La dipendenza affettiva consiste nel gratificare in modo compulsivo un partner per mantenere il legame. Alla base di questa forma di dipendenza c’è una bassa autostima, legata a esperienze infantili particolari.
“Non riesco a vivere senza di lui, mi sento vuota quando non mi scrive. Anche se mi fa stare male e litighiamo spesso, voglio stare con lui, ho perso anche tanti amici a causa di questa relazione ma non importa. Se non mi ama forse sono io che non vado bene”
La dipendenza affettiva, o love addiction, è uno schema di comportamento caratterizzato da un interesse eccessivo verso la persona amata a scapito dei propri bisogni.
I sintomi della dipendenza affettiva: quando si è dipendenti da una persona?
I sintomi della dipendenza affettiva possono riguardare diversi aspetti della propria personalità e della vita quotidiana, per esempio:
- La rinuncia ai propri interessi
- Un senso di mancanza di controllo
- Ansia/Paura da abbandono
- Depressione.
Anche se l’ultimo manuale diagnostico dei disturbi mentali non la riconosce come un vero e proprio disturbo, la dipendenza affettiva viene classificata tra le nuove dipendenze, new addiction, di tipo comportamentale.
La dipendenza affettiva presenta infatti i tratti caratteristici delle dipendenze comportamentali, come la dipendenza da internet, dal lavoro e da sostanze, da gioco d’azzardo.
Alcuni studi hanno evidenziato come nei dipendenti affettivi, la distanza dal partner provochi l’attivazione delle stesse aree cerebrali che provoca il craving (forte desiderio) da cocaina.
La dipendenza affettiva, inoltre, può essere riscontrabile in vari disturbi di personalità. Nel disturbo dipendente di personalità, per esempio, la persona sente di non avere valore e di non poter fare niente senza il supporto o la conferma da parte di altre persone significative della propria vita.
Nel disturbo borderline, invece, uno dei criteri diagnostici è proprio una forte ansia di abbandono.
Come si riconosce una persona con dipendenza affettiva?
Le persone con dipendenza affettiva trascorrono molto tempo e fanno molti sforzi per mantenere la vicinanza con la persona amata. L’attenzione rivolta al partner è di tipo ossessivo. Gli studi citati in precedenza, in effetti, hanno paragonato questa modalità a caratteristiche tipiche del disturbo ossessivo-compulsivo, come i pensieri intrusivi sul partner e sulla relazione.
Questi comportamenti si traducono in una mancanza di cura di sé che si manifesta in modi diversi, per esempio con l’abbandono di aspetti importanti della propria vita (interessi, hobby, amicizie) e del proprio benessere, allo scopo di rimanere il più possibile in contatto con l’oggetto d’amore.
Quanti tipi di dipendenza affettivo esistono?
La dipendenza affettiva è conosciuta anche come dipendenza da relazione in quanto può manifestarsi con diverse dinamiche e sintomi. Alcuni dei principali tipi di dipendenza affettiva includono:
- Dipendenza affettiva verso un partner romantico: Questo tipo di dipendenza si verifica quando una persona diventa eccessivamente dipendente dal proprio partner per il proprio senso di valore, felicità e sicurezza emotiva. La persona può mettere le esigenze del partner al di sopra delle proprie, temendo di essere lasciata e cercando continuamente conferme e rassicurazioni.
- Dipendenza affettiva verso la famiglia: In questo caso, la persona dipendente può avere una forte necessità di approvazione e accettazione da parte dei membri della famiglia, sacrificando spesso i propri bisogni per soddisfare quelli degli altri. Può manifestarsi anche in un costante bisogno di cercare l’affetto e l’approvazione dei genitori o di altri membri della famiglia.
- Dipendenza affettiva verso amici o persone significative: Questo tipo di dipendenza può svilupparsi quando una persona diventa troppo dipendente dall’amicizia o dalla presenza di un amico o di una persona significativa nella sua vita. Può portare a una paura eccessiva di perdere l’amicizia o a una difficoltà nel prendere decisioni indipendenti senza il consenso o l’approvazione di queste persone.
- Dipendenza affettiva verso i figli: Questo tipo di dipendenza affettiva si verifica quando un genitore è eccessivamente coinvolto emotivamente nella vita dei propri figli, dipendendo da loro per il proprio benessere e senso di scopo. Può portare a un soffocamento emotivo dei figli e a difficoltà nel lasciarli crescere e svilupparsi in modo indipendente.
Cosa si nasconde dietro la dipendenza affettiva?
All’origine di una dipendenza affettiva spesso c’è una storia passata di abbandono e trascuratezza da parte delle figure di attaccamento. Gli adulti dipendenti sono stati spesso bambini i cui bisogni d’amore, riconoscimento e rispecchiamento con uno o entrambi i genitori non sono stati soddisfatti.
