Il condizionamento classico: meccanismi e implicazioni

Scoprire il condizionamento classico e il processo di apprendimento: riflessi, associazioni e comportamento secondo Pavlov e Watson.

Il condizionamento classico: meccanismi e implicazioni

Quando si parla di condizionamento classico si fa riferimento a una tipologia di apprendimento che influenza profondamente la psicologia moderna.

Si tratta di un processo di apprendimento che funziona tramite associazione di uno stimolo ambientale con uno comportamentale di tipo naturale, come quando un cane associa il suono di un campanello alla somministrazione del cibo e comincia a salivare ogni volta che sente quel suono. 

Insieme al condizionamento operante, il condizionamento classico è uno dei concetti fondamentali del comportamentismo. In questo articolo, esploreremo quindi come funziona il condizionamento classico e qual è il suo impatto sulla nostra comprensione del comportamento umano.

Cosa si intende per condizionamento classico?

Il condizionamento classico è una forma di apprendimento associativo in cui un individuo impara ad associare due stimoli diversi e risponde a entrambi in modo simile. Questo tipo di condizionamento si verifica quando un certo stimolo (noto come stimolo condizionato) viene presentato insieme a un altro stimolo (noto come stimolo incondizionato) che naturalmente provoca una risposta specifica nell’organismo. Dopo ripetute associazioni tra gli stimoli, l’organismo inizia a rispondere allo stimolo condizionato in modo simile alla risposta provocata dallo stimolo incondizionato.

In altre parole, il condizionamento classico avviene quando uno stimolo precedentemente neutro diventa in grado di evocare una risposta simile a quella evocata da uno stimolo che naturalmente provoca quella risposta. Questo apprendimento avviene attraverso l’associazione tra gli stimoli e può influenzare il comportamento futuro dell’individuo.

Come funziona la teoria del condizionamento classico di Pavlov?

La teoria del condizionamento classico di Pavlov si basa sull’idea che gli organismi imparino ad associare stimoli in modo che uno stimolo precedente possa predire la comparsa di un altro stimolo. Questo tipo di apprendimento avviene attraverso un processo di associazione tra un’emozione o una risposta automatica e un certo stimolo esterno.

Ecco una spiegazione più dettagliata di come funziona la teoria del condizionamento classico di Pavlov, ottenuta analizzando il già citato processo di salivazione  nei cani:

  • Stimolo Neutro (SN). Inizialmente, un certo stimolo (come un suono, una luce o un odore) non produce una risposta specifica nell’organismo. Questo stimolo è definito “neutro” perché non suscita una risposta condizionata.
  • Stimolo Incondizionato (SI). Esiste un altro stimolo che, per sua natura, innescherebbe una risposta istintiva o riflessa nell’organismo senza alcun apprendimento preliminare. Questo è chiamato “stimolo incondizionato” (SI).
  • Risposta Incondizionata (RI). La risposta automatica che l’organismo mostra di fronte allo stimolo incondizionato è definita “risposta incondizionata” (RI). Questa risposta è innata e non richiede apprendimento.
  • Associazione. Durante il processo di condizionamento, lo stimolo neutro viene presentato ripetutamente insieme allo stimolo incondizionato, in modo che l’organismo inizi a associare i due stimoli. Questo crea un’associazione tra lo stimolo neutro e la risposta incondizionata.
  • Stimolo Condizionato (SC). Dopo che l’associazione è stata stabilita, lo stimolo neutro diventa uno “stimolo condizionato” (SC). Questo significa che ora, quando viene presentato da solo, può provocare una risposta simile a quella prodotta dallo stimolo incondizionato.
  • Risposta Condizionata (RC). La risposta che l’organismo mostra di fronte allo stimolo condizionato è chiamata “risposta condizionata” (RC). Questa risposta è simile alla risposta incondizionata, ma è stata acquisita attraverso l’associazione con lo stimolo incondizionato.

Il processo di condizionamento classico può essere utilizzato per spiegare una vasta gamma di comportamenti e reazioni negli organismi, dai semplici riflessi agli aspetti complessi del comportamento emotivo e cognitivo. Gli studi di Ivan Pavlov sull’argomento e le relative scoperte che sono tutt’oggi molto utilizzati in psicologia valsero al fisiologo russo il premio Nobel nel 1904.

Condizionamento classico e John B Watson

È importante tuttavia ricordare che gli esperimenti di Pavlov circa il condizionamento classico vennero svolti principalmente sui cani e che è in realtà grazie all’americano John Watson se ad oggi tale teoria è giunta ad essere applicata alla psicologia comportamentale.

Watson, infatti, ha applicato il lavoro di Ivan Pavlov sul condizionamento classico agli esseri umani. Ha adattato le nozioni di Pavlov sui nuovi stimoli e i riflessi condizionati al comportamento umano e ha svolto una serie di esperimenti per dimostrare l’applicabilità del condizionamento classico nell’uomo. Il suo esperimento più famoso, l’esperimento “Piccolo Albert”, ha dimostrato come il condizionamento classico potesse essere utilizzato per indurre una nuova risposta emotiva, nel caso specifico la paura, in un bambino.

Qual è la differenza tra il condizionamento classico e il condizionamento operante?

È importante anche ricordare che psicologia odierna distingue il condizionamento classico da quello operante, due forme di apprendimento che differiscono per i tipi di associazioni che creano e per i modi in cui influenzano il comportamento degli individui. Vediamo nel dettaglio quali sono le differenze.

  1. Condizionamento classico:
    •  Associazione Stimolo-Risposta. Nel condizionamento classico, l’apprendimento avviene attraverso l’associazione tra due stimoli: uno stimolo neutro (che inizialmente non produce una risposta) e uno stimolo incondizionato (che naturalmente provoca una risposta).
    • Risposte riflesse o innate: Le risposte prodotte nel condizionamento classico sono generalmente automatiche e riflesse. L’individuo non controlla direttamente queste risposte e spesso sono innate.
    • Esempio: Un classico esempio di condizionamento classico è appunto l’esperimento di Pavlov con il cane, in cui un cane impara ad associare il suono di una campana (stimolo neutro) con la presentazione di cibo (stimolo incondizionato), finendo per salivare (risposta condizionata) anche solo al suono della campana.
  1. Condizionamento operante:
    • Associazione Comportamento-Conseguenza. Nel condizionamento operante, l’apprendimento avviene attraverso l’associazione tra un comportamento volontario dell’individuo e le conseguenze che seguono quel comportamento.
    • Risposte volontarie. Le risposte prodotte nel condizionamento operante sono comportamenti volontari, controllati dall’individuo stesso. Gli individui emettono un comportamento e possono apprendere in base alle conseguenze che seguono.
    • Esempio: Un esempio di condizionamento operante è l’esperimento di Skinner con i ratti, in cui i ratti imparavano a premere una leva per ricevere cibo o evitare una scossa elettrica. Il comportamento di premere la leva (comportamento operante) aumentava o diminuiva in base alle conseguenze (ricevere cibo o evitare la scossa).

In sintesi, la principale differenza tra il condizionamento classico e il condizionamento operante risiede nell’associazione che viene stabilita: nel condizionamento classico, si associano stimoli, mentre nel condizionamento operante, si associano comportamenti e conseguenze.