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Innamoramento: secondo la psicologia dipende dall’infanzia

Come i primi mesi di vita influenzano l'innamoramento, secondo la psicoanalisi

Innamoramento: secondo la psicologia dipende dall’infanzia

La relazione madre-bambino è fondamentale per capire come ci si innamora. Questa infatti viene immagazzinata a livello inconscio e può condizionare ricerca e scelta del partner

La qualità del rapporto madre-bambino nei primi mesi di vita potrebbe influenzare il processo di innamoramento. Questa ipotesi si deve ad alcuni autori di area psicoanalitica e alle ricerche sui sistemi di memoria implicita.

Vediamo come i primi mesi di vita influenzano il modo in cui da adulti viviamo le relazioni amorose.

Infanzia e innamoramento 

A differenza di altre categorie animali, i neonati della nostra specie sono totalmente vulnerabili e indifesi. La madre e i caregivers appaiono al bambino quasi come “divinità”, perché possono modificare il suo stato psicofisico in modo radicale: da angosciato, pauroso e affamato a felice, sicuro e soddisfatto.

Il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott diceva che la madre ha una funzione importante, definibile come “holding”, una parola che indica l’accudimento sia fisico che psichico.

La relazione di accudimento primaria è molto importante nello sviluppo psicologico. Questa si struttura già durante la gravidanza, tanto che il bambino appena nato è in grado di riconoscere subito la voce e l’odore della madre.
Nei primi mesi di vita, però, le strutture cerebrali dedicate alla formazione di ricordi (come l’ippocampo) non sono ancora pronte. Così, sia gli aspetti positivi della relazione (piacere, soddisfazione) che quelli negativi (paura, trascuratezza) vengono memorizzati dal bambino a livello inconsapevole, grazie ai sistemi di memoria implicita, strutture cerebrali che maturano più in fretta.

Il problema è che essendo così precoci, queste memorie in futuro non saranno accessibili a livello cosciente, perché immagazzinate con un altro “codice”, quello non verbale, che ci risulta incomprensibile, perché fatto di stati d’animo più che di veri e propri ricordi. In situazioni di trascuratezza, con il passare del tempo, potremmo avvertire una carenza non facilmente identificabile, generando sentimenti di tristezza, vuoto e insoddisfazione.

Questo materiale è stato definito dagli psicoanalisti inconscio precoce non rimosso. L’inconscio non rimosso contiene emozioni, angosce, fantasie, e meccanismi di difesa sperimentati nella relazione con la madre, e sarebbe “conservato” in strutture cerebrali come cervelletto, gangli della base e aree associative posteriori temporo-parieto-occipitali dell’emisfero destro.

Quali conseguenze ha tutto questo per i meccanismi di innamoramento?

Le tre strade dell’innamoramento

In base alla qualità delle prime esperienze madre-bambino, l’innamoramento da adulti prenderà una di queste tre strade:

  • Cercheremo persone simili a quelle che ci hanno accudito;
  • Desidereremo qualcuno che sia in grado di compensare le mancanze sperimentate nel rapporto con l’ambiente di cura primario;
  • Ci avvicineremo a persone che ricordano genitori trascuranti, spinti dalla tendenza a ripetere schemi che sono disfunzionali ma familiari.

Semplificando molto, se abbiamo vissuto relazioni primarie carenti, una volta cresciuti andremo in cerca di qualcuno che possa restituirci ciò che ci è mancato.

Amore e gioco d’azzardo

Secondo lo psicoanalista americano Christopher Bollas, la madre è per il bambino piccolo un “oggetto trasformativo” ovvero un elemento dell’ambiente in grado di garantire cura e protezione, senso di sicurezza e felicità completa.

Per spiegare cosa sia un oggetto trasformativo, Bollas pone a confronto il giocatore d’azzardo e la persona che cerca il principe azzurro e confida nell’innamoramento. Entrambi perseguono un’ideale di felicità estrema e totalizzante, ma si differenziano per il modo in cui cercano di raggiungere il proprio obiettivo: il giocatore d’azzardo spera nel jackpot, mentre i single cercano l’amore.

Entrambi i personaggi vogliono vivere lo stesso stato di beatitudine che la madre garantiva loro – o non era stata in grado di garantire – quando erano neonati.
L’oggetto trasformativo, quindi, è il jackpot e o la persona di cui ci si innamora: quel fattore in grado di rivoluzionare in positivo la propria vita, rievocando una gratificazione simile a quella di un bambino che si sente accudito e protetto.

Ascolta il podcast: Cosa c’è dopo il lieto fine?

Come capire se si è innamorati o solo infatuati?

Quando ci si trova a vivere emozioni intense nei confronti di qualcuno, può essere difficile capire se si tratta di innamoramento o di semplice infatuazione. Ecco alcuni elementi chiave che possono aiutarti a fare la giusta distinzione tra i due stati affettivi.

L’infatuazione è spesso caratterizzata da una sorta di euforia iniziale, una sensazione di eccitazione e attrazione che può essere confusa con l’innamoramento. Tuttavia l’infatuazione tende a concentrarsi prevalentemente sulla presenza fisica e sul desiderio di essere vicino all’altro: l’impellente necessità di interagire con l’altra persona e di trascorrere del tempo assieme, l’ansia quando è lontana, il forte desiderio sessuale e la curiosità di fare insieme nuove esperienze rappresentano i segni caratteristici dell’infatuazione.

Al contrario, l’innamoramento porta con sé un profondo e altruistico sentimento di affetto verso l’altra persona, va oltre l’aspetto più superficiale ed entrano in gioco sentimenti più profondi come la fiducia, la fedeltà e la voglia di stare vicino all’altro non solo nei momenti più gioiosi, ma anche nei momenti di difficoltà.
Quando ci si innamora si porta a proiettare la relazione verso il futuro, con la volontà di collaborare per affrontare insieme le sfide che la vita di coppia può presentare.

Un altro elemento chiave per comprendere se si è innamorati o solo infatuati è il tempo. L’infatuazione può manifestarsi rapidamente e in modo intenso, ma tende a svanire altrettanto velocemente. L’innamoramento, d’altro canto, richiede tempo per crescere e si basa su una conoscenza più profonda dell’altro.

Che differenza c’è tra amore e innamoramento?

Molte persone considerano amore e innamoramento come sinonimi, ma è importante riconoscere che rappresentano stati affettivi diversi.

L’innamoramento è una fase temporanea caratterizzata da intense emozioni e sensazioni. Segnali fisici come le “farfalle nello stomaco“, il batticuore e le vertigini sono tipici. Questa fase è accompagnata dal pensiero costantemente focalizzato sulla persona amata ed è dominata dal desiderio dell’altro e dall’attrazione fisica.

L’innamoramento è caratterizzato dalla visione idealizzata dell’altro, che tendiamo a vedere come colui che soddisferà tutti i nostri bisogni insoddisfatti del passato. Spesso questa idealizzazione è spinta da meccanismi inconsci legati alla nostra storia personale.

Questa fase, caratterizzata da sentimenti irrazionali e “fuori controllo”, tende però a esaurirsi nel tempo, durando solitamente due o tre anni.

D’altra parte, l’amore è un sentimento più stabile e duraturo. Nascendo dalla conoscenza reale dell’altro, è caratterizzato da una progettualità e un impegno reciproco. L’amore si manifesta attraverso la volontà di prendersi cura dell’altro in modo duraturo e accettarlo per ciò che è, difetti compresi. È una connessione più profonda, in cui prevale l’impegno costante e il lavoro per mantenere il legame.