Ho bisogno di uno psicologo: ecco come capirlo

Prendersi cura della propria salute mentale è fondamentale. Questa guida ti aiuta a capire quando è il momento di chiedere aiuto a uno psicologo e come trovare il supporto giusto.

Ho bisogno di uno psicologo: ecco come capirlo

Lo psicologo svolge un ruolo essenziale nel supportare il benessere mentale delle persone. Spesso si pensa che rivolgersi a uno specialista della salute mentale sia necessario solo in caso di disturbi gravi. In realtà il supporto psicologico può essere utile in molte situazioni della vita quotidiana. 

Dallo stress lavorativo ai problemi relazionali, dall’ansia all’elaborazione di eventi traumatici, lo psicologo aiuta a comprendere e affrontare le difficoltà in modo sano ed efficace. Grazie a tecniche mirate e a un percorso personalizzato, è possibile acquisire strumenti utili per sviluppare un maggiore equilibrio emotivo e migliorare la propria qualità di vita.

Riconoscere quando è il momento di consultare uno psicologo è il primo passo verso il proprio benessere.
Ne parliamo con
Sara Di Croce, psicoterapeuta del Santagostino.

Come faccio a sapere se ho bisogno dello psicologo?

Capire se è arrivato il momento di consultare uno psicologo può non essere semplice, soprattutto perché il malessere psicologico spesso si manifesta in modo graduale e insidioso. Alcune persone tendono a minimizzare il proprio disagio, attribuendolo a periodi di stress passeggeri o a eventi esterni, mentre altre potrebbero non riconoscere i segnali del proprio malessere fino a quando non diventano invalidanti.

Se ti stai ponendo questa domanda, probabilmente hai già percepito che qualcosa non va. Un buon criterio per capire se sia opportuno rivolgersi a un professionista è valutare quanto il tuo stato emotivo e mentale influisca sulla tua quotidianità. Se senti che la tristezza, l’ansia, l’irritabilità o altri sintomi stanno compromettendo il tuo lavoro, le relazioni o il tuo benessere generale, potrebbe essere utile cercare un aiuto specializzato.

Alcuni indicatori chiave possono aiutarti a fare chiarezza. Ad esempio:

  • Senti di non avere il controllo sulle tue emozioni
  • Hai difficoltà a trovare piacere nelle attività quotidiane?
  • Sperimenti ansia o stress costanti?
  • Ti senti costantemente stanco e privo di energia?

Quando le emozioni negative sembrano sopraffarti, lo stress e l’ansia sono costanti e influenzano la tua qualità di vita, un supporto professionale potrebbe aiutarti a ritrovare il benessere psicologico.

La perdita di interesse per hobby, passioni o relazioni interpersonali, così come la fatica mentale e fisica costante, possono essere segnali di disagio psicologico, ed è giusto parlarne con un professionista che possa guidarti per affrontare con serenità questi cambiamenti.

Anche un evento traumatico difficile da superare, come un lutto, un divorzio, una malattia o qualsiasi altro evento doloroso possono lasciare segni profondi che uno specialista può aiutarti a elaborare.

Capire quando è il momento giusto per rivolgersi a uno psicologo non è sempre immediato, ma quando si avverte un disagio persistente che interferisce con la propria quotidianità, è importante chiedere aiuto.

Quali sono i segnali da non sottovalutare?

Ci sono alcuni segnali che, se presenti in modo duraturo, possono indicare la necessità di un supporto psicologico. Tra i  sintomi e i comportamenti da tenere in considerazione, indichiamo:

  • Cambiamenti dell’umore prolungati: sentirsi tristi, ansiosi o irritabili per settimane o mesi senza una causa apparente
  • Difficoltà nel gestire lo stress: quando anche le situazioni quotidiane normali sembrano opprimenti e generano una tensione incontrollabile
  • Disturbi del sonno: Insonnia frequente, risvegli notturni o, al contrario, eccessiva sonnolenza
  • Problemi nelle relazioni interpersonali: Conflitti continui, isolamento sociale o difficoltà nella comunicazione con gli altri
  • Pensieri negativi ricorrenti: quando si pensa spesso in modo pessimista, ci si sente inadeguati o con un gran senso di vuoto
  • Calo della produttività e della concentrazione: se si fa fatica a rimanere concentrato sul lavoro o nello studio e ci si sente costantemente demotivati
  • Comportamenti autolesionistici o pensieri suicidari: pensieri ricorrenti di autolesionismo o morte. In questo caso, è cruciale cercare aiuto immediato da un professionista.

