L’ABA, l’Analisi Comportamentale Applicata, studia le interazioni umane e le relazioni tra individuo e ambiente.
Si tratta, nello specifico, di un approccio che mira al trattamento di individui con diagnosi di disturbi del neurosviluppo. Le modalità utilizzate sono diverse, e servono ad aumentare il comportamento adattivo, a insegnare nuove abilità conservando il comportamento acquisito.
Grazie a questo approccio e alle tecniche che propone, inoltre, la persona è in grado di applicare i nuovi comportamenti in diverse situazioni, con una conseguente riduzione del comportamento disadattivo. Vediamo allora nel dettaglio quando è nata l’ABA, su quali princìpi si basa e quali sono i concreti campi di applicazione.
Cos’è l’analisi comportamentale applicata ABA?
L’Analisi Comportamentale Applicata (ABA) è una disciplina scientifica basata sull’Analisi del Comportamento, una scienza psicologica che studia le interazioni umane e le relazioni tra individuo e ambiente. Questo approccio si concentra sulla misurazione e valutazione di comportamenti specifici in contesti significativi come scuola, casa e comunità.
Il metodo ABA, formalmente introdotto nel 1968, è stato fondato da Baer, Wolf e Risley, che hanno delineato le caratteristiche fondamentali dell’ABA in un articolo pubblicato nel Journal of Applied Behavior Analysis (JABA). Le radici di questo metodo possono comunque essere fatte risalire agli anni ‘50 e ‘60, quando studiosi come Skinner, Bijou, Baer e Lindsey hanno iniziato ad applicare i principi dell’analisi sperimentale del comportamento al comportamento umano.
Uno dei contributi più significativi è stato quello di Lovaas, che nel 1965 ha introdotto le prove discrete (DTT) nel contesto del suo progetto UCLA, ovvero l’Università della California, diventate famose nell’applicazione dell’ABA. Un altro importante sviluppo è stato il lavoro di Michael nel 1982, che ha sottolineato l’importanza delle operazioni motivazionali, particolarmente nel contesto dell’insegnamento del comportamento verbale.
L’ABA in Italia
In Italia, l’ABA ha affrontato sfide e controversie a causa della persistenza della teoria psicogenetica dell’autismo, collegata alla psicoanalisi e al pensiero di Bettelheim.
Tuttavia, grazie alla pressione dei genitori di bambini con autismo e all’abbandono di queste teorie, l’Italia ha introdotto terapie psicoeducative ispirate anche all’approccio TEACCH di Eric Schopler, un modello di trattamento e istruzione per bambini autistici e con difficoltà di comunicazione.
L’ABA rappresenta quindi un metodo scientificamente fondato e in continua evoluzione, che mira a comprendere, valutare e modificare comportamenti attraverso l’analisi approfondita delle interazioni tra individuo e ambiente.
Quali sono i 5 princìpi dell’analisi comportamentale applicata?
Il metodo ABA cerca di cambiare il comportamento di una persona affetta da un disturbo del neurosviluppo, com’è il caso dell’autismo, valutando innanzitutto la relazione funzionale tra esso e l’ambiente, inclusi antecedenti e conseguenze, e cerca di sviluppare alternative socialmente accettabili per comportamenti disfunzionali. Di seguito sono elencati i 5 principi dell’Analisi Comportamentale Applicata:
- incremento. Si riferisce all’aumento di un comportamento desiderato attraverso l’uso di rinforzi positivi, come ad esempio la lode o una ricompensa
- estinzione. Con questo termine si intende la riduzione di un comportamento indesiderato attraverso la rimozione di rinforzi positivi
- rinforzo negativo. Ovvero la rimozione di uno stimolo avverso per aumentare la frequenza di un comportamento desiderato
- punizione, che consiste nella riduzione di un comportamento indesiderato attraverso l’uso di uno stimolo avverso
- generalizzazione, con la quale si intende la capacità di un individuo di applicare un comportamento, appreso in un contesto, per estenderlo a situazioni simili.
