere le parole che pronuncia
- eating: il trigger deriva dai suoni del cibo e del mangiare
- tongue clicking: consiste nel far schioccare la lingua
- touching/face touching: l’asmrtist finge di toccare l’utente, muovendo le mani vicino alla telecamera e al microfono
- hands movements: l’asmrtist muove le mani per rilassare gli spettatori
- binaural: implica l’uso di un microfono che consente la differenziazione del suono tra il canale destro e sinistro delle cuffie
- light: prevede l’uso di luce o di una torcia nel video
- affirmations: l’asmrtist finge di parlare con l’utente, pronunciando frasi positive e motivazionali
- compliments: l’asmrtist elargisce complimenti agli spettatori
- words: consiste nella ripetizione di una o più parole
- close up: l’asmrtist si registra con il volto vicinissimo alla fotocamera, in modo che sia inquadrato solo il suo viso
- roleplay: prevede la simulazione di situazioni e personaggi tramite un gioco di ruolo.
Che Asmr sei?
Vi state chiedendo se siete sensibili all’ASMR? Come testimoniato dalle community online (su Reddit se ne trovano diverse), esistono tante varianti di video e audio che potrebbero piacervi. L’effetto è diverso per ognuno e molti semplicemente non capiscono il fenomeno ASMR.
Un video interessante per capire le potenzialità dell’audio e gli effetti sul cervello è questo, realizzato con microfoni binaurali, che – come si è visto – riproducono la tridimensionalità del suono percepita dalle due orecchie. In Italia, una delle asmrtist con più visualizzazioni su YouTube è Chiara ASMR, mentre negli Usa è Gentle Whispering ASMR, con oltre un milione di iscritti al canale.
Recentemente il tema è stato raccontato anche da una puntata della docuserie Follow This di Netflix, dove una giornalista di BuzzFeed Usa intervista alcuni asmrtist e sperimenta l’esperienza di ASMR dal vivo.
(31 Gennaio 2024)