“Voglio andarmene via”: la fuga come scappatoia psicologica

La fuga non è solo un atto fisico, ma anche una condizione psicologica che può riguardare le relazioni ma anche una fuga da se stessi. Vediamo le cause principali e le cose a cui fare attenzione

“Voglio andarmene via”: la fuga come scappatoia psicologica

Nella vita di tutti noi ci sono momenti in cui ci sentiamo sopraffatti dalle circostanze, dalle relazioni o dalle sfide che ci troviamo ad affrontare. In quei momenti, la tentazione di fuggire, di “andarsene via”, può diventare un pensiero allettante. Tuttavia, la fuga non è solo un atto fisico, ma anche una condizione psicologica che merita di essere esplorata più a fondo.

Cosa fa venire la voglia di scappare

Ci sono diverse situazioni che possono far scaturire il desiderio di fuggire. Potrebbe essere a causa di un ambiente familiare tossico, di una relazione soffocante o di una situazione lavorativa stressante. A volte, è semplicemente il peso delle responsabilità quotidiane che ci fa desiderare di prendere una pausa e allontanarci da tutto. Questo desiderio di fuga può essere visto come un meccanismo di autodifesa della mente, che cerca di proteggersi dallo stress e dall’ansia offrendo come paracadute l’opzione estrema di scappare.

Oltre a chi soffre le incombenze quotidiane, anche persone che stanno affrontando eventi difficili come un lutto, una separazione o un fallimento professionale possono desiderare di allontanarsi per ritrovare un senso di pace e tranquillità. La speranza è che la distanza fisica possa creare una distanza psicologica ed emotiva dalla realtà che permetta di riorganizzare i propri pensieri e sentimenti in un ambiente meno opprimente.

Dal punto di vista psicologico, il desiderio di fuga è spesso legato a sentimenti di insicurezza, ansia e mancanza di controllo sulla propria vita. Le persone che sperimentano alti livelli di frustrazione e ansia sono in genere più inclini a desiderare di fuggire come forma di coping. Questo è particolarmente evidente nelle persone che si sentono intrappolate in situazioni senza via d’uscita, dove la fuga diventa un modo per recuperare un senso di autonomia e controllo.

Fuga fisica VS fuga psicologica

La fuga non è sempre fisica. Può manifestarsi anche attraverso comportamenti di evitamento, come immergersi in attività che distraggono la mente, come il binge-watching, l’uso eccessivo dei social media, il lavoro o altre forme di evasione dalle situazioni vissute come opprimenti fino all’uso/abuso di alcol o droghe. Questi comportamenti possono temporaneamente alleviare lo stress, ma spesso non risolvono i problemi sottostanti ma anzi, spesso creano un ciclo di fuga continua senza una reale soluzione.

È importante saper riconoscere i segnali di una crescente frustrazione o l’utilizzo delle strategie citate per considerare alternative più salutari per affrontare le difficoltà. Strategie di coping efficaci, come quelle che si apprendono nella terapia cognitivo-comportamentale, il supporto sociale e la pratica della mindfulness, possono aiutare a gestire meglio lo stress e l’ansia, riducendo la necessità di fuggire. 

Investire nel proprio benessere mentale ed emotivo è fondamentale per costruire una resilienza duratura per poter affrontare le sfide della vita con maggiore serenità e forza.

Scappare da una relazione

Le relazioni interpersonali possono essere una delle principali fonti di stress e conflitto nella vita di una persona. Quando una relazione diventa insostenibile o semplicemente non funziona più, la tentazione di fuggire senza affrontare una chiusura può diventare forte. 

Questo desiderio di fuga può essere particolarmente accentuato nelle persone che hanno avuto esperienze negative o veri e propri traumi nelle relazioni precedenti. Queste persone tendono a considerare la fuga come soluzione nelle nuove relazioni, anche ai primi segni di difficoltà, un comportamento che può essere visto come un meccanismo di difesa che protegge da ulteriori ferite emotive.

Le relazioni tossiche o abusanti possono causare una varietà di problemi psicologici, tra cui ansia, depressione e riduzione dell’autostima. La fuga, in questo contesto, è una risposta naturale per evitare ulteriori danni emotivi. Tuttavia, è importante riconoscere che fuggire da una relazione non risolve necessariamente i problemi dai quali si sta scappando. Anzi, può portare a un ciclo di relazioni insoddisfacenti e conflittuali, in cui la fuga diventa una risposta automatica ai conflitti.

A lungo andare, se reiterata, la fuga può interferire con la costruzione di relazioni sane e soddisfacenti. La capacità di affrontare e risolvere i conflitti in modo sano e costruttivo è infatti indispensabile per la crescita personale e il benessere delle relazioni.

Ma cosa vuol dire affrontare i conflitti in modo sano e costruttivo?

Significa lavorare sui problemi all’interno delle relazioni, cercando il dialogo e la comprensione reciproca. In alcuni casi, potrebbe essere necessario prendere la decisione consapevole di chiudere la relazione, ma farlo in un modo che sia rispettoso e onesto, piuttosto che una fuga.

Che tu sia la persona che scappa o quella che vuole capire chi scappa, un percorso di terapia può essere molto d’aiuto. La terapia può aiutarti a mettere in ordine le emozioni, a comprendere le cause profonde del desiderio di fuga e a sviluppare strategie più efficaci per affrontare i conflitti. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, è particolarmente efficace nell’aiutare le persone a modificare i comportamenti disfunzionali e a sviluppare modi più sani di relazionarsi con gli altri.

Cosa significa fuggire da se stessi

Oltre a fuggire dalle situazioni esterne e dalle relazioni, molte persone cercano di evitare anche i propri pensieri, emozioni e problemi interiori. Una forma di fuga da sé stessi.

In questo caso, la fuga può essere legata a problemi di autoregolazione emotiva e di gestione dello stress. Le persone che hanno difficoltà a far fronte alle emozioni negative tendono infatti a cercare distrazioni o a evitare situazioni che potrebbero far emergere queste emozioni.

A lungo andare, anche questa fuga può essere negativa poiché va a danneggiare il senso di autoefficacia e autostima e può portare a un circolo vizioso di evitamento e negazione dei problemi che alla fine potrebbero accumularsi e dare la sensazione di essere ancora più difficili da affrontare.

Sebbene il desiderio di fuggire sia comprensibile e a volte anche necessario per proteggersi, è importante trovare modi sani per affrontarlo. Ecco alcune strategie che possono essere utili:

  • riconoscere il desiderio di fuga e comprenderne le cause sottostanti è il primo passo per affrontarlo in modo sano
  • dedicare del tempo per riflettere sulle proprie emozioni, pensieri e comportamenti può aiutare a comprendere meglio le motivazioni dietro il desiderio di fuga
  • parlare con amici fidati, familiari o professionisti della salute mentale può fornire prospettive diverse e strategie per affrontare le situazioni difficili
  • tecniche come la meditazione, l’esercizio fisico e le attività ricreative possono aiutare a gestire lo stress e ridurre il desiderio di fuga

Per concludere: il desiderio di “andarsene via” è un’esperienza comune e comprensibile che può essere legata a diverse circostanze e problemi psicologici. Tuttavia, è bene sapere che fuggire non risolve i problemi sottostanti e può portare a un circolo vizioso degenerativo. È importante riconoscere e affrontare in modo sano il desiderio di fuga, cercando supporto e sviluppando strategie di coping più efficaci. Solo affrontando le sfide possiamo crescere e sviluppare una maggiore resilienza.