Che tipo di sostegno fornisce l’ABA?
L’ABA è stata concepita e viene attualmente utilizzata per sostenere persone con ritardo evolutivo in almeno sei modi. Innanzitutto favorendo e aumentando comportamenti e abilità adattivi, quindi facilitando l’apprendimento di nuove abilità e conoscenze.
In terza battuta, questo approccio fa sì che la persona mantenga i nuovi comportamenti adattivi, li estenda e li generalizzi in diversi setting e situazioni, riducendo le condizioni in cui si verificano i comportamenti problematici e diminuendone, quindi, l’intensità e la frequenza.
Quali procedure prevede l’ABA?
L’Analisi Comportamentale Applicata (ABA) si basa su diverse componenti metodologiche e procedurali per promuovere l’acquisizione delle abilità target. Una delle principali metodologie è il Discrete Trial Training (DTT), introdotto da Lovaas negli anni ‘70. Questo metodo avviene in un ambiente strutturato, in cui l’insegnante ripresenta attività specifiche e rinforza le risposte corrette, utilizzando l’apprendimento senza errori per garantire il successo del bambino. Gradualmente l’aiuto fornito, che prende il nome di prompt viene ridotto, consentendo al bambino di eseguire l’abilità autonomamente.
Un’altra componente essenziale è il Natural Environment Training (NET), che si svolge in ambienti naturali arricchiti con materiali motivanti. L’insegnante lavora sulle abilità target durante attività di gioco o vita quotidiana, partendo dalle motivazioni del bambino e introducendo richieste leggermente più difficili rispetto alle capacità attuali del bambino, promuovendo così l’acquisizione graduale di abilità complesse.
Infine, il Verbal Behavior Teaching (VBT) si basa sui principi delineati da Skinner nel libro Verbal Behavior, del 1957. Questo metodo si concentra sul comportamento verbale, analizzando la funzione di parole e frasi piuttosto che la loro forma. Utilizzando diversi operanti verbali come:
- il mand, ovvero la richiesta
- l’ecoico, ripetizione
- il tact, la denominazione
- l’intraverbale, la risposta a domande
il VBT promuove lo sviluppo del linguaggio in contesti strutturati e naturali.
Alcuni esempi di applicazioni pratiche dell’ABA
L’Analisi Comportamentale Applicata (ABA) è ampiamente utilizzata per trattare pazienti affetti da disturbi del neurosviluppo come l’autismo, ma anche pazienti con ADHD, Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, e il disturbo del linguaggio.
Ad esempio, con bambini autistici, l’ABA può essere impiegata nell’insegnamento del linguaggio. Utilizzando il metodo Discrete Trial Training (DTT), i terapisti possono insegnare ai bambini parole e frasi attraverso ripetizioni strutturate e rinforzi positivi, facilitando così la comunicazione.
Nel contesto dell’ADHD, l’ABA può essere applicata per migliorare le abilità di autocontrollo e l’attenzione. Con tecniche di shaping, il comportamento desiderato viene rinforzato gradualmente, aiutando i pazienti a sviluppare strategie per concentrarsi e gestire i comportamenti impulsivi.
Per i bambini con disturbo del linguaggio, l’ABA può essere utilizzata per migliorare la comprensione e la capacità espressiva. Attraverso Natural Environment Training (NET), gli operatori creano situazioni di apprendimento in contesti naturali, come situazioni di gioco, e utilizzano rinforzi sociali per incoraggiare l’uso del linguaggio.
Nel trattamento dei disturbi alimentari, l’ABA può essere impiegata per modificare comportamenti alimentari selettivi o problematici. Gli specialisti utilizzano l’analisi funzionale per comprendere le cause del comportamento alimentare disfunzionale e poi applicano strategie comportamentali per modificare gradualmente le abitudini alimentari indesiderate.
(23 Ottobre 2023)