L’autostima nella vita adulta, di conseguenza, è molto ridotta, perché la persona dipendente è abituata a non ritenersi degna di amore. Le conseguenze sono una forte paura dell’abbandono e dell’intimità.
La paura dell’abbandono induce al tentativo di controllare l’altro con comportamenti compiacenti e di estremo sacrificio, disponibilità e accudimento, con la speranza di instaurare una relazione a lungo termine stabile.
Il risultato è un continuo senso di colpa per l’andamento insoddisfacente della relazione, e un rincorrere l’altro come i giocatori d’azzardo “rincorrono la perdita”.
In altre forme della dipendenza affettiva, a causa di un torto subito dal partner la rabbia può momentaneamente spingere la persona dipendente a dire basta e a chiudere la relazione, ma i sintomi dell’astinenza (depressione e incapacità di provare piacere, ansia, sensazione di vuoto) spingono a perdonare il partner e a giustificare, rientrando così nel circolo vizioso di una relazione tossica.
Quando il bisogno di cure e protezione diventa patologico
Questo tipo di legame condivide con gli altri tipi di dipendenze più comuni la necessità di proteggersi dai sentimenti dolorosi.
La fantasia principale di una persona con dipendenza affettiva è l’attesa che qualcun altro possa risolvere i suoi problemi e prendersi cura di lui. Quando questo bisogno irrealistico non viene soddisfatto, in effetti, i dipendenti affettivi possono sentirsi feriti e innescare conflitti nelle loro relazioni. Il risultato è che spesso, così facendo, finiscono per fare terra bruciata intorno a loro.
A questo punto, bisogna fare una precisazione: nella fase dell’innamoramento un certo grado di dipendenza dall’altra persona è normale e auspicabile.
Tuttavia, quando l’attaccamento si trasforma in dipendenza, questa impedisce all’individuo di vivere in modo sano la relazione.
In altre parole, l’amore è tale solo quando è libero. Diventa vero e proprio amore patologico quando la libertà e l’individualità vengono negate, e quando il partner dipendente rimane intrappolato nella relazione di coppia.
Nella dipendenza affettiva, capita spesso che la persona dipendente si prenda cura di un narcisista che, nonostante la sua grandiosità, nasconde un’autostima molto fragile e il bisogno di essere amato e accudito.
Insomma, la dipendenza si instaura spesso tra due persone ferite che si sentono, in qualche modo, manchevoli e difettose.
Come superare la dipendenza affettiva?
Ma quali soluzioni adottare per affrontare la dipendenza affettiva?
Il trattamento di chi soffre di dipendenza affettiva è un processo lungo di scoperta e rafforzamento del proprio sé e della propria autostima. Richiede l’adozione di misure specifiche come riuscire a riconoscere la dipendenza, comprendendo a pieno le conseguenze dannose.
I dipendenti affettivi dovrebbero entrare in un processo simile al lutto per affrontare il dolore emotivo che è alla base della loro dipendenza. Per superare queste problematiche, è necessario rielaborare i ricordi dolorosi legati a qualche forma di abbandono e trascuratezza (sia fisica che emotiva) sperimentata durante l’infanzia.
Durante il percorso terapeutico potrebbero anche emergere sentimenti di dolore, paura, rabbia e vuoto, che il paziente dovrà imparare a gestire, così come gli acting-out, comportamenti impulsivi o compulsivi usati proprio per regolare queste emozioni così intense.
In parallelo, infine, la terapia cerca di aiutare il soggetto dipendente a riconoscere e convalidare i propri desideri, utilizzandoli per compiere scelte autonome. Grazie a questo attento lavoro si creano le basi affinché i pazienti possano mantenere un senso di amabilità e valore personale anche quando tali relazioni affettive vengono a mancare.
Come allontanare il dipendente affettivo
Allontanare un dipendente affettivo può essere un processo molto delicato. Per gestire la situazione in modo rispettoso e compassionevole, ecco cosa si potrebbe fare:
- Parlare con il dipendente affettivo in modo chiaro e diretto, spiegando con empatia e assertività la propria posizione.
- Stabilire confini sani e chiari, spiegandone il motivo e l’importanza.
- Offrire il proprio supporto, suggerendo al dipendente affettivo di cercare aiuto psicologico o terapeutico se necessario.
- Restare fermi nelle proprie posizioni, evitando di dare false speranze o segnali ambigui che potrebbero perpetuare la dipendenza affettiva.
- Se l’allontanamento avviene nel contesto lavorativo, coinvolgere risorse umane o professionisti per garantire che l’intera procedura sia gestita in modo adeguato e conforme alle normative.
- Trattare il dipendente affettivo con rispetto e dignità durante il processo di allontanamento, evitando di fare critiche personali o ferire i suoi sentimenti.
- Dopo l’allontanamento, è consigliabile evitare il contatto frequente o troppo intimo con il dipendente affettivo, in modo da favorire la sua possibilità di adattarsi alla nuova situazione.