La gradevolezza o amicalità è uno dei cinque tratti della personalità descritti nel modello tassonomico dei Big Five.
Questo tratto si manifesta con caratteristiche comportamentali come gentilezza, simpatia, cooperazione, affetto e premurosità. Le persone con alti livelli di gradevolezza tendono a essere fiduciose e disposte a mettere da parte l’egoismo in favore delle relazioni armoniose. Sono, inoltre, spesso apprezzate per la loro capacità di ascolto e la loro disponibilità a supportare in caso di necessità.
Il dottor Cavadini, psicologo e psicoterapeuta del Santagostino, spiega cos’è la gradevolezza, illustrando caratteristiche, e modalità di incentivare questo tratto della personalità.
Cos’è la gradevolezza o amicalità? Significato e definizione
La gradevolezza (agreeableness), o amicalità, in psicologia, è un tratto della personalità relativamente stabile. Ciascuno di noi può esprimere un livello di gradevolezza medio più o meno intenso. È fra le cinque dimensioni della personalità che vengono considerate nel modello tassonomico dei Big Five, uno dei sistemi più utilizzati per descrivere il modo in cui le persone si caratterizzano nel rapportarsi a sé stessi e agli altri.
Il modello dei Big Five, più precisamente, descrive 5 tratti:
- gradevolezza
- apertura mentale
- coscienziosità
- estroversione
- nevroticismo.
La gradevolezza si manifesta con caratteristiche comportamentali come gentilezza, simpatia, cooperazione e affettuosità. Questa dimensione è importante perché influisce su come interagiamo e ci rapportiamo con gli altri. Le persone con alti livelli di gradevolezza sono generalmente considerate amichevoli, generose e pronte a compromessi: mentre quelle con bassi livelli possono apparire più competitive, meno cooperative e talvolta persino ostili.
Quali sono le caratteristiche della gradevolezza o amicalità?
Una persona che esprime un elevato livello di gradevolezza si descrive in genere come gentile, calorosa, propensa a cercare la collaborazione piuttosto che entrare in competizione. Tiene in considerazione i sentimenti e i bisogni delle persone con cui interagisce, verso le quali si pone con un atteggiamento fiducioso. Quando si confronta con situazioni nuove o con punti di vista diversi dal proprio, tende ad avere una modalità aperta, flessibile e accogliente.
Spesso, le persone che sviluppano questo tratto di personalità sono viste come affidabili, altruiste e pronte ad assistere gli altri in caso di necessità, agendo con gentilezza e senza aspettative di ricompensa.
Il loro comportamento cooperativo si estende oltre i rapporti personali, e influenza positivamente anche gli ambienti lavorativi, sociali e comunitari in cui si trovano. Tuttavia, è importante notare che la gradevolezza ai livelli estremi può talvolta portare a situazioni in cui una persona potrebbe avere difficoltà a stabilire limiti, diventare troppo accomodante o essere sfruttata. Nonostante ciò, la loro natura comprensiva e il loro approccio non conflittuale alla vita di solito generano atmosfere di lavoro e relazioni interpersonali armoniose e collaborative.
Quali fattori predispongono a sviluppare la gradevolezza?
Come ogni caratteristica stabile della personalità, ciascuno può sviluppare un maggiore o minore livello di gradevolezza sulla base di fattori che riguardano il temperamento (aspetti più legati a predisposizione biologiche innate) e del tipo di esperienze relazionali con cui si confronta nel corso della vita.
Nello specifico, quanto più una persona è esposta a contesti relazionali nei quali viene favorita la costruzione di una rappresentazione di sé positiva, apprezzabile, degna di amore e rispetto, e una rappresentazione degli altri come di persone di cui poter avere fiducia, con cui è possibile pensare insieme, incuriosirsi reciprocamente, disponibili a cooperare nell’affrontare problemi, giocare senza pericoli, tanto più sarà possibile nella vita adulta esprimere il tratto della gradevolezza, nelle interazioni con il mondo.
Quali risorse e benefici da questo tratto della personalità?
