Come si chiama la paura delle visite mediche?
Questa paura è conosciuta come iatrofobia, un termine che deriva dal greco “iatros”, che significa “medico” e “phóbos”, che significa “paura”. La iatrofobia rappresenta una forma di fobia specifica legata alla figura del dottore e agli ambienti medici, e rientra tra i disturbi d’ansia. Comprende quindi:
- Paura dei medici
- Paura degli ospedali
- Paura degli esami clinici
- Paura degli operatori sanitari in generale
Per chi soffre di iatrofobia, il solo pensiero di una visita medica o di un esame clinico può generare sintomi di panico come tachicardia, sudorazione e una forte sensazione di disagio. Questa fobia può essere talmente intensa da spingere le persone a evitare le cure mediche, mettendo a rischio la propria salute. Sebbene sia comune provare un po’ di ansia prima di una visita, nella iatrofobia il livello di paura è molto più elevato e sproporzionato rispetto al reale pericolo.
Comprendere e dare un nome a questa paura è importante per affrontarla. La terapia psicologica e le tecniche di esposizione graduale possono aiutare chi soffre di iatrofobia a gestire e ridurre l’ansia, migliorando il proprio rapporto con la salute.
La iatrofobia esiste davvero?
La risposta breve è sì: la iatrofobia esiste davvero. Sebbene non sia ufficialmente riconosciuta come una patologia nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), la iatrofobia rientra nelle fobie specifiche, classificate tra i disturbi d’ansia. Come abbiamo visto questa paura, pur non essendo unica per la figura del dottore, si manifesta con una sensazione di panico o disagio intenso di fronte alla prospettiva di una visita medica.
Come per altre fobie, la iatrofobia può avere radici profonde, spesso legate a esperienze passate negative, traumi associati all’ambiente sanitario o semplicemente al timore irrazionale di scoprire eventuali malattie. Quando una persona soffre di questa paura, può mettere in atto comportamenti di evitamento, rinunciando a visite e controlli periodici, cosa che può avere effetti seri sulla salute fisica e psicologica.
Questa condizione può manifestarsi con diverse sfumature e intensità. Alcune persone provano ansia solo in situazioni specifiche, come durante una visita specialistica di un qualche tipo, mentre altre evitano tutto ciò che riguarda la sanità. Questa paura può estendersi, per generalizzazione, anche ai professionisti non medici, come gli psicologi, percepiti come parte dell’ambiente sanitario.
Fobia o semplice ansia?
Fobia o semplice ansia? Probabilmente a pochi fa davvero piacere sottoporsi a esami medici o recarsi in ambienti ospedalieri. L’idea di affrontare un prelievo del sangue, esporsi fisicamente ad un dottore sconosciuto o, ancor di più, scoprire potenziali problemi di salute può generare ansia in molte persone, una risposta perfettamente normale e comprensibile. Tuttavia esiste una sostanziale differenza tra provare un lieve disagio e sviluppare una fobia vera e propria.
Quando parliamo di fobia infatti, ci riferiamo ad una forma di ansia intensa e persistente, tanto forte da portare la persona a evitare qualsiasi contatto con il contesto temuto. Chi soffre di una fobia, a differenza di chi sperimenta una semplice ansia, può manifestare sintomi fisici e psicologici più estremi: sudorazione, tremori, tachicardia, sensazione di soffocamento e una marcata voglia di fuggire dalla situazione.
I sintomi di una fobia specifica come quella legata agli ambienti sanitari possono includere una vera e propria crisi di panico al solo pensiero di andare dal medico, così intensa da compromettere anche la salute, poiché la persona arriva ad evitare controlli medici necessari. Spesso, chi soffre di una fobia percepisce che la propria paura è sproporzionata rispetto al reale pericolo, ma non riesce a controllarla.
Come si forma la iatrofobia?
Capire le origini di un disturbo o di una condizione può essere molto utile. Ebbene. come tutte le fobie anche la paura del dottore può avere origini diverse e può svilupparsi sia durante l’infanzia che in età adulta (anche se più raramente). Nei bambini la iatrofobia si forma spesso a causa di esperienze negative precoci: visite dolorose, interventi invasivi o anche solo l’ambiente medico freddo e impersonale possono generare un’associazione negativa e duratura. Il bambino, non avendo ancora gli strumenti emotivi per gestire la paura, può sviluppare un’ansia che tende a cronicizzarsi nel tempo.
In altri casi la iatrofobia può sorgere in età adulta, soprattutto a seguito di un evento traumatico legato alla sanità. Ad esempio, una diagnosi improvvisa, un trattamento doloroso o un intervento mal gestito possono lasciare un’impronta emotiva profonda, trasformando l’ansia in una vera e propria fobia. Questo può succedere anche se l’evento traumatico è legato ad una persona vicina e non è stato vissuto in prima persona. Questo tipo di paura tende a generalizzarsi, estendendosi non solo al contatto con i medici ma anche agli ambienti sanitari o ai controlli di routine.
La iatrofobia può anche essere influenzata dal contesto culturale e dalle esperienze raccontate da altri, che contribuiscono a rafforzare un’immagine negativa della sanità.
Come curare la iatrofobia?
Come accennato nei paragrafi precedenti, intraprendere un percorso psicologico è uno dei metodi più efficaci per superare la paura del dottore. Tuttavia, occorre notare un paradosso: la iatrofobia può estendersi anche agli psicologi, percepiti come parte dell’ambiente sanitario. Questa paura può ostacolare l’accesso all’aiuto necessario, creando un ciclo di evitamento difficile da rompere.
Per questo motivo è fondamentale fare un passo alla volta. Un primo supporto può venire dalle persone care: amici o familiari che comprendono e rispettano le difficoltà legate alla fobia possono incoraggiare a cercare aiuto senza pressioni. Grazie a loro, ci si può avvicinare gradualmente alla figura dello psicologo, magari cominciando con una semplice conversazione o informandosi insieme sui metodi di terapia utilizzati per le fobie specifiche.
Le tecniche di esposizione graduale e la terapia cognitivo-comportamentale sono particolarmente efficaci per la iatrofobia. Lo psicoterapeuta lavora per identificare le radici della paura e aiuta la persona a sviluppare strategie per gestire l’ansia. Per chi fatica a recarsi di persona, oggi è possibile iniziare con sessioni online, che possono rappresentare un primo passo meno invasivo verso il superamento della fobia. Affrontare la iatrofobia è possibile, e un intervento graduale è spesso la chiave per riprendere il controllo della propria salute psicofisica.
(6 Novembre 2024)