È capitato a molti, se non a tutti, di dubitare della sincerità di una persona e di provare a scoprire se quello che ci sta raccontando fosse una bugia o la verità.
Una conversazione che lascia emergere delle zone d’ombra, dettagli che non tornano, un atteggiamento evasivo: gli elementi che possono portare a sospettare che qualcuno menta sono numerosi.
Ma esistono nello specifico segnali che, con buona probabilità, indicano che ciò che si sta ascoltando è una menzogna? E, se sì, quali sono? Come fare per smascherare un bugiardo? E come comportarsi una volta che lo si è scoperto? Scopriamone di più.
Come si comporta una persona che mente?
Si ritiene che esistano alcuni segnali non verbali utili per capire se una persona sta mentendo. Bisogna però sottolineare che queste indicazioni generiche non sono verità universali, anzi, in molti casi, possono rivelarsi completamente sbagliate e fuorvianti. Secondo la convinzione comune, un bugiardo tenderebbe:
- a evitare il contatto visivo con la persona con cui sta interagendo
- a sudare
- e a mostrare nervosismo, per esempio toccandosi il naso o la bocca frequentemente.
Questi indicatori, tuttavia, risultano spesso ingannevoli e privi di fondamento scientifico, essendo stati smentiti da numerosi studi.
Non di rado, infatti, chi mente lo fa nel pieno controllo del proprio corpo, sostenendo lo sguardo della persona con cui parla e mostrando sicurezza, proprio perché concentrato nel tentativo di apparire naturale e spontaneo. D’altra parte, una persona che manifesta nervosismo non sta necessariamente dicendo una bugia: potrebbe essere soltanto in imbarazzo o a disagio.
La realtà è che non esistono comportamenti che rivelino con certezza che una persona sta mentendo. Non ci sono parametri prestabiliti cui fare riferimento.
Più verosimilmente, si può analizzare il linguaggio del corpo di quella persona, provando a rilevare gesti o segni che tradiscono un atteggiamento affettato o costruito (come un sorriso insincero), oppure soffermandosi sul suo modo di parlare. Secondo diverse ricerche condotte in merito, ad esempio, la tendenza a ripetere parole o frasi o la profusione di dettagli superflui potrebbero indicare il tentativo di convincere l’altro della bontà di ciò che si sta dicendo. Ma anche in questo senso, il condizionale è d’obbligo.
In generale, quando si conosce chi si ha di fronte, il miglior modo per provare a capire se stia dicendo una bugia è individuare eventuali discrepanze rispetto alla condotta e all’aspetto che generalmente contraddistinguono quella persona. Può essere utile, dunque, fare attenzione al tono di voce, alla mimica, al modo di fare.
Come capire se una persona ti dice bugie?
Dunque, come si può smascherare chi mente? L’unico modo per farlo è cercare di appurare la veridicità di quanto riferisce la persona, verificare se le sue parole corrispondano alla realtà dei fatti.
Ecco alcune strategie che possono servire a questo scopo:
- andare alla ricerca di incongruenze nelle storie raccontate: il discorso di un bugiardo con buona probabilità è caratterizzato da imprecisioni o contraddizioni come cambiamenti nella sequenza dei fatti riferiti o nella descrizione delle persone coinvolte. Un modo efficace per verificare la coerenza del racconto è porre domande dettagliate o richiedere ulteriori chiarimenti su aspetti specifici. Nel farlo, è importante non assumere un tono accusatorio o aggressivo: in caso contrario, la persona potrebbe irrigidirsi sentendosi sotto esame
- verificare gli eventi narrati ricorrendo a fonti esterne: quando possibile, parlare con altre persone coinvolte nei fatti raccontati dalla persona che si sospetta stia mentendo, può essere utile per ottenere informazioni aggiuntive che aiutino a confermare o a smentire quanto accaduto
- provare a testare il comportamento evasivo della persona: rispondere a domande dirette o fornire ulteriori dettagli potrebbe essere particolarmente difficile per chi sta mentendo. Cambiare argomento, rispondere a una domanda con un’altra domanda o con una risposta generica potrebbero essere tutti segnali indicatori di un tentativo di defilarsi da parte del potenziale bugiardo
Come si comporta un bugiardo quando viene scoperto?
Quando sono messe di fronte alla falsità delle proprie dichiarazioni, le persone possono manifestare reazioni diverse.
Alcune tendono a negare le accuse o a minimizzare, sostenendo con insistenza la veridicità delle proprie menzogne. Ammettere di essere bugiardi può essere estremamente difficile. La negazione può essere dunque un meccanismo di difesa psicologica messo in atto per mantenere l’illusione di conservare la propria credibilità, nonostante le prove contrarie.
Negare le accuse va spesso di pari passo con un atteggiamento difensivo e una reazione rabbiosa. Essere smascherati, del resto, non è semplice. Mentire, per giunta, è spesso una strategia che molte persone adottano per proteggersi da un senso di vulnerabilità, dalla paura del giudizio o del rifiuto altrui. Ecco allora che, quando vengono scoperte, possono sentirsi messe a nudo e reagire di conseguenza, cedendo alla frustrazione e alla rabbia.
In altri casi, un bugiardo messo alle strette può invece ammettere di aver mentito e aprirsi a un confronto sincero con il proprio interlocutore. Quando succede, il modo ideale di rispondere, per chi si trova dall’altra parte, è quello di ascoltare, provando a mantenere un atteggiamento non giudicante e a capire le ragioni che hanno spinto la persona a mentire.
Entrare in conflitto rischierebbe di peggiorare soltanto le cose, portando l’altro a chiudersi e a rifiutare un confronto costruttivo.
Come comportarsi con una persona che mente
Avere a che fare con una persona che mente può essere difficile e frustrante. Molto spesso, la reazione istintiva sarebbe quella di attaccarla e metterla di fronte alle sue falsità. Ma si rischierebbe così di far degenerare la situazione senza ottenere nulla.
È fondamentale, invece, mantenere un atteggiamento calmo e razionale, tentando di comprendere le motivazioni dietro quel comportamento e di trovare un modo costruttivo per gestire la situazione. Specialmente se chi mente è qualcuno di vicino, qualcuno con cui si intrattiene una relazione umana significativa: un partner, un amico, un familiare, una persona cara.
Una volta capito che quella persona ci ha detto una bugia, il modo in cui reagire dipenderà sostanzialmente dal suo comportamento.
Qualora si riconosca da parte sua lo sforzo di riconoscere le proprie responsabilità e di comunicare in modo onesto, la scelta migliore, come si è già detto, è quella di mostrarsi comprensivi e disponibili al dialogo. Assumere un atteggiamento di apertura è l’unico modo per porre le basi per un dialogo autentico e aiutare la persona ad abbandonare la strada della simulazione o dell’inganno.
È importante ricordare, infatti, che in alcuni casi le persone mentono – soprattutto quando lo fanno in modo patologico – per costruire una versione idealizzata di sé, spinte da una mancanza di autostima e dal timore di incorrere nella disapprovazione altrui. Aiutare queste persone vuol dire accompagnarle in un percorso di crescita personale, che si avvalga possibilmente di un aiuto professionale.
Quando la persona continua a mentire nonostante gli sforzi per comunicare apertamente e offrirle supporto, potrebbe essere saggio ridefinire le modalità della relazione. Questo potrebbe significare allontanarsi oppure stabilire con chiarezza le conseguenze delle loro bugie e i limiti che non possono essere superati. In queste circostanze diventa prioritario proteggere se stessi e non permettere che il comportamento di manipolazione continui.
(4 Marzo 2024)