Un buon livello di gradevolezza rende disponibili strumenti utili a cercare e costruire rapporti sentimentali, amicali, sociali in cui prevale la capacità di:
- scambiare emozioni positive
- dialogare e comunicare con libertà
- esprimere in modo sereno il proprio punto di vista e i propri bisogni
- accogliere quelli degli altri.
In questa cornice i sistemi di allarme per il pericolo, l’aggressività e la competizione vengono più facilmente spenti, perché non necessari. Lo sviluppo di comportamenti prosociali alimenta circoli virtuosi che hanno ricadute positive non solo sui singoli rapporti a due, ma più in generale a livello di rete, in ogni contesto di interazione.
Comportamenti prosociali
Una caratteristica distintiva della gradevolezza è la sua correlazione positiva con l’altruismo e l’assistenza agli altri. Indipendentemente dalla situazione, le persone più gradevoli sono inclini a offrire aiuto e mostrare interesse nel supportare gli altri. Esperimenti hanno dimostrato che la maggior parte delle persone tende ad aiutare quando c’è un coinvolgimento emotivo, anche senza ulteriori incentivi.
Mentre le persone gradevoli solitamente si impegnano nel soccorrere gli altri, quelli poco gradevoli possono essere più propense a causare danni.
Bassi livelli di gradevolezza sono associati ad ostilità, aggressività e difficoltà nell’adattamento sociale, specialmente durante l’adolescenza. Inoltre, le persone con bassi livelli di amicalità tendono ad essere più prevenute verso gruppi stigmatizzati.
In presenza di disturbi psichiatrici, un basso livello di gradevolezza può essere correlato con tendenze narcisistiche e antisociali, predisponendo gli individui a problemi di dipendenza. Studi indicano che una bassa piacevolezza è associata a una serie di problematiche.
Tuttavia, un’elevata gradevolezza non garantisce sempre un comportamento prosociale. Come dimostrato nell’esperimento di Milgram, individui coscienziosi e gradevoli, quando influenzati da un’autorità malevola, possono essere inclini a infliggere gravi danni a una vittima, dal momento che potrebbero avere difficoltà a resistere a pressioni esterne.
Come viene valutata la personalità amicale?
La gradevolezza si misura principalmente attraverso questionari standardizzati e test psicometrici. Uno dei metodi più diffusi è il questionario dei Big Five Inventory (BFI) o il NEO PI-R (NEO Personality Inventory-Revised). Questi test includono una serie di affermazioni o domande progettate per valutare quanto una persona si identifichi con comportamenti, atteggiamenti o sentimenti che riflettono la gradevolezza tra gli altri tratti di personalità.
Le persone sono solitamente chiamate a rispondere su una scala Likert, che va da “Molto in disaccordo” a “Molto d’accordo” per ciascuna voce, permettendo così una valutazione quantitativa delle loro tendenze comportamentali relative alla gradevolezza
Come sviluppare la gradevolezza?
Ci sono vari modi attraverso cui si può allenare e sviluppare la gradevolezza. Alcuni di essi sono più di natura esperienziale: partecipare a situazioni in cui vengono premiate e valorizzate caratteristiche, comportamenti, atteggiamenti che esprimono gradevolezza rinforza e potenzia i circuiti neuronali che la sostengono.
Ad esempio attività di gruppo di qualunque genere in cui si coopera per il raggiungimento di un obiettivo, in cui si stimoli il dialogo e l’espressione dei propri stati mentali e l’accettazione e l’interesse verso quelli degli altri, la sospensione del giudizio e l’apertura verso prospettive diverse dalle proprie.
Altri modi includono percorsi individuali, di coppia, di gruppo, di supporto psicologico e psicoterapia. In questi contesti, possono essere allenate le capacità di esplorare emozioni, pensieri, bisogni, dando loro valore e guardandole con benevolenza e accettazione. Si impara, inoltre, a distinguere e selezionare contesti in cui l’espressione di tratti di gradevolezza possa essere armonica e adeguata, fonte di gratificazione e benessere.
(20 Maggio 2024)