La salute mentale è tanto importante quanto quella fisica e questi segnali, se riconosciuti, non devono essere ignorati.

Come dire ai genitori che hai bisogno di un supporto psicologico?

Parlare con i propri genitori del bisogno di uno psicologo può non essere semplice, soprattutto se si teme di non essere compresi o se si ha paura del loro giudizio. Tuttavia, si raccomanda di affrontare la conversazione con calma e chiarezza, esponendo le proprie emozioni e il bisogno di supporto professionale.

Un buon punto di partenza è scegliere un momento tranquillo in cui entrambi siano disponibili ad ascoltare, ed esprimere con sincerità ciò che si prova. Se temi che il problema venga minimizzato, puoi portare esempi concreti per far capire quanto il malessere stia influenzando la tua vita quotidiana, come la difficoltà nel dormire, i problemi a scuola o le tensioni nelle relazioni.

Puoi inoltre proporre loro di capire insieme come funziona la terapia psicologica e sui benefici che può offrire. In alcuni casi, può essere utile coinvolgere una figura di fiducia, come un insegnante, un parente o un medico di base, che possa aiutare a spiegare meglio la situazione.

In che cosa consiste il primo colloquio psicologico?

Generalmente, si tratta di un colloquio conoscitivo in cui il professionista pone domande per esplorare il motivo della richiesta di aiuto, le difficoltà vissute e le aspettative rispetto alla terapia.

Durante questa fase, lo psicologo raccoglie informazioni sulla storia personale, le relazioni familiari, la vita lavorativa o scolastica, e su eventuali sintomi. L’obiettivo non è solo comprendere il disagio, ma anche instaurare un rapporto di fiducia, creando un ambiente sicuro in cui esprimersi liberamente senza paura di essere giudicati.

Lo psicologo guiderà la conversazione con domande mirate e test di approfondimento. Al termine della seduta, si potrà discutere se e come proseguire il percorso terapeutico, valutando la frequenza e l’approccio più adatto.

E se non ho soldi, come posso consultare uno psicologo?

Uno degli ostacoli più comuni che impedisce alle persone di rivolgersi a uno psicologo è il costo delle sedute. Tuttavia, esistono diverse soluzioni per ottenere supporto psicologico anche con un budget limitato o nullo.

Innanzitutto, è possibile rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale (SSN): molti paesi offrono percorsi di supporto psicologico gratuiti o a tariffe ridotte attraverso i consultori, le ASL o gli ospedali. È sufficiente informarsi presso il proprio medico di base o consultare il sito web della propria regione per conoscere i servizi disponibili.

Un’altra opzione è cercare centri di ascolto psicologico presenti in università, scuole o associazioni che offrono consulenze gratuite o a basso costo. Molti atenei, ad esempio, mettono a disposizione psicologi per studenti in difficoltà, mentre alcune organizzazioni no-profit offrono percorsi di supporto per chi non può permettersi una terapia privata.

Esistono diverse piattaforme online che offrono supporto psicologico a costo zero o a costi contenuti. Presso il Santagostino, il primo colloquio psicologico on line è gratuito.

Se la terapia tradizionale non è subito accessibile, si può fare ricorso a risorse gratuite, come gruppi di auto-aiuto, podcast o libri di psicologia. Pur non sostituendo il supporto di un professionista, questi strumenti possono aiutare a gestire meglio le emozioni e rappresentare un punto di partenza in attesa di una soluzione più strutturata.